World War Z è un videogioco di Saber Interactive, che si ispira all’omonimo film di qualche anno fa – a sua volta (molto) liberamente tratto dal romanzo di Max Brooks. È molto probabile, dunque, che abbiate almeno già sentito il nome.
Il gioco è disponibile nella versione World War Z per PlayStation 4 e nella versione World War Z per Xbox One, ed è almeno vagamente simile a quelli della serie Left 4 Dead. Il che non può certo essere un difetto, visto che il gioco di Valve è il migliore della categoria.
L’ambientazione è quella che ci si può immaginare dal titolo: bisogna sopravvivere in un mondo infestato dagli zombie, più o meno come capita ai protagonisti della serie TV The Walking Dead.
Voto: 8/10
Gli zombie appaiono più o meno come in tutte le altre rappresentazioni: movimenti goffi, un po’ tonti, ma molto pericolosi. Come nel film, anche in World War Z però possono muoversi velocemente, e quando sono in gruppo riescono a cooperare quasi come se fossero insetti. Spaventosi di sicuro, e riescono a rendere il gioco piuttosto impegnativo, almeno in alcuni frangenti.
Forse potrebbe sembrare un dettaglio da poco, ma questa differenza nell’agire dei non morti dà a questo gioco una nota di novità e freschezza, che ci permette di vederlo come uno tra i migliori del genere, proprio dopo Left 4 Dead.
World War Z propone soprattutto ambienti chiusi e azioni adrenaliniche, che spesso ispirano un senso di claustrofobia. Collaborare con gli altri giocatori in genere è l’unico modo di sopravvivere, il che rappresenta una differenza abissale rispetto all’altro gioco recente a tema zombie, cioè Days Gone per PS4.
Come compagni di gioco potrete avere altre persone, si gioca in squadre da 4, oppure l’Intelligenza Artificiale del gioco. Ci sono sedici personaggi tra cui scegliere, ognuno con le proprie caratteristiche – come il tipo di arma utilizzato. Ognuno poi ha la sua storia personale, ma non ci sono particolari connessioni tra una e l’altra se non il fatto che sono tutti dei sopravvissuti. Si potranno visitare quattro città nel corso del gioco: Tokyo, New York, Mosca e Gerusalemme.
Voto: 6/10
La finalità sarà sempre farsi strada tra i vari livelli, superando una tappa dopo l’altra verso la salvezza finale. La storia non è particolarmente approfondita, giacché il punto focale del gioco è il gioco di squadra, oppure tra il giocatore singolo e l’Intelligenza Artificiale. I singoli obiettivi sono variegati, e vanno oltre la semplice sopravvivenza: proteggere un trasporto, scortare un individuo, e così via. Non molto, ma abbastanza per evitare la sensazione che si tratti semplicemente di andare da un punto all’altro.
I momenti più impegnativi sono sicuramente quelli in cui ci si trova davanti un’orda di non morti che si lanciano contro di voi. Sono frangenti di azione frenetica, in cui bisognerà muoversi, trovare rifornimenti, approntare difese. Gli avversari si scagliano contro di voi con ferocia, senza mostrare alcuna esitazione, e questo li rende particolarmente insidiosi. Si ammucchiano uno sull’altro per raggiungervi, e colpire la base della piramide si rivela sempre utile.
Gli zombie, come nel film, non sono sempre una minaccia insormontabile; lo diventano quando sono in grandi gruppi, ma ce ne sono alcuni più pericolosi di altri – il che ci obbliga a fare sempre attenzione. Così come bisognerà stare attenti agli altri personaggi, vigilare sulla loro incolumità e intervenire quando sono in pericolo.
Voto: 8/10
La collaborazione è quindi fondamentale: bisognerà comunicare con gli altri giocatori, condividere le risorse, offrirsi copertura a vicenza, scambiare munizioni e così via. In questi aspetti le somiglianze con Left 4 Dead sono particolarmente evidenti.
Una differenza rilevante invece è invece il punto di vista in terza persona, con la cinepresa sopra la spalla del personaggio. Un cambiamento che, tra l’altro, aiuta anche a essere più vigili su ciò che ci circonda.
Da un punto di vista tecnico, World War Z scorre sempre bene e senza problemi, anche in quelle scene con moltissimi zombie – una qualità che non si poteva certo dare per scontata.
A proposito di gameplay, scegliere un personaggio significa anche scegliere una classe, come nei classici giochi di ruolo; sarà importante avere un team equilibrato, con giocatori che possano eliminare velocemente i nemici, altri che curano, quelli che colpiscono da lontano e quelli che forniscono supporto. Ogni personaggio può trasportare un numero limitato di oggetti, che saranno diversi rispetto al ruolo scelto.
L’approccio da gioco di ruolo si ritrova anche nel meccanismo di miglioramento: ogni personaggio accumula esperienza e sale di livello, diventando via via più forte. Lo stesso meccanismo si applica alle armi.
Per quanto sia un titolo pensato soprattutto per giocare insieme ad altri, c’è anche la possibilità di sfidare altre squadre. La modalità in questo caso non è particolarmente innovativa: le due squadre si affrontano, con gli zombi sul campo di battaglia a disturbare entrambe. Ma si possono anche sfruttare strategicamente, volendo.
Voto: 7/10
In conclusione, World War Z non è il più innovativo dei giochi, ma è un eccellente titolo a tema zombie, con una forte impronta action. Tiene impegnati i giocatori per partite abbastanza variegate, e la parte narrativa offre quel tocco in più che serve per renderlo completo. Sicuramente vale la pena di provarlo.
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