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Moka, espresso o americano: i tanti volti della macchina da caffè

Il caffè è una delle bevande più apprezzate e consumate al mondo. Le nostre preferenze in fatto di caffè sono molto personali e spesso legate a tradizioni familiari. Alcuni amano l'inconfondibile aroma della Moka, altri il gusto intenso e cremoso che si ottiene con le macchine per caffè espresso. Infine, per quanto sia un fenomeno limitato da noi, anche il caffè americano vanta un certo numero di estimatori. In questa guida andremo a sviscerare le varie tipologie di caffè e la vasta offerta di macchine da caffè presenti sul mercato. Non manca, come di consueto, una nutrita selezione di prodotti suddivisi per fasce di prezzo.
miglior macchina da caffe

Come scegliere una macchina per il caffè

Ecco raccolti alcuni argomenti trasversali, temi che possono orientare l’acquisto verso l’uno o l’altro tipo di macchina. Nei due paragrafi successivi, poi, affrontiamo ulteriori punti cruciali in fase di scelta, ovvero il costo del caffè e il discorso manutenzione.

Praticità – Per chi non abbia tempo da perdere nella preparazione del caffè, sono le macchine a cialde e capsule il punto di riferimento. Le seconde, in particolare, sono le più intuitive e comode da usare, imponendoci solo l’inserimento della capsula nell’apposito vano. Seppure più complesse a livello strutturale, anche le macchine con macinacaffè integrato rendono le operazioni automatiche, a differenza di quelle per caffè in polvere che vanno caricate manualmente. Chiudiamo con la caffettiera Moka che è la più laboriosa da avviare.

Pulizia – Anche il tipo di pulizia richiesto dalla macchina dipende dal modo in cui la stessa lavora. La Moka è quella che sporca di più e che va lavata dopo ogni utilizzo. Un po’ più pulite sono le macchine per caffè in polvere, il cui portafiltro deve essere sciacquato di tanto in tanto. Modelli automatici, a cialde e a capsule, invece, sono pensati per richiedere il minimo intervento. A metà strada si collocano le macchine per caffè americano che, grazie al portafiltro estraibile, risultano molto pratiche da pulire.

Personalizzazione – Alcune macchine ci consentono di regolare svariati parametri per erogare il caffè esattamente come lo desideriamo. È questo il caso delle grandi macchine automatiche, con livello di macinatura, pressione e temperatura personalizzabili. Abbiamo, poi, modelli capaci di erogare altri tipi di bevande oltre al caffè e realizzare cremosi cappuccini tramite la lancia vapore. Ma non mancano in commercio macchine provviste di filtri da alternare per poter sfruttare, indistintamente, polvere, capsule e cialde.

Trasportabilità – Gli appassionati di caffè che si spostano con frequenza hanno bisogno di soluzioni facili da trasportare. Imbattibile da questo punto di vista è la Moka classica che, anche in versione elettrica, può viaggiare sempre al nostro fianco. Agli antipodi si pongono le macchine automatiche la cui naturale destinazione è una postazione fissa in cucina. Un’interessante via di mezzo è rappresentata dalle più compatte macchine a capsule, modelli leggeri che riescono a entrare in uno zaino.

Alcune considerazioni sul caffè

Sono in molti a sostenere che la perfetta tazzina di caffè sia quella ricavata da 7 grammi di polvere. Tale precisa corrispondenza, divenuta ormai regola, non tiene però conto di alcune importanti variabili, in particolare legate alla qualità della miscela impiegata. 

Origine

La classificazione delle varietà di caffè risale alla metà del ‘700. Ma l'utilizzo di questa pianta per produrre una bevanda è databile almeno 500 anni prima e ha le proprie origini in Etiopia. Non a caso, questo Stato è il secondo maggiore produttore di caffè a livello globale, dopo il Brasile. 

