La Pasqua è un giorno carico di significati e di simbolismi e, anche se si tratta di una ricorrenza cristiana, non tutto quello che riguarda la Pasqua ha origini religiose.
Tra coniglietti, uova e sacre scritture, in questo articolo vi raccontiamo dieci curiosità sul giorno di Pasqua che forse non conoscete e che possono farci apprezzare ancora di più questa importante festa.
L’etimologia della parola “Pasqua” va ricercata nell’antica lingua ebraica. Deriva infatti da “pesah” (ebraico), diventato poi Πάσχα (greco) e “pascha” in latino, tutti con il significato di “passare oltre”. Il motivo si spiega leggendo il libro biblico dell’Esodo quando narra della decima piaga d’Egitto: il Signore, vedendo il sangue sulle porte delle case degli Ebrei, passò oltre e colpì solo i primogeniti maschi egiziani. Fu solo dopo la decima piaga d’Egitto che il Faraone concesse la libertà al popolo d’Israele, quindi è chiaro come questo momento sia particolarmente significativo per gli Ebrei: la Pasqua, infatti, rappresenta in qualche modo il passaggio dalla schiavitù alla libertà verso la terra promessa.
Il giorno di Pasqua è legato al calendario lunare e cade sempre la prima domenica dopo la prima luna piena dell’equinozio di primavera. Questo sistema di conteggio è in vigore dal 325, quando fu deciso durante il Concilio di Nicea interpretando un passo di San Paolo. Una certezza, però, ce l’abbiamo: la Pasqua cade sempre nell’arco dei 35 giorni compresi tra il 22 marzo e il 25 aprile.
La domenica è il giorno scelto dalla tradizione cristiana cattolica perché Gesù è risorto il giorno dopo il sabato.
L’uovo ha da sempre un significato simbolico molto importante.
Già per gli antichi Egizi era l’origine di tutto e dei quattro elementi (acqua, terra, fuoco e aria), ma probabilmente l’usanza di scambiarsi uova risale ai Persiani: questo popolo aveva infatti l’abitudine di regalarsi uova in occasione dell’arrivo della primavera, festeggiando la nuova vita della natura che si risveglia. Il Cristianesimo ha quindi attinto a questi antichi pagani quando ha adottato l’uovo come simbolo di rinascita e rinnovamento.
Nel Medioevo, lo scambio delle uova è diventato un vero e proprio rito: prima in Germania e poi nel resto d’Europa, le persone si scambiavano uova bollite avvolte in foglie e fiori, per colorarle naturalmente. Nobili e aristocratici, invece, si scambiavano uova realizzate in oro, argento o platino.
Il cioccolato arriva solo in un secondo momento, per la precisione ai tempi di Re Luigi XIV, il celebre Re Sole di Francia. Sembra che fu proprio lui a richiedere ai suoi mastri cioccolatieri la preparazione di deliziosa uova di cioccolato. Solo alla fine dell’Ottocento, però, prese il via la produzione massiccia di questo capolavoro di dolcezza, grazie a John Cadbury: fu lui che, nel 1875, iniziò la produzione in serie delle sue uova di cioccolato fondente.
Anche il coniglio è un simbolo e, come tale, è diventato l’ambasciatore della Pasqua in molti paesi del mondo, anche se le sue origini sembrano essere tedesche.
Una leggenda narra infatti che, un pomeriggio di primavera, la dea della fertilità Eostre (da cui deriva “Easter”, ovvero “Pasqua” in inglese) decise di far divertire i bambini radunati intorno a lei trasformando un uccellino posato sul suo braccio in un coniglietto. I bambini, inizialmente incantati da questa trasformazione, si accorsero però che il coniglio non era felice e chiesero alla dea di riportarlo alle sue sembianze originarie: la dea lo fece e l’uccellino, per la gioia, depose uova colorate che regalò ai bambini. Da qui sembra arrivare quindi anche la tradizione di colorare le uova prima di regalarle.
A questo si aggiunge il fatto che il coniglio, essendo un animale che fa tanti cuccioli, è un simbolo di fertilità e rinascita.
La colomba è un simbolo universale di pace e fratellanza dai tempi di Noè, quando ritornò all’arca con un ramoscello d’ulivo nel becco per annunciare che le acque si erano ritirate dalla terra e che era il momento per tornare alla vita.
Tuttavia, c’è un’altra leggenda che si lega proprio a questo animale. Nel Medioevo, il Re Longobardo Alboino, dopo aver conquistato la città di Pavia, pretese 12 fanciulle vergini in dono. Per distoglierlo dal suo proposito, gli abitanti della città gli offrirono in dono un dolce talmente morbido, soffice e delizioso a forma di colomba, che il Re Alboino si scoprì misericordioso e dimenticò la crudele pretesa.
Nel caso dell’agnello, invece, parliamo sicuramente di una tradizione di origine religiose, in particolare ebraica. Essendo il simbolo del sacrificio, l’agnello compare spesso nell’Antico Testamento: come animale che rappresenta l’innocenza e la purezza, donare una agnello al Signore era il massimo segno di sottomissione e abbandono, quasi come se il credente offrisse sé stesso.
La Pasqua è una festività cristiana e viene quindi celebrata in tutti i paesi di fede cristiana nel mondo, sebbene le tradizioni, le pratiche e anche il giorno (come vedremo tra poche righe) cambiano da una zona all’altra. Festeggiano la Pasqua intesa come resurrezione di Gesù Cristo i cristiani cattolici, ortodossi, protestanti e anglicani.
Per gli Ebrei, invece, il giorno di Pasqua ricorda l’uscita degli Israeiliti dall’Egitto.
La Pasqua Ortodossa, che si festeggia in Russia, Grecia e negli altri paesi di fede cristiana ortodossa, rappresenta sempre la resurrezione di Gesù e ha sempre una data mobile, che però non coincide con la Pasqua Cristiana. Questo perché gli ortodossi seguono il calendario giuliano e non quello gregoriano: quindi, pur essendo sempre la prima domenica dopo la prima luna piena dall’equinozio di primavera, il giorno non coincide mai.
La Pasqua Ortodossa cade sempre tra il 4 aprile e l’8 maggio: nel 2024, per esempio, sarà il 5 maggio.
Il giorno dopo Pasqua è detto Lunedì dell’Angelo e ricorda appunto l’angelo che annunciò alle donne radunate davanti al sepolcro, ormai vuoto, che Gesù era risorto e che avrebbero dovuto avvertire gli Apostoli. Proprio quel lunedì Gesù apparve per la prima volta davanti a due discepoli in cammino verso Emmaus: da qui ebbe origine la tradizione che vuole che il giorno di Pasquetta si faccia una scampagnata fuori porta e un pic-nic all’aria aperta!
La torta Pasqualina è una delle icone della nostra tradizione culinaria ed è capace di evocare immediatamente non solo la convivialità di una tavola di Pasqua, ma anche i profumi e i
La Pasqua si avvicina e, anche se in giro per l’Italia e nel mondo ognuno festeggia a modo suo, c’è una cosa che mette tutti d’accordo: la cioccolata delle uova. Chi la ama fondente,
Scrivi un commento