Oggi dire Nespresso significa dire caffè.
Non c’è nessuno che non conosca le capsule e le macchine da caffè automatiche firmate Nespresso: il brand ha letteralmente rivoluzionato il mercato del settore quando, nel 1986, ha lanciato la primissima macchina da caffè in capsule. La rivoluzione sono proprio le capsule: ognuna di esse veniva sigillata in atmosfera protetta con diversi strati di alluminio e contiene i migliori chicchi di Arabica e Robusta. Negli anni, la collezione di capsule si amplia talmente che ci sarà solo l’imbarazzo della scelta tra le numerose varianti in mille gusti diversi, per soddisfare ogni palato.
Ma qual è stata l’evoluzione delle macchine da caffè Nespresso, dal primo modello ai più tecnologici su cui possiamo contare oggi?
La storia di Nespresso non è soltanto la storia di un brand, bensì di un prodotto, o forse ancora di più: di un’esperienza, quella del caffè in capsule, ovvero il caffè buono e comodo come al bar bevuto nella tranquillità di casa propria. Sì, perché prima dell’intuizione e della scommessa di Éric Favre, ingegnere svizzero impiegato alla Nestlè, il caffè che si beveva in casa era solo quello della moka. L’alternativa era andare a prenderlo al bar: proprio quello che si trova a fare Favre in occasione di un suo viaggio a Roma, nel 1975. Siamo a pochi passi dal Pantheon e, di fronte al Bar Sant’Eustachio, ci sono sempre lunghe code proprio per farsi preparare un ottimo espresso. Che cosa rende tanto speciale il caffè del bar?
Il giovane svizzero comincia così a studiare, fare domande, osservare, fin quando non comprende che il segreto è racchiuso in una legge chimica: il getto d’acqua bollente passa attraverso il macinino in modo non continuo ma a scatti, venendo così a contatto con l’ossigeno; ed è proprio questo che permette agli aromi e ai profumi di essere tirati fuori, esaltati, intensificati. Éric Favre si mette dunque al lavoro per cercare di ricreare un apparecchio che fosse in grado di riprodurre il funzionamento della macchina da caffè del bar.
Dopo anni di lavoro e di studi, nel 1986 nasce la prima macchina da caffè in capsule, che tuttavia non ha il successo che Favre si sarebbe atteso (o almeno auspicato). La macchina si chiamava C100 ed era un modello professionale che, grazie ad un supporto per capsule manuale, riduceva i movimenti del barista. La vera innovazione erano proprio le capsule, che contenevano la giusta dose di caffè già pronta per essere utilizzata mantenendo una qualità costante: 5 grammi per un espresso normale, 7 grammi di macinato per un caffè lungo. Inizialmente viene infatti percepito come un prodotto destinato a clienti commerciali come bar, ristoranti, alberghi o, al massimo, clienti molto esigenti e alto spendenti che possono permettersi di acquistare un oggetto che è ancora un lusso a tutti gli effetti. Siamo molto lontani dalla concezione di Favre del “caffè buono come al bar, a casa tua”.
Perché questo avvenga dovremo aspettare gli anni Duemila, operazioni di marketing molto ben orchestrate (chi non conosce lo slogano pronunciato niente meno che da George Clooney “Nespresso, what else?) e collaborazioni con altri brand i elettrodomestici (primi tra tutti Krups e De’Longhi) per ampliare il proprio bacino di vendita. Tutto questo accompagnato da una grande ricerca e selezione della massima qualità di caffè possibile.
Éric Favre non è più parte di Nespresso da molti anni. Già dal 1991 era stato costretto ad abbandonare e aveva fondato una sua società che produceva capsule per macchine da caffè, continuando quindi la sua opera ma sotto un nuovo nome (anzi, diversi nomi visto che le aziende che fonderà nel corso degli anni saranno diverse) commerciale.
Oggi Nespresso è una società che fa ancora parte del gruppo multinazionale Nestlè, con la sede principale ancora in Svizzera e punti vendita in tutto il mondo.
Ripercorriamo la storia delle macchine da caffè Nespresso immortalando alcuni dei modelli che sono diventati letteralmente iconici.
