Recensione Galaxy S25: finalmente uno smartphone top di gamma compatto

La versione base della nuova famiglia Galaxy S di Samsung convince grazie al rapporto tra dimensioni e prestazioni. Convince anche l'autonomia.
Di Saverio Alloggio 13 Febbraio 2025
Galaxy S25 recensione

Il Galaxy S25 è uno smartphone che sorprende. In un mercato dominato da dispositivi sempre più grandi e ingombranti, Samsung ha deciso di non abbandonare gli utenti che cercano un telefono compatto, leggero e maneggevole, senza però sacrificare troppo le prestazioni e la qualità generale. Il risultato? Uno telefono che convince a tutto tondo, dal design all’autonomia, dal software all’esperienza d’uso quotidiana.

Non vi nascondo che avevo delle riserve, soprattutto per quanto riguarda la batteria – spesso il tallone d’Achille dei dispositivi più piccoli – ma dopo diversi giorni di test posso dire con certezza che il nuovo Galaxy S25 è un ottimo smartphone, capace di soddisfare sia gli utenti più esigenti che coloro che cercano un telefono pratico e affidabile.

Design, materiali ed ergonomia

La confezione di vendita segue la linea minimalista di Samsung. Al suo interno troviamo solo lo smartphone, un cavo da USB-C a USB-C e la spilla per estrarre il carrellino delle SIM. Niente alimentatore, niente cuffie. Una scelta ormai standard per i top di gamma dell’azienda sudcoreana, che punta a ridurre l’impatto ambientale (e i costi di produzione).

Galaxy S25 recensione

Lo schermo del Galaxy S25

L’ergonomia è senza dubbio uno dei punti di forza del Samsung Galaxy S25. Con un peso di appena 162 grammi e uno spessore di 7,2 mm, è uno degli smartphone più compatti e leggeri del 2025. A differenza di molti top di gamma che risultano ingombranti e difficili da usare con una mano, si impugna con estrema facilità.

I bordi piatti migliorano la presa e danno un tocco più moderno al design, mentre la scocca in vetro e alluminio garantisce un’ottima sensazione al tatto. È disponibile in diverse colorazioni, tra cui Silver Shadow, Navy, Icy Blue e Mint, tutte molto eleganti.

Ovviamente, non manca la certificazione IP68, che assicura resistenza a polvere e immersioni temporanee in acqua. Sul fronte della sicurezza, troviamo un sensore di impronte ultrasonico sotto al display, veloce e preciso, oltre allo sblocco facciale tramite fotocamera frontale.

Display, prestazioni e autonomia

Il Galaxy S25 monta un pannello Dynamic AMOLED 2X da 6,2” con risoluzione Full-HD+, refresh rate variabile fino a 120 Hertz e luminosità di picco di 2.600 nits.

Come sempre, Samsung si conferma leader nella qualità dei display. I colori sono vividi, i neri assoluti e la visibilità sotto la luce diretta del sole è ottima. Gli angoli di visione sono perfetti e il refresh rate dinamico garantisce fluidità senza incidere troppo sui consumi. Se proprio vogliamo trovare un difetto, manca il supporto all’uso con le mani bagnate, una funzione che alcuni concorrenti hanno già introdotto.

Il cuore pulsante è il nuovo Snapdragon 8 Elite, accompagnato da 12 Gigabyte di RAM e 128/256/512 Gigabyte di memoria interna (non espandibile).

Le prestazioni sono da vero top di gamma: lo smartphone è reattivo in ogni situazione, dalle app quotidiane ai giochi più esigenti. Il nuovo processore di Qualcomm offre ottime prestazioni senza surriscaldarsi e garantisce anche un consumo energetico più contenuto rispetto ai modelli precedenti. Samsung ha lavorato molto anche sulla dissipazione del calore, evitando problemi di throttling anche dopo sessioni di gaming prolungate.

Uno dei principali problemi degli smartphone compatti è l’autonomia, ma il Galaxy S25 riesce a stupire. La batteria da 4.000mAh sembra poco sulla carta, ma grazie all’efficienza del nuovo processore e alle ottimizzazioni software, l’autonomia è finalmente soddisfacente.

Con un utilizzo intenso, arriva a fine giornata con un 20-25% di carica residua, un risultato impensabile sui modelli precedenti. La ricarica, però, non è il suo punto di forza: supporta solo 25W via cavo e 15W in wireless. Considerando che alcuni concorrenti offrono ricariche da 80W o più, Samsung avrebbe potuto fare meglio.

Software e intelligenza artificiale

A bordo troviamo Android 15 con la One UI 7, e la grande novità è l’impegno di Samsung nel supporto software: 7 anni di aggiornamenti, sia di sicurezza che di sistema operativo.

Galaxy S25 recensione

Le fotocamere del Galaxy S25

L’Intelligenza Artificiale gioca un ruolo sempre più centrale. Le funzioni di AI integrate migliorano diversi aspetti dello smartphone:

L’unico limite? Alcune funzioni di IA sono ancora legate esclusivamente alle app Samsung e non si integrano con tutte le app di terze parti.

Comparto fotografico

Il comparto fotografico è lo stesso di Galaxy S24, senza grandi novità ed è configurato come segue:

Le foto sono ottime in condizioni di luce favorevole, con colori realistici e una buona gamma dinamica. Lo zoom ottico 3X è utile per i ritratti, mentre la grandangolare è buona di giorno ma perde un po’ di dettaglio di notte.

Samsung ha migliorato il software, con elaborazione delle immagini più rapida e una riduzione del rumore migliorata. Tuttavia, la qualità dello zoom oltre il 5X inizia a degradare visibilmente, e in condizioni di scarsa illuminazione si notano i limiti rispetto ai modelli Ultra.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistare Galaxy S25?

Il Galaxy S25 parte in Italia da 929 euro e tocca i 1.109 euro nella variante da 512 Gigabyte di memoria interna. Cifre importanti, destinate comunque a scendere nei prossimi mesi.

Siamo però di fronte a uno smartphone che convince su molti fronti. È leggero, maneggevole, potente e con un’ottima autonomia. Non è perfetto – la ricarica è lenta e le fotocamere non hanno fatto passi avanti incredibili – ma nel complesso è il miglior smartphone compatto sul mercato. Se cercate un top di gamma tascabile, l’S25 è la scelta giusta.

Pubblicato il 13 Febbraio 2025
Saverio Alloggio
Saverio Alloggio

Sono nato nel 1990 e ho vissuto da adolescente l’arrivo degli smartphone. La mia passione per la tecnologia è nata però ben prima, iniziando ad assemblare computer in quinta elementare. Circuiti e schede di rete mi hanno affascinato da quando ne ho memoria. È stato il 2007 però l’anno della svolta: sono stato tra i pochi italiani (rispetto ai numeri...Leggi tutto

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