Capodanno nel mondo, tutte le tradizioni e le usanze

Il passaggio al nuovo anno è un momento di festa e gioia in tutti i paesi del mondo, ma ognuno festeggia a modo suo! Ecco tutte le tradizioni e usanze
Di Irene Bicchielli 1 Gennaio 2022
capodanno nel mondo

In Italia, siamo un po’ tutti d’accordo che l’ultimo dell’anno si festeggia con cotechino, lenticchiespumante e fuochi d’artificio, ma nel resto del mondo che cosa succede?

In quasi tutto il mondo, il primo gennaio si celebra l’inizio dell’anno nuovo: da Kiritimati, un piccolo isolotto di cinquemila abitanti nell’Oceano Pacifico dove la mezzanotte arriva per prima, alle isole Samoa Americane, dove arriverà 24 ore dopo, in questo articolo facciamo un giro alla scoperta delle più originali e particolari tradizioni per festeggiare il Capodanno.

Capodanno in Grecia

Capodanno in Grecia

Notte di capodanno ad Atene

In Grecia a Capodanno ricorre il giorno di San Basilio, l’equivalente del nostro Babbo Natale, ovvero colui che porta i doni ai bambini. Un’usanza tipica delle isole è quella di scegliere la persona che per prima entrerà in casa: il prescelto, nel momento in cui varcherà la soglia, dovrà fare due passi avanti partendo con il piede destro e due passi indietro per tre volte, in modo da scacciare la sfortuna dalla casa; alla fine, getterà a terra un melograno con molta forza e, se si romperà, sarà segno di buon auspicio. Un’altra usanza porta fortuna è quella di appendere una cipolla fuori dalla porta come simbolo di rinascita e di nuovo inizio.

Nella notte di Capodanno non può mancare sulle tavole greche la Vassilopita, una ciambella a base di latte, uova, burro e zucchero che nasconde al suo interno una moneta. Il capofamiglia farà tre volte il segno della croce con il coltello e taglierà la torta: le prime fette sono destinate simbolicamente a Gesù, alla Madonna e a San Basilio, mentre le altre vengono distribuite ai commensali e chi trova la moneta avrà un anno particolarmente fortunato.

Capodanno in Danimarca

Kransekage

Kransekage, dolce tipico di marzapane

I danesi cominciano ufficialmente i festeggiamenti di Capodanno alle 18.00 quando, dal 1942, la Regina tiene il suo discorso alla nazione. Quando si spegne la televisione, comincia il cenone a base di merluzzo bollito o al forno servito con tante tipologie di salse, barbabietole e cavoli stufati: la tradizione del merluzzo risale al 1800, quando anche i contadini e chi viveva in campagna poteva mangiare pesce grazie allo sviluppo dei trasporti ferroviari. Inoltre, il merluzzo era considerato un piatto leggero, che andava in qualche modo a bilanciare la ricca cena della Vigilia di Natale.

Finita la cena e qualche minuto prima della mezzanotte, i danesi si tolgono le scarpe e salgono su una sedia: allo scoccare del nuovo anno, si salta giù dalla sedia, si stappa lo champagne e si mangia la Kransekage, un tipico dolce danese di marzapane a forma di cornucopia. A questo punto di solito ci si riversa nelle piazze per godersi lo spettacolo di fontanelle e fuochi d’artificio.

Capodanno in Giappone

Capodanno in Giappone

In Giappone, invece, a mezzanotte in punto i templi buddisti suonano le campane 108 volte: questo rito prende il nome di Joya no Kane e serve per allontanare i 108 elementi del bonō, gli stati mentali che portano le persone a comportarsi male. La campana rintocca per 107 volte il 31 Dicembre e una sola volta il 1 Gennaio. Le famiglie che desiderano attendere l’arrivo del nuovo anno a casa, per tradizione si riuniscono davanti al televisore a guardare uno spettacolo musicale che vede cantanti in sfida a squadre e che va in onda dagli anni Cinquanta.

Il menu di buon auspicio prevede zuppa di zoni e soba, una via di mezzo tra spaghetti e tagliatelle che simboleggiano lunga vita e, visto che non richiedono una lunga masticazione, sono un invito a voltare pagina rapidamente di fronte alle amarezze della vita.

Capodanno in Perù e Colombia

In Perù e Colombia le tradizioni sono profondamente legate sia con la religione cattolica che con la superstizione. In entrambi i paesi si cercano segnali di fortuna nelle patate: il 31 dicembre si mettono sotto il letto o sotto il divano tre patate, una sbucciata, una con la buccia e una sbucciata a metà; allo scoccare della mezzanotte se ne pesca una a caso, quella con la buccia presagisce un anno di abbondanza, quella pelata di ristrettezze, quella sbucciata a metà una via di mezzo. Altre usanze di buon auspicio sono quelle di riempire la tasche di fagioli oppure di spargere riso o sale per tutto il perimetro della casa.

La sera dell’ultimo dell’anno, è tradizione mangiare in casa con i propri parenti, di solito piatti a base di pollo e tacchino, e uscire per strada solo dopo la mezzanotte. In ogni caso, dovunque ci si trovi, a mezzanotte peruviani e colombiani mangiano dodici chicchi d’uva, un chicco d’uva per ogni rintocco della mezzanotte.

Capodanno in Olanda

Oliebollen

Oliebollen, frittelle porta fortuna

Il Capodanno in Olanda è chiamato Oudjaarsdag, il giorno del vecchio anno, e in tutto il paese è un momento di grandi festeggiamenti. Sulle tavole non mancano mai gli Oliebollen, delle particolari frittelle che contengono uvetta, canditi o mele, e che sono considerate dei porta fortuna. Ma quello che rende il capodanno olandese davvero speciale sono i fuochi d’artificio: i cieli di tutta l’Olanda a mezzanotte si illuminano grazie ai milioni di fuochi d’artificio che tutte le famiglie fanno scoppiare per festeggiare. E in alcune zone del paese, tutta la giornata di San Silvestro è dedicata alla costruzione di gigantesche pire di legna: a mezzanotte, la “Pira della Gioia” viene accesa per bruciare il vecchio anno e accogliere quello nuovo.

Ma il falò di fine anno non è nemmeno l’usanza olandese più particolare: uno riti propiziatori dei più diffusi è certamente quello di fare un bel tuffo di mezzanotte, incuranti della temperatura gelida dell’acqua. Ed è quello che succede dal 1965 a Scheveningen, una cittadina olandese affacciata sul Mare del Nord: migliaia di persone si radunano ogni anno per gettarsi nell’Oceano e poi si riscaldano con una tazza di cioccolata calda o una zuppa.

Pubblicato il 1 Gennaio 2022
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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