La famiglia AirPods è in costante aggiornamento: dal settembre 2016 a oggi sono sbarcati sul mercato nuovi auricolari Bluetooth, versioni aggiornate e persino cuffie dedicate a tutti gli utenti iPhone, iPad e Mac. In principio c’erano solo gli EarPods con cavo, ma adesso la linea true wireless comprende AirPods 4, AirPods 4 con ANC, AirPods Pro 2 e AirPods Max, senza contare i modelli non più in fabbricazione ma ancora disponibili online come AirPods 2, AirPods 3 e AirPods Pro di prima generazione.
Sostanzialmente si è alzata la qualità complessiva dei prodotti e oggi acquistando una versione standard delle AirPods 4 (149 euro) si gode di un’esperienza nettamente superiore rispetto ai primi modelli con stanghetta lunga. Le AirPods 4 con cancellazione attiva del rumore (199 euro) rappresentano la soluzione intermedia che mancava, se si considerano le sue funzionalità a 360°. Poi ci sono le AirPods Pro 2 (279 euro) che sono probabilmente il modello ideale per il professionista e/o l’appassionato di musica. E infine le cuffie AirPods Max (579 euro) che fanno un po’ categoria a sé stante per design, qualità costruttiva e qualità audio. Fra i modelli più vecchi, approfittando delle offerte, le AirPods 3 emergono per rapporto qualità-prezzo.
Gli Apple AirPods 2 sono un modello di auricolari Bluetooth 5.0 che di fatto ha portato alla massima maturità il progetto della prima linea (numeri di serie A1523 e A1722) risalente al 2017, come abbiamo rilevato nella recensione AirPods 2. Nel marzo 2019 questo nuovo prodotto (numeri di serie A2032 e A2031) ha confermato il design open-air, che ancora oggi rappresenta per molti il massimo del comfort poiché sfruttano la conca del padiglione auricolare per stare appesi e non richiedono di “forzare” l’ingresso nel condotto uditivo.
Questo vuol dire anche che sono privi di gommini e se si riscontrano problemi l’unica soluzione è acquistare delle piccole guaine gommate da pochi euro. L’altro elemento chiave è che si potevano acquistare in due versioni: una con custodia tradizionale (ai tempi 179 euro) e l’altra con custodia a ricarica wireless (ai tempi 229 euro). Entrambe con misura di 44,3 x 21,3 x 53,5 mm. Il modello con ricarica wireless è stato il primo compatibile sia con la ricarica tramite cavo Lightning che la ricarica wireless con standard Qi – il più diffuso del mercato. E per altro compatibile con il caricatore Apple MagSafe, fermo restando il fatto che comunque questa modalità è sempre stata più lenta rispetto a quella tradizionale via cavo.
Come abbiamo rilevato nella nostra recensione degli AirPods 2, si sono dimostrati un buon compromesso per rispondere alle telefonate, ascoltare la musica o godere del sonoro durante la visione di film o mentre si gioca. Senza contare l’abbinamento veloce con ogni dispositivo Apple. Per l’interazione si può usare la voce, quindi l’interfaccia vocale Siri, oppure dei semplici tocchi sulle asticelle degli auricolari – grazie ai sensori integrati. Infine quando si sfilano dalle orecchie vanno direttamente in pausa.
La seconda generazione di AirPods ha introdotto qualche piccolo ma sostanziale miglioramento. Prima di tutto il nuovo processore Apple H1 (invece che il W1) ha consentito di incrementare la velocità di connessione ai dispositivi, interazione e chiamata. Inoltre è stata ridotta la latenza, quindi sia con i videogiochi che con i film l’audio è più allineato all’azione sullo schermo. Si è passati al Bluetooth 5, con vantaggi in termini di consumi, raggio d’azione e stabilità di connessione – gli Airpods 1 erano Bluetooth 4.2. Siri poi si può richiamare senza toccare gli auricolari ma direttamente con la voce. L’autonomia complessiva è di 5 ore di ascolto con una singola carica, mentre la custodia ne aggiunge 24.
