Apple potrebbe tornare a incrociare la propria strada con Intel in modo inaspettato. Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, le due aziende avrebbero avviato colloqui preliminari per una possibile collaborazione che andrebbe oltre la semplice fornitura di componenti. Le discussioni, ancora in una fase iniziale, ruoterebbero attorno all’ipotesi di un investimento diretto da parte di Apple in Intel, il gigante dei semiconduttori che negli ultimi anni ha perso terreno nei confronti di concorrenti come NVIDIA e AMD.
Per capire il contesto in cui si sta svolgendo questa delicata operazione, occorre ricordare che Intel è stata per oltre un decennio il partner privilegiato di Apple nei processori dei Mac, fino alla svolta del 2020 con l’introduzione dei chip proprietari Apple Silicon. Da allora l’azienda di Cupertino si affida quasi esclusivamente a TSMC, colosso taiwanese della produzione di semiconduttori, esponendosi però a rischi geopolitici significativi legati alle tensioni tra Taiwan e Cina. Un eventuale ritorno a Intel come fornitore alternativo, almeno in parte, aiuterebbe Apple a diversificare la sua catena produttiva e a ridurre questa vulnerabilità.
Dal canto suo, Intel sta cercando di rilanciarsi attraverso una strategia di partnership e nuovi investimenti. L’azienda, un tempo considerata il simbolo stesso della Silicon Valley ha faticato ad adattarsi alla corsa globale all’intelligenza artificiale. Recentemente ha ricevuto sostegno da SoftBank e soprattutto da NVIDIA, che ha acquisito circa il 4% della società con un investimento da 5 miliardi di dollari, siglando anche un’intesa per sviluppare congiuntamente chip destinati a PC e data center.
Se Apple decidesse di partecipare, darebbe un segnale forte al mercato: non solo un voto di fiducia a Intel, ma anche un impegno a rafforzare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti. L’azienda guidata da Tim Cook ha infatti annunciato piani per 600 miliardi di dollari di investimenti sul territorio americano nei prossimi anni, e una partnership con Intel si inserirebbe perfettamente in questa strategia.
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