Vino e Cantina: l’agricola San Felice, con sede a Castelnuovo Berardenga, possiede circa 150 ettari vitati suddivisi fra le zone del Chianti, di Bolgheri e di Montalcino. Da quest’ultima area giungono le uve alla base del grande Brunello di Montalcino DOCG Campogiovanni, fratello maggiore del Rosso di Montalcino DOC Campogiovanni.
Vitigni: 100% Sangiovese Grosso, detto localmente “Brunello”.
Suoli: i vigneti della Tenuta Campogiovanni trovano fortunata collocazione nel versante sud di Montalcino. I suoli di medio impasto sono prevalentemente argillosi e tale caratteristica permette alle radici di scavare in profondità per cercare l’acqua al sicuro da pericolosi ristagni idrici. Ideale è il clima dell’intera area perché mite tutto l’anno e molto soleggiato in estate. In combinazione all’ottimale esposizione, le alte temperature consentono ai grappoli di maturare a dovere. Il rischio di muffe ed umidità, infine, è scongiurato dalla costante ventilazione.
Vinificazione: conclusa la vendemmia a fine ottobre, si apre la fase di lavorazione delle uve della durata complessiva di oltre 4 anni. La fermentazione alcolica si svolge a temperatura controllata ed è seguita dalla macerazione sulle bucce di circa 20 giorni. Completata la malolattica, è il turno della maturazione in botti di rovere di Slavonia, della durata di 36 mesi. Altri 12 di sosta in bottiglia sono propedeutici alla messa in vendita.
Descrizione sensoriale: rosso rubino con riflessi granato, inebria il naso con note di amarena, fiori appassiti, rosmarino, bacche di ginepro, cacao e cuoio. Potente ed avvolgente, delizia il palato con un’ottima morbidezza, per quanto i tannini restino pungenti ed eleganti.
Abbinamento: pici al ragù d’anatra, lepre in salmì, salumi e formaggi saporiti.
Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pom...
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