Vino Bianco in Vini

La stuzzicante piacevolezza che offre un facile abbinamento con il cibo

Da nord a sud, i vini bianchi italiani sono prodotti di qualità che offrono grande flessibilità nell’abbinamento col cibo. Se i bianchi secchi fermi compongono la fetta più grossa del mercato, anche i bianchi frizzanti fanno sentire il proprio peso con decisione. Parliamo, ad esempio, del Prosecco veneto, ben rappresentato dal Dirupo Brut di Andreola, con denominazione Prosecco Superiore DOCG o dei bianchi Metodo Classico della Franciacorta e dell’area di Trento. L’altra faccia della medaglia vede protagonisti i vini bianchi dolci, come il Moscato d’Asti, il cui abbinamento ideale è con il dessert. Il vino bianco si riconosce non solo per il colore che varia dal verdognolo al giallo dorato ma, soprattutto, per i profumi. Sbilanciato verso i sentori fruttati (mela, pera, banana o limone) e floreali (biancospino o gelsomino), il bouquet olfattivo include spesso note aromatiche e balsamiche. Al palato, invece, è l’acidità (o freschezza) a farsi immancabile, sempre in connubio con una piacevole sapidità. Il tutto per sposarsi bene con cibi delicati (pesce, carni leggere o verdure) e più saporiti, come ad esempio le fritture. Con le ricette della cucina orientale, invece, sono i vini bianchi altoatesini a creare un match perfetto, come nel caso del Gewürztraminer Alto Adige DOC di Elena Walch. Vivacità, freschezza e moderato profilo alcolico caratterizzano la maggior parte dei vini bianchi, prodotti che non prevedono di solito una maturazione in botte. In certi casi, però, un passaggio in barrique può connotare il vino in modo inconsueto, facendo emergere anche profumi speziati. Più il vino è semplice è più va bevuto freddo. In generale, la temperatura di servizio oscilla fra 6 e 12 gradi. Abbiamo accennato ai più celebri vini bianchi del nord, ma anche il resto della Penisola propone solide eccellenze. Pensiamo, ad esempio, ai vini marchigiani a base di uve Pecorino e Passerina, ai grandi bianchi campani (Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Falanghina del Sannio) e al Vermentino di Sardegna.

Focus sul fattore prezzo

Possono bastare meno di 5 euro per portarsi a casa un bianco dal profilo semplice. Ma non mancano alternative da ben più di 100 euro dedicate ai veri appassionati di vini bianchi. A comporre il prezzo, entrano in gioco vari fattori, in primis il peso della cantina e la denominazione di riferimento (DOC, DOCG, IGT o VDT). Ma sono anche i tipi di vitigni coltivati e il modo in cui vengono trattati a tracciare un solco fra vino economico e prodotto di livello superiore. Senza contare che, al calare della concentrazione di grappoli per filare, la qualità del vino cresce assieme al prezzo. Per la nostra selezione, ci siamo concentrati sui vini bianchi fermi entro i 30 euro. Anche senza raggiungere le cifre esorbitanti dei prodotti al top, infatti, questo tetto di spesa è più che sufficiente per individuare vini bianchi davvero ottimi. Volendo mantenere la spesa al di sotto dei 10 euro, però, è il Bianco DOC Pomino di Frescobaldi una validissima opzione. Giovane e leggero in quanto a titolo alcolometrico, si apprezza meglio se servito fra 8 e 10 gradi. Frutto di un blend riuscito fra uve Chardonnay e Pinot Bianco, è un prodotto sbarazzino con netti sentori di agrumi e mela. Verdure e tranci di pesce: ecco gli abbinamenti più fortunati. Con un bouquet olfattivo più intenso, il Greco di Tufo DOCG Cutizzi della cantina Feudi di San Gregorio regge bene il confronto con ricette più saporite, come zuppe di pesce e grandi grigliate di mare. Allo sguardo si mostra giallo paglierino con riflessi dorati mentre il naso avverte note di frutta tropicale e prugna. Spiccatamente acido, non stanca mai. Il prezzo si mantiene sotto i 15 euro. E concludiamo con l’Etna Bianco DOC Tenuta delle Terre Nere, un esponente di rilievo della viticoltura siciliana, venduto a circa 25 euro. Prodotto a partire da uve autoctone Carricante, Catarratto, Grecanico e Minnella, combina all’olfatto agrumi, fiori di tiglio, nespola ed erbe aromatiche. Minerale e sapido, si abbina perfettamente alla coda di rospo alla catanese.