Surfare sulla neve con stile: guida all’acquisto della tavola da snowboard
Comparso nel nostro paese a metà anni '80, lo snowboard è oggi amatissimo e tante sono le mete specifiche per i rider della neve, con piste e snowpark dedicati. Anello di congiunzione fra surf e sci, le tavole da snowboard si differenziano per tipo d’impiego: dal freeride al freestyle, passando per l'all-mountain. La scelta di tavola, attacchi e scarponi da snowboard è assimilabile, per certi versi, a quella degli sci. Ma ci sono anche molti elementi nuovi da considerare. Di questo e altro parliamo nella nostra guida, che, come di consueto, raccoglie i migliori modelli in commercio suddivisi per fasce di prezzo.
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Indice
Come scegliere la tavola da snowboard
Quanto costa una tavola da snowboard?
Snowboard: l’approccio easy alla neve
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Come scegliere la tavola da snowboard
Di seguito riassunti i punti chiave da considerare in fase di acquisto:
Specifiche tecniche – Dimensioni della tavola da snowboard, profilo, forma e sciancratura: ecco gli elementi che differenziano un modello dall’altro, dando vita a numerosi stili diversi. Proprio per questo, tali specifiche sono da valutarsi in base al proprio livello tecnico e ai percorsi che preferiamo affrontare. Per chi sia alle prime armi, è bene optare per un prodotto bilanciato che si comporti egregiamente in ogni scenario. In altre parole, una tavola snowboard all-mountain.
Qualità costruttiva – Come gli sci, anche gli snowboard sono realizzati con vari strati sovrapposti di differenti materiali. Il legno è presente in quasi tutti i modelli, a eccezione delle tavole in alluminio o cera artificiale. La qualità dei componenti ha notevoli effetti sul peso. Ma non è sempre vero che uno snowboard leggero sia migliore. Molto dipende, infatti, dalla corporatura del surfer da prendere sempre come punto di riferimento per scegliere il giusto prodotto.
Taglia – Oltre al peso, è fondamentale valutare la lunghezza, ovvero la taglia. La tavola, infatti, dovrebbe misurare all’incirca 10/20 centimetri in meno del surfer per garantire un buon controllo. Anche la larghezza è una variabile non da poco che va sempre rapportata alla misura dello scarpone.
Estetica – L’immaginario legato alla cultura dello skate permea anche lo stile sulla neve. Per questo, gli snowboard sono colorati e aggressivi, spesso impreziositi da decorazioni ispirate a murales e fantasie tribali. E siccome l’occhio vuole la sua parte, è anche questa una variabile molto importante.
Quanto costa una tavola da snowboard?

Il budget a disposizione per l'acquisto definisce rigidamente i contorni della nostra futura tavola da snowboard. Per chi comincia a praticare questo sport, non è consigliabile prevedere un esborso troppo consistente. Meglio prima provare per accertarsi che faccia al caso nostro. Il surfer di livello intermedio e avanzato, invece, potrà effettuare una scelta più mirata, avendo già le idee chiare riguardo al proprio stile sulla neve e ai percorsi preferiti. In questa sede parleremo solo marginalmente di attacchi e scarponi, in genere venduti separatamente. Ci concentreremo, piuttosto, sulle migliori tavole da snowboard, suddividendole in tre fasce di prezzo. Così facendo, sarà possibile soddisfare le esigenze di una clientela più variegata. Si parte dalla fascia economica che ha come tetto massimo di spesa i 250 euro e che racchiude soprattutto gli snowboard da principianti: modelli versatili costruiti con materiali non troppo pregiati. La fascia media, invece, va da 250 a 400 euro. E all'interno vi trovano posto prodotti molto interessanti, caratterizzati dall'ottimo rapporto qualità-prezzo. Oltre tale soglia, si entra nella fascia alta, dominata da tavole professionali per surfer con grande esperienza.