La macchina da caffè Essenza è stata quella che ha aperto la strada a tutti i modelli successivi. Per la prima volta, nel 2004, era possibile caricare la capsula di caffè direttamente dall’altro: semplice, pratica, tecnologica e di design.
Essenza Mini è ancora oggi uno dei modelli più apprezzati: semplice e discreta, si inserisce anche negli angoli più ristretti della cucina. Krups ha creato questa macchina in collaborazione con Nespresso ma si può utilizzare la macchina anche con capsule di altre marche. Si può scegliere di bere il caffè in due lunghezze diverse e, dopo 9 minuti dall’ultima erogazione, la macchina si spegne da sola. Nonostante sia un modello basico ed economico, la pressione di 19 bar assicura a questo apparecchio una grande potenza e il riscaldamento veloce: in pochi attimi, potrete gustarvi il vostro espresso, buono come al bar.
Nel 2007 è nata l’evoluzione della macchina da caffè Nespresso, pensata per far felici anche gli amanti del cappuccino e del caffè latte. La macchina Lattissima è stata progettata per offrire non solo un caffè di alta qualità ma anche una morbida schiuma di latte in un unico gesto.
Elegante ed efficiente, la De’Longhi Lattissima One è stata realizzata da De’Longhi e presenta linee sottili e sofisticate, un arredo di classe per la casa oltre che una macchina da caffè e cappuccino. Dotata di una comoda interfaccia con comandi touch a sfioramento, permette di selezionare in pochi secondi la propria bevanda preferita. Si può scegliere tra diverse bevande a base di latte come ottimi cappuccini o squisiti caffè latte, ma anche un classico espresso. La temperatura ideale viene raggiunta in soli 25 secondi, così non attendere per gustarvi la colazione! E non dovete nemmeno preoccuparvi di lasciarla accesa perché dopo 9 minuti di inutilizzo si spegne da sola, per un funzionamento efficace e il massimo risparmio energetico.
E poi è arrivata lei, la linea Vertuo.
Tecnologica, all’avanguardia e dal design sofisticato, la collezione Vertuo ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè in capsule. Possiamo considerarla un elettrodomestico intelligente a tutti gli effetti: Vertuo infatti dispone di un sistema che riconosce la tipologia di capsula scelta e adatta i parametri di erogazione alla specifica capsula, per estrarre al meglio aromi, profumi e sapore della miscela. Parametri come flusso e temperatura dell’acqua, tempo di infusione e velocità di rotazione della capsula vengono adeguati e personalizzati. Questo è possibile grazie al sistema di estrazione Centrifusion: quando la capsula inizia a ruotare, la macchina legge il codice a barre e regola le diverse impostazioni per estrarre l’aroma e l’intensità del caffè.
La linea Vertuo comprende oggi diversi modelli di macchine da caffè.
Il modello base, più economico, è la macchina Vertuo Pop di De’Longhi. Con il suo design accattivante e la possibilità di scegliere tra diversi colori, è un oggetto esteticamente interessante da esporre in cucina. Dal punto di vista del funzionamento, consente di scegliere tra cinque diverse tipologie di caffè (espresso, doppio espresso, gran lungo, in tazza ed estratto a freddo). Come gli altri modelli della linea Vertuo si collega tramite bluetooth e Wi-Fi alla rete per poter essere controllata da remoto.
Con la nuova Nespresso Vertuo Next avrete un modello dalle dimensioni un po’ più grandi ma con tecnologia molto simile. Anche la Vertuo Next permette di scegliere tra cinque diverse lunghezze (espresso, doppio, gran lungo, mug e alto), semplicemente premendo un pulsante. Si connette al Wi-Fi con sistema di connessione Bluetooth e avvisa quando è necessario provvedere alla manutenzione, in modo da non rovinarsi. Ed è anche amica del pianeta: è realizzata con il 54% di plastica riciclata!
Il rito del caffè è qualcosa che accomuna davvero tutti noi italiani: c’è chi si limita a sorseggiarne uno la mattina, chi ne consuma tre tazze al giorno e chi lo sceglie come scusa
Il piacere di un buon caffè è per molti qualcosa di irrinunciabile. Se siete tra questi sarete contenti di sapere che è stata da poco presentata una nuova linea di macchine da
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