Qualità e prezzo

Le due specie di caffè più diffuse in assoluto sono l'Arabica e la Robusta. La prima è più aromatica, pregiata e costosa. Fra le molte varianti di Arabica troviamo anche la Moka che dà il nome all'omonima caffettiera. La Robusta, invece, ha un sapore più forte perché contiene una quantità maggiore di caffeina e risulta meno aromatica. Ovviamente, il prezzo è inferiore. Combinando insieme più di una specie si ottengono le varie miscele, la cui qualità si lega a quella del caffè. Ma il gusto dipende anche dal dosaggio delle varietà e dal livello di tostatura scelto. A seconda della macchina per caffè a cui viene destinato, il prodotto subirà una maggiore o minore macinatura. Per fare un esempio, la polvere per la Moka si mostra più grossolana rispetto a quella per macchina espresso perché non deve essere pressata. I modelli automatici con macinacaffè interno, invece, utilizzano i grani interi, abbattendo di molto la spesa per la materia prima e portando il costo medio a tazzina intorno ai 10 centesimi. Si sale fino a 16/17 centesimi con la polvere di caffè per arrivare a 25 e oltre utilizzando le cialde ESE. Con le capsule, infine, si possono anche superare i 40 centesimi a caffè.

Manutenzione e cura della macchina

Una buona manutenzione della macchina del caffè ne accresce la durata nel tempo e consente di migliorare la qualità della bevanda che finisce nella tazzina. La Moka non ha bisogno di grandi attenzioni e, oltre al lavaggio con acqua ad ogni utilizzo, è sufficiente sostituire la guarnizione interna nel momento in cui non svolga più il proprio compito al meglio. Per le macchine espresso, invece, il discorso è diverso. Il nemico principale di questi modelli è il calcare che può dare vita a malfunzionamenti e sapori sgradevoli nel caffè. È necessario, quindi, usare periodicamente degli appositi decalcificanti per macchina da caffè da far sciogliere nell'acqua del serbatoio e far circolare nel sistema più volte. È buona abitudine, inoltre, prendersi cura degli altri elementi che compongono la macchina, in particolare dell'erogatore, del braccetto nel caso si faccia uso di caffè macinato oppure del cassetto per le capsule. In più, in quest'ultimo caso, è bene svuotare sempre il contenitore prima che si riempia completamente, evitando così il rischio di inceppamento. Per quel che riguarda la pulizia del corpo macchina, infine, andranno bene i normali prodotti per la cucina, meglio se a base di aceto o, comunque, privi di additivi chimici.

Quanto costa una macchina da caffè?

prezzi macchina caffe
Ad influenzare il prezzo delle macchine del caffè intervengono tanti fattori. Si parte dalla tipologia di sistema scelto e dal formato di caffè supportato. In tal senso, la Moka rappresenta l'investimento più conveniente di tutti. Pur optando per una Moka elettrica, infatti, sarà difficile spendere più di 50 euro. Anche i materiali costruttivi impiegati esercitano un certo peso sul prezzo. Le macchine per caffè espresso con corpo in plastica, ad esempio, costano sempre meno di quelle in alluminio o acciaio. Non dimentichiamoci, inoltre, del design e della colorazione, dettagli che possono incidere sulla spesa significativamente. Ma la maggiore o minore qualità dei materiali non riguarda solo il corpo esterno della macchina. All'interno, infatti, abbiamo vari componenti che, a seconda della cura con cui sono realizzati, offrono risultati diversi. Parliamo nello specifico, della caldaia, della resistenza e della pompa di pressione. Anche la presenza di features aggiuntive, come il timer, la lancia vapore e il macinacaffè, può produrre un aumento di prezzo. Data l’enorme varietà di prodotti in commercio, nella nostra selezione li abbiamo suddivisi in tre fasce di prezzo: economica (entro 100 euro), media (da 100 a 200 euro) e alta (oltre 200 euro).

(Dati aggiornati a novembre 2024 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 100 euro)

La fascia economica, a parte qualche eccezione, ci offre un’istantanea esaustiva del panorama delle macchine per il caffè. Si parte con il prodotto che assicura il miglior rapporto qualità-prezzo in assoluto: la caffettiera Moka. A rappresentare gusto e stile inconfondibili, non poteva che essere la Bialetti Moka Express, il prodotto simbolo dell’azienda lombarda. Tanto essenziale quanto indistruttibile, è disponibile in un mare di formati, partendo da una tazza per arrivare a 18. Voltiamo pagina con la Krups Nescafé Dolce Gusto Piccolo XS. Minuta e molto particolare nel design, è portavoce del sistema Dolce Gusto di Nescafé, uno dei più versatili funzionanti con capsule. Intuitiva da gestire, pulita e veloce a preparare il caffè, eroga anche numerose altre bevande, fra cui il tè, la cioccolata calda e alcune bibite fredde. Passiamo da un sistema all’altro con la macchina a capsule De'Longhi Nespresso Vertuo Pop, valida rappresentante della seconda generazione made in Nespresso. Impreziosita dalla tecnologia di infusione Centrifusion e da funzionalità smart rette dal Wi-Fi e dal Bluetooth, combina estetica e aroma, proponendo il caffè in 5 differenti lunghezze. In ultimo ma non per importanza, la Didiesse Frog Revolution è una delle migliori macchine a cialde ESE entro i 100 euro. Declinata in un turbine di colorazioni estrose, mette in mostra un design inimitabile. Dotata di ampio serbatoio per l’acqua e rapido sistema di decalcificazione, è l’opzione più green della selezione.