(Dati aggiornati a gennaio 2025 e soggetti a variazione nel tempo)
(Dati aggiornati a gennaio 2025 e soggetti a variazione nel tempo)
Fascia economica (entro 250 euro)
Le tavole da snowboard sotto i 250 euro sono spesso pensate per surfer alle prime armi o per il pubblico junior. Per questo, sono accomunate da un flex piuttosto morbido e da un buon galleggiamento, fattori che favoriscono la progressione tecnica. Si parte da uno snowboard in versione kids. Capita Scott Stevens Mini, come il nome stesso rivela, si ispira nelle grafiche alle tavole del celebre freestyler americano. Provvisto di shape true twin, favorisce le evoluzioni nello snow park, mantenendosi comunque molto versatile. Con un DNA più all-mountain, il Drake Squad sfrutta lo shape directional twin per solcare la neve fresca con maggiore controllo e velocità. Impreziosito da un design astratto a tinte bianche e nere, si mostra agile in curva e divertentissimo anche per i meno esperti. Con approccio simile, la tavola snowboard Nitro Mystique conquista le surfer più stilose con eleganti dettagli floreali stilizzati. Al top per flessibilità, si adatta a tutti i terreni, privilegiando le discese avventurose, sia in pista che fuori, ma comportandosi bene anche nel freestyle. In ultimo ma non per importanza, Salomon Pulse alza l’asticella delle performance, dando soddisfazione anche al surfer di livello intermedio. Grande classico del catalogo Salomon, è uno snowboard Directional Twin con profilo camber che esalta stabilità e reattività.
Fascia media (da 250 a 400 euro)
Superata la soglia dei 250 euro, lo snowboard si fa più rigido e veloce, risultando anche più impegnativo da manovrare. Ecco perché le tavole snowboard di fascia media, tendenzialmente, richiedono skills tecniche più avanzate. Rome Artifact, ad esempio, è il mezzo giusto per il freerider esigente che non voglia rinunciare ai piaceri dello snow park. Grazie allo shape true twin perfettamente simmetrico, infatti, il cambio di fronte si fa naturale su neve fresca e poco battuta così come sulla rampa. Dotata di identico shape, la tavola snowboard Capita Ultrafear mette in campo tanta aggressività prestazionale. Impreziosita da un design vincente, è il punto di riferimento per gli appassionati di freestyle che cerchino reattività, equilibrio e stabilità. Il tutto grazie al ponte camber Resort V1, una prerogativa di casa Capita. Al top con salti e trick, richiede una certa padronanza per essere domato. Differente nell’approccio, il Jones Frontier è uno snowboard da freeride con profilo camber al centro e rocker agli estremi. Più facile da gestire sulle curve ampie, regala tanta velocità al surfer avventuroso. E su ghiaccio sa essere tanto scattante quanto fluido. Concludiamo la nostra selezione di fascia media con il Nitro T1, un modello che riporta in auge la versatilità, mettendo d’accordo l’appassionato di trick con il freerider senza compromessi. Costruito per durare, mantiene inalterata la propria grinta nel tempo.
Fascia alta (oltre 400 euro)
Eccoci nell’Olimpo del surfer, il territorio in cui si muovono le tavole da snowboard più performanti ed esteticamente appaganti. A rappresentare il segmento nel modo migliore ci pensa il Capita Doa, il cui nome è acronimo di Defenders of Awesome. Eccezionale nel design così come sulla neve, è la prima scelta di molti amanti dell’all-mountain. Bilanciato e tecnicamente esigente, ha nel particolare profilo il segreto del proprio successo. Camber al centro, si fa flat verso gli estremi, per poi mettere in campo un camber inverso e un finale rocker: il tutto per esaltare le capacità del surfer esperto. Discorso simile per il Bataleon Goliath, uno snowboard dal design geometrico molto ispirato. Versatile e scorrevole, brilla per galleggiamento grazie a nose e tail pronunciati. Adatto allo snow park così come al freeride, taglia la neve in modo straordinario. In conclusione, abbiamo scelto due modelli a marchio Burton. La tavola snowboard Yeasayer propone al pubblico femminile tonalità pastello di grande effetto. Ma non rinuncia a velocità e controllo grazie allo shape twin e ad un flex intermedio. Bello e appagante da manovrare, è il re dell’all-mountain. Decisamente più spinto, Burton Custom è uno dei prodotti di punta del brand a stelle e strisce. Buono su qualsiasi terreno, si avvale di un’anima in legno combinata con fibra di carbonio e fibra di vetro per donare al surfer resistenza, leggerezza e facilità di gestione.
