Il Sony HT-AX7 è un dispositivo audio difficile da incasellare. L’home cinema e l’ascolto dei film con “effetti surround”, capaci di circondare l’ascoltatore restituendo l’esperienza di un sala cinematografica dentro le mura di casa, sono stati fino ad oggi confinati a specifiche tipologie di prodotto. Ci riferiamo a sistemi audio o soundbar (tendenzialmente di fascia alta) che richiedono spazio e una certa attenzione nel posizionamento dei componenti.
Il nuovo Sony HT-AX7 si propone come un punto di rottura: si concentra sulla semplicità, grazie a dimensioni ridotte e alla possibilità di spostare facilmente il dispositivo in qualsiasi ambiente, rendendolo operativo in pochissimo tempo. Cambia anche il paradigma di utilizzo: l’audio non vuole riempire necessariamente un intero ambiente coinvolgendo tutti i presenti ma può anche diventare molto personale, concentrandosi su un solo utente.
Il sistema audio Sony HT-AX7 ricorda molto da vicino uno dei tanti speaker wireless che troviamo sul mercato. Il design è caratterizzato da linee curve che accomunano tutti i tre elementi che costituiscono il sistema. Il diffusore centrale include due piccoli diffusori circolari ad aggancio magnetico sul lato superiore, separabili per posizionarli liberamente in diversi punti della stanza, perfino su una superficie come un letto, grazie alle loro dimensioni estremamente compatte.
L’ingombro complessivo è notevolmente ridotto: l’unità centrale misura 306 x 97 x 123 mm e pesa 1,4kg, mentre i due diffusori ausiliari occupano 122 x 39 x 122 mm e pesano 0,295 kg ciascuno. Questo rende il dispositivo molto maneggevole e facile da trasportare, con un peso totale di 2 kg quando gli speaker circolari vengono riposti sopra quello centrale.
La facilità di trasporto è ulteriormente sottolineata dalla mancanza di cavi, poiché tutti gli speaker sono wireless e sono dotati di batteria integrata. Questa caratteristica è essenziale per un sistema concepito per essere mobile e adattarsi a diverse situazioni e ambienti. Inoltre, non ci sono ingressi fisici, e la connessione avviene interamente tramite Bluetooth 5.2.
L’unità centrale ospita altoparlanti frontali ovoidali da 49 × 71 mm a larga banda e radiatori passivi per i bassi su entrambi i lati mentre gli speaker ausiliari sono dotati di trasduttori a larga banda da 60 millimetri. Il suono avvolgente viene ricreato tramite la tecnologia 360 Spatial Sound Mapping, con la possibilità di regolare l’espansione del campo sonoro anche quando si ascolta in stereo, ad esempio la musica.
Nell’uso pratico, lo speaker principale si colloca davanti mentre gli altri due speaker circolari vanno posizionati a fianco dell’ascoltatore per gli effetti surround. Questo consente di allestire rapidamente un sistema home theatre con estrema semplicità. La batteria integrata offre fino a 30 ore di autonomia, con la possibilità di una ricarica rapida che garantisce circa 150 minuti di utilizzo con soli 10 minuti di ricarica.
Per una ricarica completa, sono necessarie circa 4 ore per lo speaker principale e 4,5 ore per gli speaker ausiliari. Il sistema offre due modalità specifiche per l’ascolto notturno e per migliorare la chiarezza dei dialoghi.
HT-AX7 è molto semplice da utilizzare: non c’è nessun cavo e volendo si può anche lasciare i due satelliti nella posizione originale, cioè agganciato allo speaker principale. Ovviamente in questa configurazione non si può sfruttare la particolarità del prodotto per cui riteniamo che questo scenario sia utile solo per l’ascolto di musica in ambienti dove collocare i due satelliti ai lati dell’ascoltatore non sia possibile.
Tutti i controlli passano dall’app Home Entertainment Connect per iOS e Android: da qui si effettua la configurazione iniziale, si gestisce il volume, l’espansione del campo sonoro e altre opzioni. Con la musica si può optare per un utilizzo come un comune speaker, con i satelliti agganciati in posizione, oppure separando i due elementi wireless. In quest’ultimo caso si ottiene una maggiore sensazione di spazialità, utile soprattutto se si ascolta musica durante una festa, in modo che l’origine del suono non sia tutta concentrata in un punto ma abbracci varie posizioni della stanza.
