Proiettore portatile Samsung The Freestyle vs The Freestyle 2nd Gen

Mettiamo a confronto le due generazioni del proiettore portatile Samsung The Freestyle per capire cosa è cambiato.
Di Nicola Zucchini Buriani 2 Gennaio 2024
The Freestyle gen 1 vs gen 2

Samsung The Freestyle 2nd Gen rappresenta, come indica il nome stesso, la seconda generazione di proiettori portatili realizzata dal colosso sudcoreano. Forte dell’esperienza maturata con la prima versione The Freestyle datata 2021, Samsung ha scelto di ripartire dalla stessa base aggiungendo principalmente funzionalità, senza modifiche al design e senza stravolgere la piattaforma hardware, che comunque presenta alcune differenze significative.

Quali sono queste novità e valgono l’acquisto? In questo articolo andremo proprio a sviscerare questo tema per rispondere alle domande dei potenziali acquirenti. Scopriremo che effettivamente c’è almeno un importante vantaggio che catturerà sicuramente l’attenzione di tutti gli appassionati di videogiochi, mentre per gli altri la valutazione è meno netta e vanno valutati altri aspetti più marginali.

Samsung The Freestyle vs The Freestyle 2nd Gen: le caratteristiche

The Freestyle 2nd Gen ricalca perfettamente la prima, tanto che con un semplice colpo d’occhio non è assolutamente possibile distinguerle. La forma cilindrica, la base che permette di regolare l’inclinazione, dimensioni e peso sono uguali, così come la livrea che è ancora una volta bianca. Anche il cuore dei due proiettori non ha subito modifiche: la tecnologia usata è DLP con un chip a risoluzione Full HD e una luminosità di 230 ANSI lumen, in linea con i 550 LED lumen del predecessore.

The Freestyle gen 1 vs gen 2

In pratica qui l’unità di misura della luminosità è diversa, più rigorosa e in linea con gli standard ma la sostanza non cambia. La sorgente luminosa è a LED, il che significa pronta operatività e lunga vita, stimata in almeno 30.000 ore di utilizzo da Samsung. Il nuovo The Freestyle può riempire schermi dai 30 ai 100 pollici ma attenzione alle distanze: questo non è un Laser TV, cioè un proiettore a tiro ultra-corto, quelli che ormai vanno per la maggiore.

Ciò significa che non si può posizionare il proiettore vicinissimo allo schermo o al muro su cui si vuole proiettare: per un 100 pollici sono richiesti 2,7 metri di distanza, per un più sensato 80 pollici sono poco più di 2 metri. Chi possiede uno smartphone Samsung Galaxy serie S, Note, Fold e Z Flip rilasciato dopo gennaio 2019 o un iPhone con Face ID rilasciato dopo gennaio 2019, può anche sfruttare il telefono per eseguire una regolazione automatica dell’immagine.

In comune sono anche il supporto a HDR, che si concretizza nella compatibilità con HLG, HDR10 e HDR10+. L’audio integrato viene nuovamente affidato a uno speaker da 5 W che funziona a 360 gradi. Abbiamo poi Wi-Fi 5, Bluetooth 5.2 e la Smart TV su use Tizen. Proprio la partesmartè quella che ha beneficiato delle vere novità ed è di fatto ciò che differenzia le due generazioni di The Freestyle.

Samsung The Freestyle vs The Freestyle 2nd Gen: le funzioni smart

Entrambi i prodotti sono basati su Tizen, la piattaforma proprietaria sviluppata da Samsung. Non è tanto la parte software a cambiare quanto l’hardware. Non è un segreto che il primo The Freestyle non fosse esattamente un campione di reattività, lo abbiamo visto anche nel nostro confronto con il proiettore Xgimi MoGo 2 Pro. Si poteva migliorare disattivando il servizio Samsung TV Plus ma di fatto l’esperienza non era comunque ottimale.

The Freestyle gen 1 vs gen 2

Samsung The Freestyle 2nd Gen: la funzione che unisce le immagini di 2 proiettori

The Freestyle 2nd Gen fa un netto passo in avanti grazie ad un comparto più aggiornato con un quantitativo di memoria maggiorato. Il risultato è simile a quello che si può sperimentare con i TV Samsung di fascia almeno media se non medio-alta. Non è sempre tutto perfetto, ma nella maggior parte dei casi non lo è nemmeno sui televisori top di gamma (e parliamo in generale, non solo di Samsung), ma è nettamente meglio rispetto alla versione precedente, sia in termini di scorrevolezza che di fruibilità.

C’è poi una seconda novità: il 2nd Gen offre il Gaming Hub, cioè una sezione dedicata al cloud gaming con tutti i servizi attivi in Italia: Xbox di Microsoft, Ge-Force Now, Utomik, Antstream Arcade e Blacknut. In parole povere si collega il proiettore alla rete, si connette un joypad in Bluetooth e si può giocare senza nient’altro, non servono né un PC né una console. I giochi vengono inviati in streaming da sistemi da gioco collegati in cloud.

La terza e ultima novità, in realtà non ancora attiva, è la possibilità di combinare più proiettori per formare immagini più grandi. Con 2 The Freestyle 2nd Gen si può proiettare su una superficie grande fino a 160 pollici. Samsung lo ha già mostrato in alcune importanti fiere di elettronica, si attende ora un aggiornamento che abiti la funzione.

Samsung The Freestyle vs The Freestyle 2nd Gen: il nuovo modello è migliore?

Se si escludono le differenze che abbiamo riportato, l’unico altro miglioramento, sempre legato alle superiori capacità dell’hardware, è un funzionamento più rapido e un po’ più preciso di tutte le regolazioni automatiche, quelle che servono ad allineare l’immagine a pareti o schermi, correggendo anche eventuali distorsioni e difetti. Le prestazioni sono di fatto allineate, del resto il proiettore vero e proprio, inteso come cuore tecnologico, è rimasto uguale.

The Freestyle gen 1 vs gen 2

A chi consiglieremmo quindi il Samsung Freestyle 2nd Gen? Sicuramente la ragion d’essere di questa seconda generazione è il Gaming Hub. Se il primo The Freestyle era un sistema di intrattenimento video che si poteva usare ovunque, questo secondo modello è anche una postazione da gioco completa, facilmente trasportabile in casa ma anche fuori, a patto di dotarsi di un power bank USB-C adeguato ad alimentarlo o della sua batteria esterna opzionale.

Ovviamente bisogna avere aspettative realistiche: come abbiamo sottolineato nel confronto con il rivale Xgimi, The Freestyle è molto versatile, facile da mettere all’opera ma non molto luminoso. Richiede perciò ambienti oscurati e la proiezione su superfici non troppo ampie: 100 pollici ci sembrano troppi, si può arrivare a 80 pollici ma con qualcosina in meno l’immagine ne guadagna sicuramente.

Potenzialmente interessante, per alcuni usi specifici, la possibilità di combinare più unità per proiettare immagini più grandi. Non ci sembra però una “killer feature”, cioè quella funzione che fa vendere il prodotto. Bisogna infatti tenere conto che una proiezione con The Freestyle richiede il trasporto e l’alimentazione di 2 proiettori, un’installazione più attenta (e questo toglie più di qualcosa all’immediatezza che contraddistingue la proiezione singola) e la disponibilità contemporanea di 2 esemplari.

Pubblicato il 2 Gennaio 2024
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

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