Confronta nella pagina Vino rosso di Trovaprezzi.it le migliori offerte sul mercato. I vini rossi sono i più amati e diffusi. Declinati in un’infinità di varianti, sono disponibili in versione secca o dolce, ferma o frizzante. Ai grandi vini rossi pregiati della tradizione si affiancano prodotti più freschi, giovani e sbarazzini da servire, in genere, ad una temperatura più bassa. Solo il corretto abbinamento con il cibo è in grado di esaltare un prodotto di qualità.
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Da meno di 5 euro a più di 1.000 euro a bottiglia: davvero ampia è la forbice quando si parla di vini rossi. Ad incidere tanto sul prezzo sono i costi affrontati dalla cantina per la produzione e la distribuzione. Ma anche l’area geografica di provenienza, il tipo di terreno e la selezione di grappoli fatta sulla pianta. Per chi cerca un vino rosso buono e versatile ma senza spendere troppo, il Marchesi Antinori Santa Cristina Rosso Toscana IGT resta un punto di riferimento.
Amarone della Valpolicella, Brunello di Montalcino, Aglianico del Vulture: ecco solo tre dei grandi vini rossi italiani che rappresentano, rispettivamente, il nord, il centro e il sud dello Stivale. Altrettanto celebri sono i vini Piemontesi a base di uve Nebbiolo, cui grande espressione è il Barbaresco DOCG Gaja.
La temperatura di servizio dei vini rossi oscilla da 13 gradi a 18 gradi. È in queste condizioni che il prodotto dà il meglio a livello olfattivo e gustativo. I vini rossi più freschi e giovani vanno serviti a temperature più basse mentre vale il discorso opposto per le grandi eccellenze dalla lunga maturazione e dal grado alcolico elevato. Un rosso di medio corpo, come il Cannonau di Sardegna DOC Sella e Mosca, si gusta con piacere a 17 gradi.
Le certificazioni del vino ne attestano il grado qualitativo, specificandone l’area geografica di origine e la conformità con un preciso disciplinare di riferimento. DOCG è la più prestigiosa e sta per Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Un gradino sotto si pongono i vini rossi DOC, con Denominazione di Origine Controllata. IGT, invece, sta per Indicazione Geografica Tipica, comprendendo i prodotti non ascrivibili alle prime due certificazioni. Con VDT, infine, si indicano i Vini da Tavola più semplici ed economici.
Il segmento dei vini rossi è uno dei più apprezzati dell’intera industria vinicola. Ma è talmente vasto da lasciare spaesati. Per capire come muoverci in fase di acquisto, è sempre bene ragionare sul tipo di cibo che accompagnerà il vino. Dall’antipasto al secondo, sono i vini rossi secchi a dominare la scena mentre i vini rossi dolci si sposano col dessert. E man mano che il cibo cresce in intensità, il vino dovrebbe fare altrettanto per mantenere un buon equilibrio gusto-olfattivo. Con i piatti saporiti si prediligono vini rossi con struttura importante, profumi marcati, tannino deciso e lunga persistenza, come ad esempio il Montefalco Rosso Riserva DOC di Arnaldo Caprai. Ma con primi e secondi piatti leggeri, è meglio optare per un vino rosso giovane che risulti più fresco e beverino, come nel caso del Primitivo Puglia IGT Nèprica di Tormaresca. Vini del genere si bevono a temperatura inferiore rispetto ai grandi rossi della tradizione, come il Barolo e il Brunello di Montalcino. In generale, la temperatura di servizio varia da 13 a 18 gradi. Se bassi valori esaltano gli aspetti vivaci del vino, valori più alti permettono agli aromi di uscire meglio. Fra i vini da servire piuttosto freddi troviamo anche i vini rossi frizzanti o spumantizzati, la cui intrinseca briosità trae beneficio dalla bassa temperatura. Campania, Toscana, Piemonte: ecco solo alcune delle regioni italiane più celebri per i propri rossi, lavorati a partire rispettivamente, da uve Aglianico, Sangiovese e Nebbiolo. Ma il territorio nazionale riserva sorprese da nord a sud. Pensiamo, ad esempio, ai freschi vini rossi altoatesini e ai più corposi vini rossi veneti, al frizzante Lambrusco di Modena, ai vivaci vini rossi dell’Oltrepò Pavese e ai potenti rossi sardi. Quale che sia la scelta, è sempre bene controllare la denominazione del vino, una certificazione che ne attesta la provenienza geografica e la qualità. DOC, DOCG, IGT: ecco le principali.
Per portarsi a casa una bottiglia, si parte da meno di 5 euro con i prodotti economici per superare anche i 1.000 euro in presenza di grandi vini rossi pregiati. Le cantine più celebri fanno valere nome e tradizione, producendo bottiglie di valore. Ma anche fra le cantine più piccole non mancano solide eccellenze dal costo proibitivo. In linea generale, a condizionare il prezzo sono le spese che la cantina affronta per realizzare il vino, dalla viticoltura alla vinificazione, passando per la distribuzione. Ma anche i tempi di maturazione in botte e affinamento in bottiglia hanno un peso economico poiché i vini restano a lungo fermi in cantina prima di poter essere commercializzati. Tante sono le variabili in gioco. Ma per la nostra selezione, abbiamo deciso di non superare la soglia dei 40 euro. Pur senza inoltrarci nel terreno dei prodotti più costosi ed esclusivi, infatti, le opzioni di alto profilo non mancano. Si parte con il Nero di Lambrusco Otello delle Cantine Ceci. Certificato Emilia IGT, è un vino frizzante dalla personalità vivace. Fruttato e piacevole al palato, si sposa alla perfezione con le tagliatelle al ragù. Il tutto per meno di 10 euro. Con un profilo gusto-olfattivo più importante, Guado al Tasso Il Bruciato è un Bolgheri DOC equilibrato che aggiunge ai sentori di frutta quelli di erbe aromatiche. Sapido e persistente, accompagna bene salumi, formaggi e carni alla brace. Il prezzo ruota attorno ai 25 euro. Con circa 10 euro in più, infine, ci accaparriamo l’ottimo Amarone della Valpolicella DOCG Bertani Valpantena. Frutto della vinificazione di uve appassite, è alcolico e strutturato, intenso e persistente. Decisamente speziato e tannico, forma una bella coppia con stufati, brasati e formaggi molto stagionati.
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