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Vino e Cantina: fra i vini toscani più iconici di sempre non poteva non figurare il Brunello di Montalcino Poggio all’Oro Banfi, una Riserva eccezionale che è fiore all’occhiello dell’intero catalogo. Come il Biondi Santi Tenuta Greppo Riserva Brunello di Montalcino DOCG, questo vino rosso è portabandiera della tradizione, attraverso la voce di una delle cantine protagoniste della viticoltura senese, toscana, nazionale ed internazionale.
Vitigni: Sangiovese Grosso in purezza.
Suoli: i suoli che fanno da sfondo alle piante sono di origine calcarea e vedono una forte concentrazione di argilla, limo, pietre e ciottoli. Complessi e dal carattere decisamente minerale, infondono nelle piante e poi nei grappoli una spiccata personalità. Anche il clima e la posizione dei vigneti favoriscono le viti. Poste in collina ed ottimamente esposte ai raggi solari, godono di temperature miti tutto l’anno. E di una percepibile escursione termica nelle 24 ore dovuta in parte alla ventilazione costante.
Vinificazione: un vino Riserva richiede più tempo per essere prodotto rispetto alla variante base. In particolare per via di un più lungo periodo di affinamento, in questo caso di almeno 30 mesi.
Descrizione sensoriale: rosso rubino nel bicchiere, si veste di riflessi granati netti. All’esame olfattivo, emerge un bouquet complesso ed intenso, in cui spiccano le note di viola, prugna in confettura, tabacco e spezie. L’assaggio è pieno e vigoroso, equilibrato e piacevolmente acido. Molto lungo il finale nel quale riemerge il frutto.
Abbinamento: re della cacciagione, si sposa benissimo con le pappardelle al ragù di lepre ed il cinghiale in umido. Ma è anche valido compagno di affettati e formaggi stagionati.
Questo grande vino rosso della tradizione toscana è il tripudio del vitigno Sangiovese. Rosso rubino con riflessi granato, si caratterizza per profumi floreali e fruttati intensi, accompagnati da note di tabacco e spezie. Avvolgente al palato, mette in equilibrio tannino e alcol, senza farsi mancare l’acidità.
La versione Riserva del Brunello di Montalcino impone una lavorazione più lunga e rappresenta, in genere, un miglioramento del Brunello base. Rispetto al Banfi Poggio Alle Mura Brunello di Montalcino DOCG, ad esempio, la Riserva Poggio All’Oro richiede almeno 6 mesi di sosta in bottiglia anziché 4. E può essere venduto solo dopo 6 anni dalla vendemmia, uno in più del Brunello base.
Da un unico vigneto, denominato per l’appunto “Poggio All’Oro”, arrivano le uve base per questo vino. Siamo a sud di Montalcino, immersi in uno scenario paesaggistico suggestivo. E solo nelle annate davvero meritevoli il vino viene prodotto.
Perfetto in abbinamento ai cibi della tradizione culinaria toscana, dà il meglio di sé con la selvaggina. Pici al ragù di anatra, di cinghiale e di lepre, fagiano in salmì, peposo toscano e bistecca alla fiorentina: a queste grandi ricette si aggiungono formaggi e salumi di qualità, specie se di lunga stagionatura.
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