Tra i monitor da gaming di ultima generazione, Samsung Odyssey C34G55TWWU offre tutte le funzioni più avanzate e complete per accontentare anche i giocatori più esigenti. Una delle caratteristiche più particolari, che differenzia questo modello rispetto ai classici monitor come Samsung Odyssey C32G55TQWU, è il form factor, con un pannello UltraWide con rapporto d’aspetto 21:9. A differenza dei pannelli in 16:9, infatti, questo monitor risulta più allungato orizzontalmente, aumentando in questo modo non solo la risoluzione, ma anche il numero di elementi visualizzabili a schermo. All’interno di un videogioco, ad esempio, è possibile visualizzare una porzione maggiore dell’ambiente di gioco, avvantaggiando il giocatore specialmente nei titoli più competitivi. Il pannello è curvo, con una diagonale di 34 pollici ed una risoluzione UWQHD da 3440 x 1440 pixel. Il pannello è di tipo VA, che va a sfruttare la tecnologia Quantum Dot di Samsung per garantire una qualità d’immagine molto alta sia per il gaming, sia per l’uso multimediale con film e serie TV in streaming. Oltre all’immagine nitida e molto definita, Samsung Odyssey C34G55TWWU offre un altissimo livello di fluidità, grazie alla frequenza di aggiornamento di ben 165 Hz con un 1 ms di tempo di risposta. Il tutto si traduce in un’immagine rapidissima e priva di fenomeni di input lag che spesso determinano la differenza tra vittoria e sconfitta nei videogiochi online PvP. Non manca, inoltre, il supporto alla tecnologia AMD FreeSync Premium, che si occupa di mantenere l’immagine fluida e priva di tearing anche con il framerate sbloccato e V-Sync disattivato. Sul retro, infine, sono presenti una porta HDMI 2.0 ed un ingresso DisplayPort 1.4, consigliato per sfruttare al massimo il refresh rate del monitor.
Samsung Odyssey C34G55TWWU in pillole:
- Monitor da 34 pollici Ultrawide in 21:9
- Risoluzione UWQHD di 3440 x 1440 pixel
- Tempo di risposta di 1 ms e refresh rate di 165 Hz
- Supporto alla tecnologia AMD FreeSync Premium
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
Leggi tutto