Si deve all’impegno di Vittorio Moretti la nascita della cantina Bellavista. Corre l’anno 1977 e Vittorio, toscano d’origine ma lombardo d’adozione, decide di investire in una regione vinicola ad altissimo potenziale: la Franciacorta. Ad Erbusco, fra Bergamo e Brescia, sorge l’azienda vinicola Bellavista, i cui vigneti si estendono sull’omonima collina. 198 sono gli ettari vitati, disposti in un territorio che abbraccia 107 appezzamenti collocati in 10 comuni diversi. I vini prodotti sono quasi interamente spumanti Metodo Classico, ottenuti a partire da quei vigneti che hanno decretato il successo internazionale della Franciacorta. Chardonnay e Pinot nero sono uve d’Oltralpe che, però, qui si sono ambientate in modo perfetto. Ai due principali vitigni, poi, si aggiungono il pinot bianco ed una piccola quantità di Merlot, alla base del vino rosso Zuanne, dedicato al grande giornalista e scrittore Gianni Brera. Si tratta di un unicum nella produzione Bellavista, una dedica speciale ad un personaggio la cui esperienza di vita si è spesso intrecciata con quella dell’azienda lombarda. Per ben 8 anni, infatti, Gianni Brera ha presieduto la giuria del premio Bellavista Franciacorta, lanciato nel 1984 e aperto a quanti avessero saputo promuovere il territorio e le proprie eccellenze vitivinicole. Altra eccezione ai vini spumanti Metodo Classico Bellavista, è rappresentata da Alma terra, un vino bianco fermo 100% Chardonnay. A consolidare l’altissimo livello qualitativo dei vini Bellavista è un incontro importante, avvenuto nel 1981. Parliamo di quello fra Vittorio Moretti e Mattia Vezzola, padre di vini come il Bellavista Alma Gran Cuvée Brut e l’Extra Brut Riserva Vittorio Moretti, entrambi Franciacorta DOCG. Esperto e dotato di sensibilità raffinata, Mattia Vezzola è un enologo pluripremiato, i cui vini hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. E grazie ai quali è stato decretato nel 2007 “Enologo dell’anno” dalla Guida Vini d’Italia Gambero rosso-Slow Food. Dal connubio professionale fra Vittorio Moretti e Mattia Vezzola dipende l’approccio aziendale alle viti ed alla vinificazione. “Naturalità” è la parola chiave alla base dei lavori in vigna e cantina. Rispetto dell’ambiente, della vite e del ciclo delle stagioni sono i marchi di fabbrica di Bellavista. Anche la vinificazione poggia sull’amore per la materia prima, a cominciare dall’utilizzo di presse tradizionali. Mirato e limitato è l’impiego della tecnologia, specialmente nel controllo della temperatura in cantina. Trattate con i guanti, le uve sono vinificate senza fretta e le innumerevoli selezioni di vino confluiscono nella grande bottaia, in attesa di venire usate per creare le cuvée. Brut, demi sec, dosaggio zero: molte sono le tipologie di spumante proposte. Senza considerare i rosé ed i satèn. Ma non manca nel catalogo dell’azienda un brandy di qualità superiore, denominato Arzente. Vigneti ben esposti e protetti dal freddo, regolari escursioni termiche tra il giorno e la notte, suoli calcarei particolarmente drenanti: ecco alcuni elementi che compongono il terroir Bellavista. E che hanno contribuito a decretarne il successo. Successo che ha portato l’azienda di Vittorio Moretti ad espandersi, fondando ed acquisendo nuove proprietà sul territorio nazionale. Fra queste, ricordiamo l’azienda agricola Contadi Castaldi in Franciacorta, le cantine Petra a Suvereto e le tenute Sella & Mosca ad Alghero.