Fascia media (da 100 a 200 euro)

Superata la soglia dei 100 euro, lo scenario subisce un cambiamento. Le macchine a capsule si fanno più complesse, crescendo anche nelle misure. Ed entrano in gioco di prepotenza i modelli espresso con grani o polvere. Cominciamo proprio da qui presentando la Gaggia Espresso Evolution, un’opzione solidissima per rapporto qualità-prezzo. Minimal nelle linee e nelle funzioni, sfrutta la polvere di caffè per erogare una bevanda calda e cremosa. Ma non si fa mancare il classico pannarello per il cappuccino. Saliamo di livello con la Ariete 1318 Macchina Espresso Moderna. Fra le più convenienti con macinacaffè integrato, tiene a bada le misure risultando anche facile da collocare in cucina. Pratica e pulita, offre la fragranza del caffè appena macinato. E non si fa mancare un pratico pressatore. Ancora più pulita, la Lavazza Deséa valorizza la qualità del caffè in capsule, sia originali che compatibili. Oltre ad erogare una bevanda eccellente in 4 differenti lunghezze, sfrutta la grande tazza inclusa in confezione per dare vita al caffè latte, al cappuccino e al latte montato, sia caldo che freddo. Il tutto attraverso un accattivante display touch. Ci spostiamo su un terreno diverso con l’ultimo modello di fascia media: la macchina per caffè americano Smeg DCF02. Pregevole nell’estetica grazie all’inconfondibile anima vintage del marchio emiliano, è declinata in un vortice di nuance pastello. Assemblata con cura e con materiali di qualità, include una generosa caraffa in vetro da 12 tazze. E permette di regolare l’intensità del caffè, oltre che mantenerlo caldo a lungo. 

Fascia alta (oltre 200 euro)

Entriamo nell’Olimpo delle macchine per caffè, introducendo alcuni modelli tecnologicamente all’avanguardia ed esteticamente pregevoli. Risponde bene all’identikit la Faber Pro Mini Deluxe, una macchina a cialde dal suggestivo design retrò. Disponibile in tante colorazioni vintage, si fa apprezzare per la cura riposta nei dettagli. Eccellente in fase di estrazione ed erogazione del caffè, consente di regolare la temperatura fra 95 e 145 gradi. Agli antipodi per estetica, la Philips EP0820 è una macchina automatica dallo stile contemporaneo. Proposta in total black, integra un ottimo macinacaffè che riduce in polvere i grani appena prima dell’erogazione. Provvista di montalatte e ampio display touch per la gestione delle impostazioni, riduce gli interventi di decalcificazione tramite il filtro AquaClean. Ulteriore step evolutivo è rappresentato dalla De'Longhi Magnifica Start ECAM220.60 che spinge ancora oltre le caratteristiche del modello precedente. Arricchita da svariati accessori in confezione, realizza fino a 4 bevande con un solo tocco sul display a sfioramento. Ma l’ampio menù offre tante altre possibilità di personalizzazione, specie per quanto riguarda la macinatura dei chicchi. Per concludere degnamente la nostra selezione, abbiamo scelto una macchina di livello professionale pensata per portare il bar a casa. La Sage The Barista Touch, oltre a sfoggiare un design attuale e stiloso, facilita le operazioni attraverso un display ricco di immagini intuitive. Rapida a scaldarsi, eroga un caffè caldo, cremoso e aromatico. Il tutto occupando uno spazio relativamente contenuto.

Caffettiera Moka

Moka
La caffettiera Moka è il sistema per caffè più famoso al Mondo. Costruita per la prima volta nel 1933 da Alfonso Bialetti, è stata commercializzata su larga scala dal 1946 in poi, grazie al lavoro del figlio Renato. Rimasta invariata fino a oggi, si caratterizza per l'enorme semplicità d'uso, la comodità di trasporto e il prezzo contenuto. Il risultato è molto diverso rispetto a quello delle macchine per caffè espresso elettriche ma ciò non fa che marcarne ancora di più l'identità.   

