Il mondo della domotica ha visto una notevole espansione negli ultimi anni, soprattutto grazie ad aziende del calibro di Google, Amazon, Samsung ed Apple. Queste ultime hanno reso facilmente fruibile tale tecnologia grazie ai cosiddetti assistenti vocali intelligenti, come Echo di Amazon e HomePod di Apple, e tutta una serie di accessori ad essi collegati, come le lampadine Philips Hue. Tuttavia, il problema che da sempre attanaglia questi prodotti riguarda lo standard supportato (ad esempio HomeKit), che rende impossibile il collegamento con un altro prodotto che ne utilizza uno differente.
Matter, il nuovo standard per la domotica, si pone come soluzione definitiva a questa problematica.
Per iniziare vediamo cos’è Matter. Si tratta di un progetto nato nel 2019 sotto il nome di CHIP (Connected Home Over IP) con lo scopo di riunire in un unico standard tutti i vari produttori di dispositivi per la domotica. Successivamente il suo nome è stato modificato in Matter.
Uno standard completamente open-source a cui hanno lavorato oltre 200 aziende, tra cui giganti del calibro di Amazon, Google, Apple, Samsung e Huawei. Il suo scopo principale è quello di giungere alla totale interoperatività tra i vari dispositivi smart, a prescindere dal protocollo di connessione utilizzato (ad esempio Zigbee, Z-Wave, Wi-Fi, Bluetooth). In questo modo sarà possibile mettere in comunicazione qualsiasi tipo di dispositivo dedicato alla domotica.
Un progetto davvero molto ambizioso, che nel corso degli anni è stato rinviato più volte, fino al rilascio di Matter 1.0 avvenuto nel corso del 2022.
Dopo avervi raccontato cos’è questo nuovo standard, è interessante capire come funziona Matter e come riesce a garantire la piena compatibilità con qualsiasi dispositivo smart.
Matter sfrutta tutte le tecnologie esistenti (Thread, Bluetooth, Wi-Fi e ethernet) per consentire a tutti i dispositivi di una casa smart di comunicare tra loro in locale, senza quindi la necessità di appoggiarsi ad un servizio cloud. Affinché tutto funzioni a dovere è necessario avere una rete Wi-Fi e un apparecchio di controllo Matter. Niente paura, perché la funzione di quest’ultimo può essere svolta anche da uno smartphone o un tablet, che a sua volta dovrà collaborare con un assistente smart, come Amazon Echo, Google Nest Hub o Apple HomePod.
Anche il collegamento e configurazione dei vari accessori domotici sarà molto semplice, poiché Matter potrà sfruttare il sistema “Frustration-Free” di Amazon. Vi basterà collegare l’accessorio all’alimentazione, impartire un comando vocale all’assistente smart e attendere che si connetta automaticamente alla vostra casa smart. Dite per sempre addio a complicate procedure di configurazione, che spesso diventavano quasi infinite.
Per fare tutto questo, Matter utilizza il protocollo radio Thread, sviluppato da Nest insieme ad altre sei aziende del settore e che è entrato in uso nel 2014. Gli sviluppatori di Matter hanno scelto Thread e Wi-Fi come principali protocolli su cui i device certificati possono collegarsi.
Cosa è Thread? Si tratta di un protocollo che porta con sé diversi vantaggi, poiché contrariamente ad alternative come Wi-Fi, Bluetooth Zigbee o Z-Wave, è nato esclusivamente per la gestione di dispositivi smart. Inoltre, tra i suoi principali punti di forza ci sono l’alta velocità di trasmissione dei dati e la grande affidabilità generale. Ad esempio, se l’hub di gestione della casa smart dovesse scollegarsi, la rete non verrà disattivata, ma andrà a modificarsi autonomamente per garantire la connessione tra i dispositivi.
Tuttavia, se avete prodotti meno recenti, ad esempio quelli che utilizzano i protocolli Z-Wave e Zigbee, non disperate, poiché almeno nella fase iniziale di Matter, saranno completamente supportati.
Adesso immagino che vi starete chiedendo: quando arriva Matter? La risposta probabilmente vi stupirà, poiché Matter è già tra di noi. Google, ad esempio, ha già aggiornato la sua app Home per integrarlo. La stessa cosa hanno fatto Apple, integrando tale supporto all’interno del sistema operativo di iPhone e iPad, e Amazon, con i suoi dispositivi Echo.
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