La qualità audio nella riproduzione musicale, durante le chiamate, con lo streaming video e con i giochi è mediamente accettabile anche se i bassi sono debolucci. Le frequenze medie – quelle della voce – sono le più valorizzate, mentre le frequenze alte sono abbastanza adeguate e non affaticanti. La stabilità degli auricolari nell’orecchio condiziona la qualità finale dell’ascolto e anche la possibilità del loro impiego nell’attività sportiva – per altro non hanno certificato di protezione. Alcune persone non hanno problemi, altre sono state costrette ad acquistare delle piccole guaine gommate che rendono tutto meno traballante. L’isolamento ambientale è comunque molto ridotto, anche se il microfono filtra un po’ i rumori circostanti. In sintesi sono auricolari per fare un po’ tutto ma senza eccellere su specifici fronti, se non l’usabilità con i prodotti Apple. Bisogna però riconoscere che con il rinnovato supporto ai formati Spacial Audio e Dolby Atmos su Apple Music e Apple TV+ l’esperienza di ascolto è migliore.
Gli AirPods 3 hanno ulteriormente alzato l’asticella prestazionale della linea di auricolari Apple, come abbiamo dettagliato nel confronto AirPods 3 vs AirPods 2. Contraddistinti dai numeri di serie A2564 (sinistro) e A2565 (destro), sono stati svelati ufficialmente il 18 ottobre del 2021 e creato di fatto l’attesa fascia media. Già, perché si posizionano esattamente tra gli AirPods 2 e la famiglia AirPods Pro, non solo livello di prezzo ma anche di design e funzionalità. La tecnologia di riferimento è Bluetooth 5.0.
Prima di tutto calzano in maniera differente rispetto alle sorelle. Se le AirPods tendono a rimanere appese all’orecchio e le Pro invece si inseriscono, queste si posizionano esattamente a metà. Quindi si appoggiano parzialmente alla conca e si affacciano sul condotto uditivo. Il risultato è un ottimo confort abbinato a stabilità. Due qualità che abbinate alla protezione a liquidi e sudore (IPX4), anche per la custodia, risultano utilissime durante l’attività sportiva. Quindi di fatto per chi pratica corsa o altre discipline questo è il modello più economico Apple da usare; gli AirPods 2 vanno bene per la palestra ma non attività molto dinamiche.
Un altro dettaglio importante è che ereditano dalle Pro di prima generazione la stessa tecnologia che consente di gestire ogni funzione con il tocco delle asticelle. O meglio; è sufficiente schiacciarle tra pollice e indice per abilitare i classici click. Sulle Airpods 2 si procede con colpetti di indice e di conseguenza bisogna essere più cauti. Ancora più efficiente il nuovo sensore di rilevamento del contatto con la pelle: quando si sfilano vanno immediatamente in pausa.
Da rilevare il netto miglioramento della qualità musicale, anche se montano sempre il chip H1. Rispetto ai modelli precedenti si sentono maggiormente i bassi e l’equalizzatore adattivo rendere l’esperienza con Audio Spaziale e Dolby Atmos ancora più coinvolgente. Abbinando Apple Music si ottiene il massimo. La qualità delle chiamate è buona. L’autonomia è di circa 6 ore di ascolto o 4 ore di conversazione, mentre la custodia porta le ore complessive a circa 30. Quest’ultima supporta la ricarica wireless e grazie a un’unità magnetica integrata semplifica il posizionamento su MagSafe.
Gli AirPods 4 vanno considerati come un affinamento degli AirPods 3 sia sotto il punto di vista hardware che del design, come abbiamo spiegato nella nostra recensione su AirPods 4. Prima di tutto si affidano allo standard Bluetooth 5.3 e in secondo luogo vantano il chip H2 come la linea AirPods Pro 2. E questo vuol dire che hanno compiuto un passo in avanti su ogni fronte funzionale: la qualità audio è migliorata, il pairing con i dispositivi è più veloce, Siri risponde immediatamente e per la versione con ANC la cancellazione del rumore si dimostra molto efficiente.