Come è fatta?

Composta da tre elementi in alluminio, la struttura della Moka appare davvero semplice. In basso abbiamo la caldaia dotata di valvola, ovvero il contenitore dove va versata l'acqua. Al di sopra, poi, trova posto l'imbuto da riempire col caffè e, salendo ancora, il raccoglitore con colonna interna e beccuccio che andrà a ospitare la bevanda appena estratta. Caldaia e raccoglitore si avvitano per evitare perdite mentre la macchina è in funzione. Per assicurare alla Moka una tenuta perfetta durante la fuoriuscita del caffè, è prevista una guarnizione in gomma che serve anche a tenere unito il raccoglitore con il filtro, un sottile cerchio di alluminio provvisto di forellini. Infine, ogni Moka è dotata di una maniglia in plastica per versare il caffè e un pomello posto sopra al raccoglitore per sollevare il coperchio.  

Come funziona?

Tanto elementare quanto geniale, il funzionamento della Moka si riassume in pochi passaggi. Per prima cosa, occorre riempire la caldaia d'acqua fino alla valvola. Poi si inserisce l'imbuto e si riempie di caffè. Questa operazione è molto importante per ottenere buoni risultati e la polvere non va mai pressata. Di seguito vi si pone sopra il raccoglitore, stringendolo con forza alla caldaia. A questo punto, basta posizionare la Moka sopra la fiamma e attendere la fuoriuscita del caffè, spinto in alto attraverso la colonna del raccoglitore dalla pressione interna dovuta al riscaldamento. Alternativa alla versione tradizionale è la Moka per piano a induzione che è in grado di lavorare in entrambe le modalità.

Moka elettrica e Moka tradizionale a confronto

Variante della Moka tradizionale, la Moka elettrica non richiede alcun tipo di fornello per funzionare. È composta da una base dotata di cavo elettrico sulla quale va poggiata la macchina vera e propria. Basta, quindi, collegare il cavo per trasmettere la corrente dalla base alla Moka e farla partire. Per il resto, mantiene invariate le meccaniche del modello standard. Il vantaggio principale di questi prodotti è dato dalla possibilità di usarli ovunque vi sia una presa elettrica. Inoltre, sono spesso dotati di features aggiuntive molto utili. Ne è un esempio la funzione timer con l'avvio programmato a un orario ben preciso che ci permette di svegliarci con il caffè già pronto. In aggiunta, i modelli più tecnologici, grazie alla funzione keep warm, mantengono la bevanda calda per circa 30 minuti. 

Come fare un buon caffè con la Moka?

Riguardo alla giusta tecnica per preparare un buon caffè con la Moka, vi è da sempre in corso un dibattito acceso. Vi sono, infatti, differenti scuole di pensiero, in particolare riguardo alla pressatura della polvere. Vediamo ora di fare un po' di chiarezza e fornire anche qualche utile trucco per ottenere il miglior caffè possibile. Per iniziare, non si può prescindere dalla qualità della materia prima e dal grado di macinatura della stessa. Rispetto a quella impiegata con le macchine per caffè elettriche, ad esempio, la polvere dovrà essere più grossolana. Anche l'acqua è un ingrediente fondamentale e, poiché quella del rubinetto risulta troppo calcarea, si consiglia l'uso di acqua minerale in bottiglia. La caldaia va riempita fino alla valvola, senza superarla, così da creare un'intercapedine d'aria fra acqua e caffè. Espandendosi, sarà proprio l'aria a spingere l'acqua attraverso la colonna superiore. A proposito di caffè, non dobbiamo assolutamente pressarlo all'interno dell'apposito imbuto contenitore. Sono in molti a caricare la macchina formando la classica "montagnola", ma va detto che questo passaggio non influenza granché l'esito finale. La quantità di caffè usato, invece, è decisamente importante. E anche in questo caso, 7 grammi a tazzina è il valore di riferimento. Una volta chiusa la macchina, basterà metterla sul fuoco, rigorosamente a bassa potenza. Ultimo consiglio: una volta che la bevanda è nel raccoglitore, è meglio mescolarla con un cucchiaino, così da livellarne le disomogeneità.

Perché scegliere la caffettiera Moka?

