Negli ultimi anni le stufe a pellet hanno guadagnato molta popolarità.
Complice l’aumento del prezzo del gas e la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, il pellet ha conosciuto un vero e proprio boom. E i brand si sono mossi di conseguenza, proponendo sempre più modelli di stufe a pellet per soddisfare le diverse esigenze. Nonostante la crescente attenzione nei confronti di questo sistema di riscaldamento, c’è ancora molta confusione al riguardo: una delle questioni su cui ancora non c’è chiarezza sono le stufe a pellet senza canna fumaria. Esistono davvero? Come funzionerebbero? Qual è la normativa che regola l’installazione e il funzionamento?
Proviamo a rispondere a tutte queste domande in questo articolo.
In breve, la risposta è no.
Qualsiasi stufa a pellet, infatti, deve obbligatoriamente scaricare il fumo che produce dalla combustione verso l’esterno dell’abitazione. Ed è proprio questo lo scopo e l’utilità della canna fumaria, che altro non è che un condotto che collega la stufa a pellet all’esterno. La stufa, per produrre calore, sfrutta la combustione del pellet e la combustione produce inevitabilmente dei fumi, che raggiungono temperature molto elevate: il risultato di questa combustione (non solo fumo ma anche piccoli residui) deve necessariamente essere espulso fuori dall’abitazione, altrimenti il rischio di incendio sarebbe altissimo, senza contare che i prodotti della combustione sono tossici e dannosi per la salute.
La conclusione è quindi quella per cui non esistono stufe a pellet senza canna fumaria, almeno se intendiamo la canna fumaria in senso stretto e non come un generico sistema per trasportare il fumo e i residui della combustione verso l’esterno.
Esistono tuttavia delle stufe a pellet senza canna fumaria nel senso stretto del termine, ma comunque dotate di un tubo di scarico che porta i fumi all’esterno, passando dal tetto.
Il funzionamento della stufa è sostanzialmente la stessa di quelle classiche. All’interno della struttura è presente una coclea dove viene immesso il pellet, che viene poi bruciato nella camera di combustione. Questo genera il calore, che poi viene rilasciato all’interno della stanza, o in tutta la casa se si tratta di una stufa a pellet canalizzata. I fumi di combustione vengono poi espulsi da una ventilatore elettrico, che li convoglia per tiraggio forzato attraverso il tubo di scarico che passa attraverso la parete e si dirige poi sul tetto. Questo tubo di scarico a tetto di solito ha un diametro di 8 cm ed è dotato di un fungo terminale, che permette di portare il fumo al di fuori dell’edificio.
Di solito, in questi tipi di stufe a pellet è presente anche una piccola vasca con dell’acqua che aiuta a ridurre la secchezza nella stanza e favorisce il corretto livello di umidità.
Trattandosi di un sistema di combustione per generare riscaldamento, ci sono delle normative precise che riguardano l’installazione delle stufe a pellet. In particolare, la normativa UNI 10683 del 2012 prevede l’obbligo di scaricare i fumi a tetto: in precedenza, molte stufe scaricavano il fumo direttamente dalle pareti laterali dell’edificio; oggi questo non è più possibile e tutti i fumi devono essere convogliati oltre il tetto dell’edificio.
Inoltre, se abitate in un condominio, dovete necessariamente richiedere l’approvazione in assemblea condominiale per l’installazione della stufa a pellet nella vostra abitazione. Questo proprio perché il sistema di scarico dovrà essere collocato sul tetto dell’edificio, almeno 40 cm oltre l’ultima gronda, in una parte dell’edificio condominiale.
Infine, è importante sapere che il Decreto Ministeriale 37 del 2008 impone l’obbligo di avere una dichiarazione di conformità dell’impianto, che certifichi che il lavoro è sicuro ed è stato eseguito da un tecnico certificato e specializzato. In caso di installazioni non a norma, oltre al pericolo di incendio e di intossicazione, potreste anche ritrovarvi a dover pagare una sanzione. Nonostante l’installazione sia dunque un procedimento piuttosto semplice e veloce per un professionista, è assolutamente escluso il fai da te!
Esistono modelli di stufe a pellet di diverse fasce di prezzo a seconda della tipologia, della grandezza e del design. In generale, possiamo però dire che il prezzo può variare all’incirca dai 700 ai 2.500 euro per i modelli più potenti e avanzati. L’investimento in questo tipo di apparecchio, anche se inizialmente può sembrare importante, viene sicuramente ripagato in breve tempo perché il pellet è un combustibile molto economico e il consumo energetico delle stufe è piuttosto contenuto. Senza contare che esistono anche delle agevolazioni fiscali per chi acquista e installa una stufa a pellet: si può usufruire del cosiddetto Ecobonus al 50% o al 65% a seconda che i lavori di riqualificazione energetica vengano effettuati sull’impianto singolo o sull’intero edificio.
Per quanto riguarda il costo dell’installazione, sempre più spesso questo viene incluso nel prezzo complessivo della stufa a pellet quindi incide in modo davvero irrisorio sulla spesa complessiva.
Esistono tanti altri modelli di stufe a pellet quindi, ora che sapete come funzionano, sicuramente troverete quella giusta per le vostre esigenze.
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