Snowboard: l’approccio easy alla neve

Si deve all'ingegnere americano Sherman Poppen l'idea alla base dell'attuale concetto di snowboard. A partire da una semplice tavola di legno che i figli usavano a mo’ di surf, Poppen ebbe la geniale intuizione. Siamo a metà degli anni '60 e il rudimentale mezzo prende il nome di snurfer, una via di mezzo fra snow e surfer. Nei due decenni successivi, un incalzante processo evolutivo porterà lo snurfer alla forma dell'attuale tavola snowboard. Il tutto, grazie soprattutto all'operato di Jake Burton Carpenter, considerato unanimemente il primo rider moderno. Diventata disciplina olimpica nel 1998, lo snowboard ha raggiunto così la dignità dello sci e ampliato a dismisura il proprio bacino di utenza. Surfare sulla neve, oltre che appagante, è anche una questione di stile e approccio. Meno tradizionale dello sci, è uno sport con un'utenza giovane e smart, radicata nella cultura americana dello skating. Abbigliamento oversize, decorazioni ispirate ai murales e un glossario tutto in inglese ne sono gli elementi più caratterizzanti. In tal senso, le tavole da snowboard non sono solo un oggetto con cui divertirsi ma anche un simbolo generazionale.
Com’è fatta la tavola da snowboard?
Lunga, corta, più o meno larga e incurvata: ogni tavola da snowboard presenta caratteri peculiari. Ma non mancano elementi comuni a tutti i modelli che denotano un’analoga matrice costruttiva. Per prima cosa, è semplice notare la somiglianza con le tavole da surf e gli skateboard. Pur con le dovute differenze, infatti, il principio è lo stesso: controllare il mezzo stando in piedi su di esso e senza ulteriori appigli. Rispetto agli sci, gli snowboard sono più larghi, sia nella parte centrale che agli estremi. Utilizzando l'appropriata terminologia, sul retro trova posto la coda (o tail), frontalmente la punta (o nose) e al centro il pattino (o waist). La superficie superiore, invece, si chiama top e accoglie gli agganci per gli attacchi snowboard. Parliamo di una serie di buchi, variabili in numero e dimensione a seconda del sistema previsto per ogni modello. In basso invece, a contatto con la neve, troviamo la soletta (o base). Indipendentemente dai materiali costruttivi utilizzati, lungo i bordi si collocano le lamine, strisce d'acciaio che cingono la tavola, incrementandone l'aderenza e la facilità di controllo. Di profilo, poi, osserviamo l'incurvatura del ponte, analogamente agli sci. Invece, analizzando lo snowboard dall'alto, noteremo un arco che, orientato verso l’esterno, va dal centro alla coda e alla punta: la sciancratura (o sidecut).