Vantaggi

  • Prezzo contenuto della macchina e della polvere di caffè
  • Dimensioni compatte che rendono la Moka facilmente trasportabile ovunque
  • Costi di manutenzione bassissimi e lunga durata nel tempo
  • Aspetto tradizionale e conviviale legato alla bevuta del caffè

Svantaggi

  • La preparazione richiede più tempo rispetto alle macchine per caffè espresso elettriche
  • Dopo ogni utilizzo va smontata e pulita con acqua
  • Il caffè risulta meno corposo e privo di schiuma

Macchina per caffè in polvere

macchina caffe in polvere
La macchina per caffè espresso per eccellenza è quella del bar. Imponente e massiccia, fa della polvere pressata di fresco il segreto del proprio gusto inconfondibile. Anche nelle nostre case, però, possono trovare posto macchine di qualità con meccaniche analoghe, sebbene più compatte ed economiche perché realizzate con materiali meno pregiati. In ogni caso, una macchina di questo tipo, detta anche manuale, richiede un certo impegno da parte nostra per caricare la polvere e, successivamente, ripulire il portafiltro.

Come è fatta?

Una macchina per caffè espresso casalinga si compone fondamentalmente di quattro elementi. Esternamente, abbiamo un contenitore da riempire preferibilmente con acqua di bottiglia, meno calcarea di quella proveniente dal rubinetto. All'interno, invece, è presente una caldaia, dentro la quale una resistenza elettrica scalda l'acqua. Quest'ultima viene spinta ad alta pressione dalla pompa che è il componente più importante in assoluto. Infine, l'acqua viene a contatto col caffè nel portafiltro, dotato di braccetto da stringere con forza, e ne estrae gli aromi nella tazzina posta sotto.

Come fare il caffè con la macchina in polvere?

Per quanto molto semplice, il funzionamento della macchina per il caffè in polvere risente di diverse variabili. La prima riguarda la scelta della giusta miscela di caffè e il grado di pressatura all'interno del portafiltro. Rispetto alle macchine da caffè con capsule o cialde, le varianti in commercio sono molte di più. In aggiunta, potremo anche creare delle combinazioni di miscele a nostro piacimento. Sulla base delle decisioni prese, il risultato potrà variare parecchio e saranno necessarie diverse prove prima di realizzare un caffè perfetto. Anche la qualità della pompa influenza il risultato finale. Di norma, la pressione che riesce a esercitare è pari a 15 bar ma alcuni modelli possono arrivare anche a 19 o più.  

Perché scegliere una macchina da caffè in polvere?

Vantaggi

  • Qualità media del caffè molto elevata
  • Possibilità di scegliere la miscela e il grado di pressatura nel portafiltro 
  • Costo di utilizzo più basso rispetto a macchine del caffè a cialde o capsule

Svantaggi

  • Meno semplice e veloce da usare dei sistemi a cialde o capsule
  • La macchina sporca molto e richiede più cura
  • La manutenzione prevede ciclicamente un trattamento decalcificante

Macchina automatica per caffè in grani

macchina caffe in grani
Il top della categoria è rappresentato dalle macchine da caffè automatiche, modelli capaci di macinare i grani di caffè appena prima di erogare la bevanda. Dotate di svariate funzionalità speciali, queste macchine assicurano una qualità molto elevata del caffè e pochissimo sforzo per prepararlo. Ma il prezzo d'acquisto è decisamente più alto di tutte le altre tipologie. La buona notizia è che il caffè in grani costa meno di quello in polvere.

Come è fatta?

All’interno di un modello automatico abbiamo i componenti che caratterizzano ogni macchina per caffè: caldaia con resistenza e pompa di pressione. In questo caso, però, a un capiente contenitore per l'acqua, si aggiunge un ulteriore vano in cui il caffè in grani è sottoposto a macinatura. Ma non solo: i fondi residui, infatti, finiscono in un apposito cassetto molto pratico da svuotare. Attraverso il display, di cui sono generalmente provviste, queste macchine mostrano informazioni sul livello di macinatura selezionato e la pressione erogata. E proprio per via delle molte funzionalità a bordo, modelli del genere sono più ingombranti della media e richiedono maggiore spazio in cucina.

Come fare il caffè con la macchina automatica?

