Huawei Freebuds 3 sono l’ultima generazione di auricolari true wireless dell’azienda cinese.
Dopo averle provate a fondo per circa un mese possiamo affermare con sicurezza che sono un ottimo prodotto che ha pienamente soddisfatto le nostre aspettative. Le Freebuds 3 rappresentano un netto salto di qualità rispetto alle Freebuds Lite presentate qualche mese fa, oltre che essere degne rivali delle AirPods 2 di Apple.
Una delle caratteristiche che contraddistingue le Freebuds 3 rispetto a tante altre proposte è la presenza della riduzione attiva del rumore, ovvero la tecnologia che consente di eliminare i rumori di fondo, come avviene sulle Apple Airpods Pro o sulle Bose NC 700.
Le AirPods 2, però, rimangono ad un livello superiore per l’ottima integrazione software con gli altri dispositivi dell’azienda di Cupertino; sono comunque tanti i punti di forza delle Freebuds 3, tra cui la qualità audio.
Voto: 8,5/10
Dal punto di vista estetico, la somiglianza tra le Freebuds 3 e le Airpods 2 è palese. L’azienda cinese si è ispirata ai device Apple riprendendone lo stile tanto apprezzato dagli utenti. Sono disponibili in due colorazioni, ovvero Carbon Black e Ceramic White, entrambe molto accattivanti.
Huawei ha posto molta attenzione ai dettagli: la calamita che permette di mantenere gli auricolari all’interno della custodia per consentire una corretta ricarica è piuttosto potente, così come il meccanismo per la chiusura della custodia.
Sulla custodia è presente anche il pulsante che permette di effettuare l’abbinamento via Bluetooth con il proprio smartphone, PC o tablet.
L’ergonomia è invece totalmente soggettiva. Nel mio caso le Freebuds 3, così come le Airpods 2, risultano sì comode, ma anche instabili. Tendono infatti a scivolare fuori dalle orecchie nel caso mi muova in maniera repentina, per cui risulta per esempio impossibile usarle per fare sport. Ovviamente tante altre persone hanno un punto di vista diverso dal mio e possono confermare di trovarsi bene in qualsiasi situazione.
Il suggerimento è quello di provarle per qualche minuto prima di procedere con l’acquisto. Le orecchie di ogni persona sono diverse e dunque l’indossabilità è un fattore strettamente personale. Al contrario di alternative in-ear come le Bose Soundsport Free, gli auricolari delle Freebuds 3 non sono adattabili a seconda delle dimensioni dell’orecchio.
Manca una certificazione per l’impermeabilità, mentre la custodia è compatibile con la ricarica wireless.
Voto: 8,5/10
Come la maggior parte degli auricolari di questo tipo, anche con le Freebuds 3 viene fornita un’applicazione che permette di sfruttarle al massimo delle loro potenzialità. Al momento è però disponibile solamente su Android. Tramite l’applicazione si potrà controllare l’autonomia residua, impostare le azioni rapide e regolare la cancellazione attiva del rumore.
Sarà sufficiente un doppio tocco sugli auricolari per attivarla, ma l’applicazione consente una regolazione più fine in quanto lascia la possibilità di decidere quali frequenze filtrare. Per esempio, se siamo in stazione può essere utile poter percepire gli avvisi vocali dei treni in arrivo, mentre in viaggio in aereo una riduzione totale è sicuramente la scelta più ovvia.
I comandi touch sono molto efficaci e non abbiamo notato criticità di sorta. Tutto risponde in maniera puntuale al primo colpo.
L’accensione e lo spegnimento avvengono in maniera automatica semplicemente estraendo o reinserendo gli auricolari all’interno della custodia. Nonostante la mancanza dell’applicazione, nulla vieta di usare i Freebuds 3 anche con un dispositivo Apple, usando la connettività Bluetooth.
Molto buona la qualità audio: come avviene nella maggior parte degli auricolari e delle cuffie con riduzione attiva del rumore, c’è una leggera tendenza a privilegiare la riproduzione delle frequenze alte e medie, mentre i bassi risultano leggermente più sacrificati. Ottima la qualità durante le chiamate: Huawei ha integrato una particolare tecnologia di conduzione ossea, che consente di veicolare la voce in maniera più efficace.
Abbiamo effettuato diverse ore di chiamate con le Freebuds 3 non rilevando alcun tipo di problema e potendo usufruire sempre della massima chiarezza. Merito anche del chip Kirin A1 che integra l’NFC e il Bluetooth 5.1.
Un po’ di luci e ombre per quanto riguarda la soppressione attiva del rumore. In contesti di brusio, come per esempio quello di un’aula studio o di un ufficio, la soppressione del rumore risulta efficace, eliminando a dovere i piccoli rumori di sottofondo. In situazioni invece più caotiche, come a bordo di un tram o mentre si aspetta un treno, è il design a porre un limite, in quanto non essendo in-ear la maggior parte dei rumori comunque verranno percepiti.
Non si tratta dunque di una soppressione vera e propria come nel caso delle Bose NC 700 o delle Sony WH-1000 XM3, bensì di un’attenuazione, utile ma non pensata per garantire il massimo isolamento acustico.
Buona invece l’autonomia: una singola ricarica permette di ottenere sei ore di autonomia che diventano quattro se si sceglie di usare la cancellazione attiva del rumore. La custodia permette di ricaricare le Freebuds 3 per ulteriori cinque volte.
Voto: 8,5/10
Il mercato offre dunque sempre maggiori proposte per quanto riguarda gli auricolari true wireless. Le alternative su questa fascia di prezzo certamente non mancano, con prodotti come le Jaybird Vista che rappresentano un ottimo compromesso.
Per chi non ama il design in-ear, la sfida è tutta tra Freebuds 3 e Apple Airpods. Se questi ultimi sono praticamente una scelta obbligata per chi usa un iPhone o un altro dispositivo Apple, i Freebuds 3 rappresentano la scelta migliore per chi possiede uno smartphone Android.
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