Materiali costruttivi e peso
I materiali con cui le tavole da snowboard sono realizzate ne influenzano peso e prestazioni. Ma non è detto che un modello più leggero debba per forza essere migliore. Ciò che conta è che il peso del rider sia giusto per la tavola. Chi ha una corporatura massiccia, ad esempio, non si troverà bene con una tavola snowboard eccessivamente leggera e morbida, e viceversa. Tradizionalmente, le tavole sono costruite in legno, sia a strato singolo che multistrato. Ma non mancano snowboard premium realizzati in materiali alternativi, come l'alluminio o la cera artificiale. Se il legno costituisce il corpo della tavola, lo snowboard è rivestito all'esterno da un altro materiale che ricopre un ruolo fondamentale. Parliamo della vetroresina, in grado di determinare la maggiore o minore manovrabilità della tavola in base al modo e alla posizione in cui è applicata. Quando gli strati sono più di uno avremo, quindi, uno snowboard abbastanza rigido e veloce sui rettilinei. Al contrario, con un solo strato, la tavola sarà più flessibile e facile da controllare in curva, mostrandosi particolarmente adatta per i principianti. In generale, individuare il giusto grado di rigidità (flex) è fondamentale per surfare nel modo migliore.
Geometrie della tavola: le caratteristiche tecniche principali
La scelta della tavola snowboard dipende da un ampio insieme di fattori legati tra di loro: le cosiddette geometrie. Non parliamo solo di dimensioni ma anche di forme e curve. Vediamole nel dettaglio insieme.
Lunghezza e larghezza
Le due misure principali delle tavole da snowboard vanno valutate attentamente per poter godere appieno dell'esperienza sulla neve. La lunghezza può oscillare fra 145 e 170 cm. E la scelta si lega necessariamente al fisico del surfer ma anche al relativo livello tecnico. Elemento importante da tenere a mente è che una tavola più lunga è anche più difficile da controllare. Per questo, ai principianti vengono consigliate tavole un po' più corte della media. Per ciò che riguarda la larghezza, invece, sarà sufficiente sceglierla sulla base della taglia del piede, o meglio dello scarpone.
Forma
Shape è il termine usato dai rider per definire la forma dello snowboard, che può essere simmetrica o asimmetrica. Nel primo caso, parliamo di tavole twin tip, con coda e punta identiche in tutto e per tutto, fattore che le rende adatte allo snowboard freestyle, permettendo di invertire liberamente il senso di marcia. Le tavole asimmetriche, invece, perdono armonia a livello estetico ma si fanno più performanti nel freeride. È il caso, ad esempio, dei modelli con forma tapered direzionale, cioè allargati in punta per offrire un maggiore galleggiamento sulla neve fresca.
Sciancratura
Come per gli sci, la sciancratura (o sidecut) dello snowboard si osserva dall'alto e nasce dal rapporto fra la larghezza della parte centrale e quella agli estremi. Ciò che risulta da questo calcolo è un arco verso l’esterno che mostra i propri effetti in curva. Più è accentuato, minore sarà il raggio di curva e più semplice il controllo della tavola.
Profilo: camber e rocker
Anche questa caratteristica accomuna gli snowboard agli sci. Ci riferiamo alla curvatura del ponte vista di profilo, che può essere rivolta verso l'alto o verso il basso. Nel primo caso parliamo di ponte camber, il più tradizionale, ottimo per chi ha già dimestichezza con la tavola. Offre, infatti, grip e velocità a chi può contare su una buona tecnica. Per chi è alle prime armi, invece, risulta migliore il ponte rocker, rivolto verso la neve. Ciò perché è più semplice da gestire in curva e galleggia meglio sulla superficie. Esistono, poi, ponti con profilo totalmente piatto che danno il meglio nel freestyle.
Le discipline più diffuse
Tranquilli percorsi battuti, fuori pista su neve alta e fresca o freestyle negli snowpark: quale che sia l’approccio, c’è sempre una tavola da snowboard in grado di assecondarlo. Ecco, di seguito, i modelli più diffusi e amati dai rider: l'all-mountain, il freeride, il freestyle e lo splitboard.
All-mountain
Una tavola snowboard all-mountain rappresenta la soluzione perfetta per il surfer alle prime armi ma anche per l'appassionato che scivoli sulla neve con una certa disinvoltura. Le geometrie della tavola si mantengono tutte su livelli medi e ciò rende uno snowboard del genere molto versatile, adatto alla neve fresca come a quella dura e al ghiaccio.
