Negli ultimi tempi c’è grande attenzione verso gli impianti e i sistemi di riscaldamento alternativi alla classica caldaia a metano. L’aumento del prezzo del gas ha infatti spinto molti italiani a considerare delle altre soluzioni per riscaldare la casa e l’acqua. Una di queste sono le stufe a pellet che abbiamo analizzato nel nostro approfondimento, ma non solo. Anche il termocamino è un ottimo sistema per dire addio al gas metano e passare ad un mezzo di riscaldamento ecologico.
Potremmo dire che rappresentano un’evoluzione del camino classico, più efficienti ma ugualmente suggestivi perché la fiamma è sempre ben visibile. In questo articolo scopriamo cosa sono i termocamini, come funzionano e quali tipologie esistono.
Il termocamino è identico a un tradizionale camino, con la differenza che è chiuso ermeticamente con una porta di vetro termico. Questo crea uno spazio chiuso, all’interno del quale viene prodotto del calore che poi viene diffuso nell’ambiente circostante attraverso un particolare sistema di bocchette oppure convogliato verso i termosifoni.
Al tempo stesso avrete dunque lo spettacolo del fuoco scoppiettante che vi tiene compagnia nelle sere d’inverno, ma anche la praticità di un sistema che può essere controllato e gestito secondo le impostazioni desiderate. A differenza dei camini classici, infatti, il termocamino è dotato di un sistema automatico per controllare le anomalie e, in alcuni modelli, anche per gestire la temperatura desiderata.
Ne esistono, come vedremo, diverse tipologie, ma ciascun termocamino è composto da tre elementi fondamentali.
Le tipologie di combustibile più diffuse per il termocamino sono due.
Ovviamente la risposta è: dipende!
A seconda della potenza nominale, infatti, un termocamino sarà in grado di riscaldare spazi più o meno ampi. In media, un termocamino con una potenza globale di 25 kW come il Vulcano Termocamino 25 può scaldare circa 100 mq, e via a salire. Ci sono modelli che arrivano a riscaldare senza problemi anche spazi molto ampi, superiori ai 300 mq quindi ben oltre la media degli appartamenti degli italiani.
Al di là del combustibile utilizzato, ci sono poi diverse tipologie di termocamino che si differenziano per il funzionamento e per il meccanismo con cui riscaldano gli ambienti.
Ecco quali sono le due principali.
Il risparmio medio è evidente già dal primo periodo.
Il termocamino infatti, se escludiamo l’investimento iniziale (che può essere ammortizzato con uno dei bonus attualmente predisposti dal governo per l’acquisto di impianti di riscaldamento a biomasse), consente di risparmiare molto su energia elettrica e gas. Tenendo conto che il fabbisogno giornaliero di legna per riscaldare una casa di circa 100 mq è di 6-10 Kg e che la legna ha un prezzo di circa 10-15 euro al quintale, sarà ben presto chiaro il risparmio che si ottiene.
Un parametro importante da tenere in considerazione al momento dell’acquisto è quello che riguarda il rendimento energetico: più è vicino al 100% e meno dispersione di calore avremo, quindi maggior risparmio!
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