Fra le funzioni più utili non mancano i supporti all’Audio Spaziale e Dolby Atmos, lo switching automatico per passare da un dispositivo Apple all’altro, l’audio adattivo che valorizza ogni traccia e l’isolamento della voce durante le conversazioni telefoniche. L’interazione con le stanghette richiede solo una leggera pressione. Sebbene la custodia di entrambe le versioni sia molto piccola (46,2 x 50,1 x 21,2 mm) quella per il modello con cancellazione del rumore oltre alla porta USB-C dispone del supporto alla ricarica wireless con standard Qi (il più diffuso), la funzione di localizzazione Dov’è e uno speaker integrato per l’alert sonoro. L’autonomia degli auricolari è di 5 ore per la versione standard e 4 ore per quella con ANC, mentre la custodia assicura complessivamente 5-6 ricariche, consentendo di raggiungere circa 30 ore.
Gli Apple AirPods Pro sono arrivati sul mercato nel dicembre del 2016. Rispetto alla linea AirPods offrono un design totalmente diverso e soprattutto il sistema attivo di cancellazione del rumore. È senza dubbio un prodotto di fascia più alta con tanti piccoli dettagli migliorati e un’efficienza superiore, come abbiamo sottolineato nella nostra recensione degli AirPods Pro. A livello di design siamo di fronte a un prodotto più compatto e meno appariscente, anche solo considerando l’accorciamento delle stanghette. Inoltre l’interazione non funziona più tramite sfioramento – come avviene con le AirPods – bensì cliccando le asole dotate di feedback tattile. In pratica sembra di schiacciare un tasto, ma in realtà si tratta di una microvibrazione che trasmette quella sensazione. Bisogna stringere tra indice e pollice le asticelle per gestire le tracce e altre funzioni; l’alternativa anche in questo caso è abilitare l’interfaccia vocale Siri.
Dopodiché un dettaglio chiave è che gli AirPods Pro sono il primo modello Apple intrauricolare e quindi la confezione include gommini di tre taglie diverse per assicurare il miglior confort. La prima conseguenza positiva di questa scelta di design è che migliora la tenuta e la stabilità; inoltre si può anche apprezzare una discreta riduzione (passiva) del rumore circostante. Questo dettaglio abbinato al chip H1 e la nuova ingegnerizzazione consente di ottenere un netto miglioramento della qualità audio. Alte, medie e basse frequenze guadagnano in consistenza e accuratezza. Sotto il profilo musicale però modelli come le nuovissime Sony WF-1000XM4 fanno meglio soprattutto sui bassi e nella creazione di una scena sonora più ampia.
Le AirPods Pro hanno un altro asso nella manica: il sistema attivo di cancellazione del rumore. Funziona molto bene e diversi anni fa fece quasi gridare al miracolo. Oggi esistono prodotti con prestazioni analoghe se non superiori, come ad esempio le Bose QuietComfort Earbuds, ma comunque siamo nella soglia dell’eccellenza. Ascoltare la musica sul treno senza essere troppo infastiditi dall’ambiente esterno è impagabile. Ancora di più magari se si sfruttano i formati Spatial Audio e Dolby Atmos, che ovviamente con questo modello di auricolari diventano ancora più esaltanti. Per quanto riguarda invece l’autonomia si parla di circa 4,5 ore di riproduzione con una sola ricarica – che diventano 5 ore disabilitando la cancellazione attiva del rumore e la modalità. La custodia wireless aggiunge altre 24 ore di ricarica.
Gli AirPods Pro 2 sono stati presentati il 7 settembre 2022 e in questo momento rappresentano l’avanguardia Apple soprattutto perché montano il chip H2 e supportano la tecnologia Bluetooth 5.3. Come abbiamo spiegato nella nostra recensione degli AirPods Pro 2 complessivamente sono migliorati su ogni fronte e vantano gli attributi giusti persino per convincere i possessori del vecchio modello a un cambio. Il design non è cambiato: solo le griglie esterne sono state riposizionate.
Ma una delle qualità più innovative è nelle asticelle, perché finalmente si può regolare il volume facendo semplicemente scorrere il dito. Gli altri modelli obbligano all’impiego di Siri oppure direttamente lo smartphone. La stanghetta destra si impugna tra pollice e indice, e si usa quest’ultimo per far aumentare o diminuire il volume spostandolo in alto o verso il basso. Il confort è molto buono e adesso la confezione include anche un gommino extra small per le orecchie più piccole. Utile poi il test di aderenza presente nelle opzioni di configurazione: in questo modo si comprende velocemente se il posizionamento è corretto e i gommini della giusta dimensione. Confermata la protezione ai liquidi e sudore IPX4, quindi anche per lo sport vanno bene.