Freeride
Per chi desideri fare fuori pista su percorsi non tracciati, la scelta dovrebbe ricadere su uno snowboard freeride. Parliamo di modelli provvisti quasi sempre di shape direzionale, con punta più larga della coda per offrire un maggiore galleggiamento sulla neve. Inoltre, il ponte rocker arcuato verso il basso rende l'ingresso in curva più agile e, in generale, il controllo della tavola più facile.
Freestyle
Spostandoci dai sentieri liberi allo snowpark, lo stile cambia, così come le geometrie delle tavole da snowboard freestyle. Per esibirsi in salti, trick e scivolare sulla halfpipe, non c'è niente di meglio di un modello twin tip, totalmente simmetrico. In questo modo, potremo invertire liberamente il senso di marcia anche mentre siamo in aria. Parlando di ponte, meglio preferirlo piatto o ibrido, camber al centro e rocker alle estremità.
Splitboard
Differente da qualsiasi altra tipologia di snowboard, la tavola splitboard è composta da due parti che si possono separare per dar vita a un paio di sci. Unite al centro da apposite leve, le metà possono essere staccate velocemente ed usate per scalare la montagna. Una volta arrivati in cima e ricomposta la tavola, potremo scendere in libertà. Da notare che anche gli attacchi degli scarponi si smontano e si rimontano in modo differente a seconda della configurazione scelta.
Attacchi e scarponi: gli accessori indispensabili

Le tavole da snowboard sono vendute solitamente senza attacchi. Se da un lato ciò offre maggiore libertà al rider della neve, dall'altro lo mette di fronte a un interrogativo cruciale: quali percorsi intendo affrontare? Una volta individuati gli attacchi giusti, è il momento di acquistare gli scarponi. Ma qui l'operazione è più semplice dato che il tipo di attacco per cui si è optato vincolerà strettamente la scelta dello scarpone. Ecco, di seguito, gli aspetti principali da considerare.
Attacchi
La funzionalità principale degli attacchi snowboard è quella di tenere ben ancorato lo scarpone alla tavola, permettendo uno sgancio veloce quando necessario. Si fissano allo snowboard attraverso i disc, appositi supporti compatibili con i vari sistemi di attacco delle tavole e grazie ai quali è possibile scegliere la posizione degli scarponi. Gli attacchi, solitamente, sono dotati di due strap per stringere gli scarponi e di un supporto posteriore che si alza e si abbassa per bloccare la caviglia o liberarla. Come per la tavola da snowboard, anche gli attacchi sono provvisti di flex, ovvero una maggiore o minore rigidità, adattabile al nostro stile e ai percorsi scelti.
Scarponi
Ancora più importanti degli attacchi sono gli scarponi snowboard (nel Magazine di Trovaprezzi.it, Come scegliere gli scarponi da snowboard). Il motivo è molto semplice: devono accogliere e sostenere il piede nel miglior modo possibile, evitando che subisca traumi e, contemporaneamente, mantenendolo caldo. E non a caso di modelli in circolazione ce ne sono tanti, anche molto impegnativi a livello economico. Gli elementi da valutare sono, sostanzialmente, due: flex e allacciatura. Flex è una parola che ricorre spesso nello snowboard ed ha una valenza cruciale. Quando parliamo di scarponi, questo indicatore di rigidità può posizionarsi su tre livelli: morbido, medio oppure duro. Il primo è perfetto per il freestyle, poiché lascia il piede piuttosto libero. Il secondo, invece, assicura quella versatilità generale propria dello stile all-mountain, andando bene su tutti i terreni. Il terzo, infine, è destinato al freeride fuori pista, per via della maggiore rigidità che assicura un controllo più preciso. L'allacciatura degli scarponi, invece, deve garantire stabilità al piede e, per farlo, impiega due sistemi alternativi: le tradizionali stringhe o il BOA lacyng system, che sfrutta una rotellina per stringere lo scarpone intorno al piede in modo uniforme.
