L’8 marzo è il giorno del nuovo switch-off TV, ovvero una tappa chiave nel percorso di avvicinamento al nuovo digitale terrestre DVB-T2 – che sarà attivato teoricamente a partire dal 1 gennaio 2023. Si dice “teoricamente” perché in questi anni molte date sono state spostate (in avanti) all’ultimo momento. Comunque il destino è segnato: al massimo entro un anno o poco più si compirà il passaggio definitivo e i vecchi televisori e decoder incompatibili diventeranno inservibili. Ecco spiegato anche il motivo dell’attuale Bonus TV.
Oggi però non c’è bisogno di allarmarsi, perché in questa fase tecnicamente si parla solo di un obbligo per le emittenti televisive di trasmettere nel formato video MPEG4. In pratica tutti i canali tv nazionali d’ora in poi trasmetteranno in questo standard, anche se è previsto un breve periodo di transizione.
Sarà ancora tollerato fino alla fine dell’anno il vecchio standard MPEG2 per le trasmissioni in simulcast ovvero quelle che vengono diffuse su più mezzi di comunicazione o dotate di altri servizi. Si pensi ad esempio ai canali televisivi delle radio oppure quei canali che offrono la possibilità di cambiare lingua o attivare sottotitoli. Un’altra eccezione è rappresentata da quelle emittenti che hanno canali in doppia numerazione (uno standard e l’altro HD): ebbene potranno continuare a trasmettere in questa modalità ma comunque solo fino a dicembre 2022. Attenzione però, perché non hanno obblighi e potrebbero decidere di anticipare i tempi.
Si definisce switch-off perché avverrà una sorta di spegnimento dei canali televisivi presenti su alcune frequenze. Come in altri paesi europei è in atto una razionalizzazione delle frequenze radio: una parte di quelle televisive verranno assegnate al settore mobile. Nello specifico la frequenza 700 MHz, storicamente impiegata dal digitale terrestre insieme ad altre, verrà usata per i servizi 5G poiché consentirà una più ampia propagazione del segnale mobile e una migliore penetrazione in ambito indoor.
Questa operazione di riduzione delle frequenze del digitale terrestre, senza l’impiego di uno nuovo standard video, avrebbe decimato il numero dei canali ma grazie all’MPEG4 gli effetti collaterali negativi saranno contenuti. In pratica sarà possibile usare uno standard di compressione più evoluto chiamato AVC (Advanced Video Coding) e quindi rendere i canali meno ingombranti. E rendere infine più efficiente lo spazio a disposizione rimasto.
Tutte le TV che supportano l’alta risoluzione (HD) sono già compatibili con lo standard MPEG4 e la conferma si può avere semplicemente sintonizzandosi sui canali HD posizionati dal 501 in poi sul digitale terrestre, come ad esempio La7 HD. Per altro alcune emittenti sfrutteranno la numerazione oltre 500 per posizionare temporaneamente i vecchi canali standard, ma durerà ancora per qualche mese e dovranno comunque rispettare il termine ultimo di dicembre 2022.
Le televisioni più vecchie invece da oggi avranno problemi a sintonizzarsi con ogni canale televisivo del digitale terrestre. In alcuni casi alcuni canali potrebbero vedersi e altri no ma la criticità potrebbe essere imputata a problemi di copertura del segnale o problemi della propria antenna. In ogni caso bisognerà prepararsi a risintonizzare tutti i canali e farlo saltuariamente fino a giugno.
Una televisione incompatibile con l’MPEG4 è una rarità poiché si parla di modelli con più di 15 anni sulle spalle. Possibile inciampare in alcuni leggermente più nuovi, ma solo se di piccole dimensioni. Diverso lo scenario invece per i decoder del digitale terrestre poiché negli anni si sono venduti parallelamente sia modelli standard che ad alta risoluzione (HD). Questi ultimi si identificano con la presenza della porta HDMI; se è presente solo la SCART allora è da cambiare. Fra i modelli attualmente più gettonati vi sono ad esempio i Tele System, Digiquest, Trevi e Samsung.
I consumatori che in questo periodo decidono di acquistare un nuovo TV o un decoder possono stare tranquilli poiché tutti i modelli in vendita sono compatibili con lo standard DVB-T2 che verrà impiegato dalle emittenti a partire dal 2023. Qui ad esempio la classifica dei modelli più cercati a marzo.
Per verificare questa compatibilità oggi basta accedere ai canali di test compresi tra 100 e 200 che sfruttano il futuro standard di compressione dati HEVC Main 10. Ad ogni modo in fase di acquisto basta assicurarsi che sia esplicitata la compatibilità con le trasmissioni DVB-T2 HEVC Main 10.
Dal 9 agosto l'offerta sportiva di DAZN (o per meglio dire una parte) è disponibile anche sulla piattaforma satellitare tivùsat. Questo ampliamento offre nuovi mezzi a chi vuole seguire soprattutto il campionato
Negli ultimi 10 anni, alcuni televisori top di gamma sono rimasti abbastanza attuali. Molti di questi televisori hanno a bordo un sistema operativo proprietario che offre la possibilità di utilizzare app come
Scrivi un commento