Il grande salto tecnologico comunque è stato compiuto sul fronte musicale: i bassi adesso sono intensi. Non c’è paragone con gli altri auricolari AirPods, però attenzione non siamo ancora ai livelli dei top di gamma Sony e Bose. Complessivamente c’è maggiore vivacità e spinta sonora. Ovviamente con Spatial Audio e Dolby Atmos si sfiora l’eccellenza – per altro il surround multiposizionale può essere personalizzato tramite le opzioni. La cancellazione attiva del rumore è migliorata e la funzione trasparenza è probabilmente la migliore dell’intero mercato. Infine per l’autonomia si parla di circa 6 ore con cancellazione rumore attiva e fino a 30 ore complessive con la custodia. Ecco l’ultima chicca riguarda la possibilità di localizzare su mappa sia questa che gli auricolari e soprattutto farli suonare a distanza. In pratica è stata impiegata la tecnologia degli AirTag.
Le AirPods Max sono la massima espressione dello stile Apple applicato all’audio. Sposano perfettamente un design ben riuscito (e materiali di qualità) con una riproduzione audio impeccabile. Attenzione però, non è un modello di cuffia per appassionati di alta fedeltà bensì un prodotto premium che sfida concorrenti come le Bose QuietComfort, le Sony WH-1000XM5, le Sennheiser Momentum 4 Wireless e linee Bang & Olufsen. La prima generazione con porta di ricarica Lightning costava 629 euro ed era disponibile nei colori grigio siderale, argento, verde, celeste e rosa, mentre la seconda presentata a settembre 2024 ha acquisito la porta USB-C e le colorazioni mezzanotte, galassia, blu, viola e arancione.
Ricordano le cuffie aeronautiche e sebbene impieghino padiglioni in alluminio anodizzato leggeri la struttura in acciaio inossidabile porta il peso a complessivi 384,8 grammi. Apple le ha bilanciate molto bene, ma comunque non è un modello realizzato per essere indossato tutto il giorno, come abbiamo sottolineato nella nostra recensione dedicata agli AirPods Max. Sconsigliate anche alle persone più minute: il peso rimane importante. La qualità audio è perfetta per l’intrattenimento e quindi l’ascolto di musica, visione di film, gioco, etc. A prescindere dal contenuto sanno essere emozionanti e riescono sempre a creare un’ampia scena sonora.
Le AirPods Max si distinguono per la presenza di una rotellina cliccabile, che consente di variare il volume, cambiare traccia, attivare Siri e gestire le chiamate telefoniche, e un tasto per la cancellazione del rumore. Questa funzione è probabilmente la migliore del mercato: che si viaggi in treno o in autobus con un click si azzera totalmente ogni sonorità esterna. Ottimo poi il supporto allo Spatial Audio: un’esperienza audio surround cinematografica capace di rilevare il posizionamento dinamico della testa rispetto ai dispositivi. Peccato solo per la mancanza di un tasto specifico per spegnere le cuffie: entrano in modalità a basso consumo in automatico. L’autonomia complessiva è comunque di circa 20 ore. Possono essere usate anche dai possessori di prodotti Android ma si perde la possibilità di configurazione, Siri e Spatial Audio.
Gli Apple AirPods 3 sono ancora un ottimo modello e potrebbero soddisfare le esigenze della maggior parte degli utenti, a patto che il prezzo risulti concorrenziale. Mentre gli AirPods 2 risentono dell’età sia sotto il punto di vista della qualità audio che funzionale, ma come muletto potrebbero essere perfetti. Gli Apple AirPods 4 rappresentano legittimamente il nuovo standard di ingresso nel mondo AirPods e complessivamente hanno pochi punti deboli. Forse la versione con ANC andrebbe valutata in relazione alle promozioni applicate ai prezzi degli AirPods Pro e AirPods Pro 2. Quest’ultimo ad ogni modo svetta e rappresenta davvero il tutto-terreno di casa Apple. Le AirPods Max invece rimangono le uniche cuffie del gruppo disponibili e quindi è difficile fare un paragone. L’unica certezza è che nel quotidiano sono più comodi gli auricolari, soprattutto se si tratta di indossarli molte ore.
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