Il profilo del rider
In fatto di snowboard, ciò che determina un acquisto azzeccato è il giusto match fra caratteristiche fisiche del rider e specifiche tecniche della tavola. Solo un mezzo perfetto per la nostra corporatura ci consente di dare il meglio sulla neve. Ma è anche vero che tavole dal profilo differente si adattano a terreni diversi. Pertanto, i due ambiti si influenzano reciprocamente. In questa sezione, vedremo quali sono i fattori fisici e stilistici da considerare in fase di scelta.
Tecnica e terreno
È bene valutare tavole da snowboard corte se si è alle prime armi. Il motivo è molto semplice: un mezzo del genere è più facile da controllare, specialmente in curva. Progredendo con la pratica, potremo optare per modelli più lunghi e rigidi, adatti al freeride su neve fresca. Anche il terreno di utilizzo, infatti, esercita un notevole peso. Per i principianti, è meglio preferire la versatilità di una tavola snowboard all-mountain, affidabile sia in pista che su percorsi poco battuti.
Altezza e peso
Cruciale nella scelta dello snowboard è calcolare altezza e peso del surfer. Normalmente, la lunghezza della tavola dovrebbe misurare dai 10 ai 20 cm in meno rispetto all'altezza di chi la andrà a sfruttare. Ma, anche in questo caso, stile e terreno incidono parecchio. Uno snowboard freeride, ad esempio, è mediamente più lungo rispetto a un modello all-mountain. Ovviamente, il ragionamento fatto fino ad ora resta valido se il peso del rider si mantiene ideale in relazione all’altezza. Per i fisici più massicci, invece, meglio optare per una tavola con flex più rigido, in grado di garantire maggiore sostegno. Viceversa, una corporatura esile si troverà meglio con una tavola morbida.
Taglia dello scarpone
La grandezza del nostro piede influisce direttamente sulla larghezza della tavola. Le misure sono due: standard e wide. La prima è ideale per persone con taglia dello scarpone fino al 44.5. Oltre tale soglia, è necessario optare per un modello wide, in grado di accogliere comodamente anche uno scarpone più grande.
Tavole da donna e bambino
Il discorso sulle tavole da donna si collega strettamente a quanto detto nel precedente paragrafo. Snowboard di questo tipo, infatti, sono più stretti e, quindi, pensati per chi ha una misura massima di scarpone pari al 42. Oltre tale soglia, sarà possibile per le rider ricorrere a tavole da uomo. Riguardo ai modelli da bambino, analogamente a quanto accade per gli sci, la lunghezza della tavola tende a essere inferiore alla media, così da garantire, a chi sta imparando la tecnica, un controllo facilitato.
Colori e decorazioni
Un elemento chiave nella scelta dello snowboard è la componente estetica. Come per gli skater e per gli amanti del surf, anche chi pratica questo sport lega il proprio stile a precise influenze culturali. Nato negli Stati Uniti e diffusosi con forza a fine anni '70, lo snowboard è tutto immerso in un immaginario urban fatto di murales multicolor e abbigliamento streetwear oversize. Le tavole da snowboard, quindi, si caratterizzano per colori accesi, disegni tribali e decorazioni in stile comics. Base e lato superiore della tavola sono, di solito, serigrafati o decorati con decalcomanie. In alternativa, si impiega la stampa a sublimazione, così da evitare che l'usura danneggi scritte e disegni. Molto comune è, poi, la customizzazione del mezzo, ovvero l'applicazione di disegni realizzati direttamente dal rider per personalizzare la tavola. Tale servizio, in molti casi, è offerto dagli stessi produttori di snowboard attraverso i relativi shop online.