La riproduzione di brani musicali è piacevole ma non è sicuramente un punto di forza del Sony AX7. Con cifre simili si possono comprare speaker che suonano sicuramente meglio, sia per equilibrio tra le frequenze sia per potenza e dettaglio. Una qualità simile si trova senza difficoltà su prodotti dal costo decisamente più basso. Impossibile quindi non far pesare il prezzo (550 euro di listino): se quello che si cerca è un sistema per ascolta musica, allora è meglio puntare su altro anche perché le alternative non mancano. L’ampliamento del campo sonoro non è così determinante e con un paio di Sonos Era 100 si ottiene molto di più. Se si vuole restare sugli speaker a batteria si possono prendere in considerazione il Dali Katch oppure un Marshall Middleton.
Il discorso cambia completamente se si parla di intrattenimento con film, serie TV o documentari. Posizionando i satelliti ai lati della testa si ottiene un’esperienza molto simile a quella di un home cinema tradizionale ma con una facilità di installazione che non ha eguali. Si può ricreare effettivamente un suono avvolgente anche su un letto, senza bisogno di tirare cavi o di prevedere l’installazione di componenti difficili da integrare con l’ambiente. Il parlato è sempre chiaro e anche la presenza di bassi, ovviamente nei limiti dati da dimensioni così compatte, è convincente. Se vogliamo trovare un difetto è il minor “peso” dei satelliti, che non avendo nessun altoparlante dedicato alle basse frequenze si affidano comunque ai radiatori passivi del corpo principale. Il suono degli effetti posteriori è pertanto meno corposo.
HT-AX7 è praticamente un prodotto che non ha un vero corrispettivo sul mercato. Si possono acquistare speaker più o meno portatili, ma rinunciando all’esperienza avvolgente che il dispositivo Sony è in grado di ricreare con film e serie TV. Non è quindi così semplice inquadrare l’utente tipo: ci troviamo sicuramente di fronte a una soluzione che soddisfa le esigenze di una nicchia e lo fa molto bene.
L’acquisto non è consigliato per chi cerca soprattutto (o in larga parte) un mezzo per riprodurre la musica. Ci sono sicuramente alternative più performanti, anche a minor prezzo, come il Klipsch The Three. Anche volendo rimanere su prodotti “smart”, oltre ai già citati Sonos ci sono gli HomePod di Apple ad esempio, e comprandone una coppia, con un prezzo più o meno in linea con quello di AX7, si ottiene una qualità superiore e un sistema realmente stereo con i canali destro e sinistro completamente separati.
Dove AX7 esprime tutto il suo potenziale è nell’intrattenimento: seguire un contenuto video con audio avvolgente in qualsiasi situazione, anche a letto, con la possibilità di spostare tutto il sistema in pochi istanti è un qualcosa di inedito. Sì, una soundbar di pari prezzo suona più forte, infatti AX7 non è adatto ad ambienti ampi. Sì, una buona soundbar come la Sonos Beam o la Samsung HW-Q800C, suona anche meglio. Non è però altrettanto facile da installare e su quella fascia prezzo non si trovano solitamente modelli con satelliti wireless a batteria (con un’ottima durata), cosa che invece Sony offre. In pratica sì, una soundbar va anche meglio, ma non è la stessa cosa: la soundbar non si può usare sul letto e i satelliti posteriori, sempre ammesso che siano inclusi, vanno installati, non si possono appoggiare al volo per poi toglierli subito dopo.
Chi si riconosce nel tipo di utente che può trarre beneficio dai vantaggi elencati, può procedere all’acquisto per ottenere un’esperienza molto coinvolgente in una modalità fino ad oggi inedita, ben conscio che il prezzo da pagare è alto e che l’ascolto di musica è bene rimanga una parte marginale dell’esperienza.
Sonos ha recentemente lanciato la soundbar Arc Ultra, il prodotto di punta che va a posizionarsi sulla fascia più alta, affiancando la precedente Sonos Arc. A dispetto di quello che si potrebbe
Gli schermi piatti hanno rivoluzionato il mercato TV: tra le innovazioni portate possiamo citare l’alta definizione e poi il 4K, HDR e anche diagonali grandi, ben più dei modelli a tubo catodico
Scrivi un commento