Si chiamano macchine da caffè automatiche perché ci offrono tante impostazioni di erogazione che è possibile memorizzare e programmare. In questo modo, basterà premere un pulsante per ottenere il caffè giusto per noi. Potremo, quindi, controllare l'intensità e l'aroma della bevanda, nonché la quantità erogata e la temperatura ideale a cui gustarla. Inoltre, avremo modo di agire sulla dose di latte da usare per il cappuccino e sul grado di compattezza della schiuma. La parte superiore delle macchine automatiche per caffè in grani si apre per poter caricare l'acqua e il caffè. Quest'ultimo viene macinato direttamente prima dell'erogazione, preservando così la fragranza nel miglior modo possibile. In ogni caso, è spesso presente anche un vano per il caffè già macinato, nel caso in cui lo si preferisse. Una volta avviata, avvertiremo il rumore intenso della macinatura, associato a una forte emissione olfattiva. Di seguito, la bevanda comincerà a scendere secondo le impostazioni da noi programmate. Dobbiamo, però, far attenzione al primo caffè erogato dopo l'accensione della macchina perché di solito non è di grande qualità. All'interno del vano per l'acqua, infine, molte macchine da caffè del genere permettono di inserire, qualora necessario, un piccolo recipiente contenente sostanze decalcificanti, garantendoci cicli di pulizia automatici ed efficaci.

Perché scegliere una macchina da caffè in grani?

Vantaggi

  • Qualità del caffè senza paragoni 
  • Il caffè in grani costa meno di quello in polvere
  • Elevata possibilità di personalizzazione del caffè 
  • Facilità nell'utilizzo e nella manutenzione

Svantaggi

  • Costo molto elevato della macchina del caffè
  • Le grandi dimensioni richiedono maggiore spazio
  • Il primo caffè dopo l'accensione non è di grande qualità

Macchina per caffè a capsule

macchina caffe capsule
Lanciate sul mercato a fine anni '80, le macchine da caffè a capsule hanno presto conquistato il pubblico, diventando oggi uno dei sistemi elettrici più diffusi e apprezzati. Vediamo ora di capire come lavorano questi modelli. 

Come è fatta?

Una macchina da caffè con capsule è strutturata in modo quasi identico a un modello funzionante con la polvere. I componenti interni sono gli stessi. Abbiamo, infatti, una caldaia dove l'acqua viene scaldata e una pompa che spinge il liquido a elevata pressione verso la capsula, permettendo al caffè di scendere nella tazzina. In aggiunta, è ben visibile all'esterno il serbatoio per l'acqua. Cambia, invece,il sistema per caricare il caffè. Sparisce, infatti, il classico portafiltro con braccetto in favore di un piccolo cassetto nel quale infilare le capsule. A livello estetico, ce n'è per tutti i gusti. I costruttori, infatti, si sbizzarriscono nel disegnare modelli particolari nelle forme e variegati nei colori, che possano diventare anche elementi d'arredo.

Come fare il caffè con la macchina a capsule?

Una volta accesa la macchina con l'apposito tasto, dovremo attendere che si scaldi. Di solito, è presente una spia lampeggiante che segnala quando la macchina da caffè è pronta. A questo punto, basta aprire il cassetto e inserire la capsula realizzata a misura. Una volta chiuso, possiamo avviare il sistema con un secondo tasto. La macchina porta il cassetto alla giusta pressione, buca la capsula e le spinge attraverso l'acqua. A noi non resterà che scegliere la lunghezza del caffè. A fine processo, aprendo di nuovo il cassetto, la capsula usata andrà a finire nell'apposito serbatoio, che dovremo svuotare una volta pieno. 

Macchine a capsule più apprezzate:
Bialetti Gioia
De Longhi Inissia EN 80.B
Lavazza Jolie

Cosa sono le capsule?

Vendute in un miliardo di unità ogni anno in Italia, le capsule espresso sono piccoli contenitori con il caffè pressato al proprio interno. Realizzate quasi sempre in alluminio, contengono quantità di caffè variabili fra 5 e 8 grammi. Una macchina da caffè a capsule è un sistema estremamente pulito e veloce. Basta, infatti, inserire la capsula nell’apposito cassetto e premere un tasto per veder scorrere il caffè. Anche l'elevata qualità della bevanda è un aspetto importante di queste macchine. Le capsule, infatti, sono chiuse ermeticamente, preservando tutta la fragranza della materia prima. Fra gli svantaggi principali delle capsule, non possiamo trascurarne il prezzo unitario che oscilla, infatti, fra i 30 e i 45 centesimi. In commercio sono presenti tanti tipi di capsule che assicurano un’ampia scelta e innumerevoli gusti. Rispetto alle cialde ESE, però, la compatibilità è più limitata. Anziché sfruttare un unico sistema, infatti, le capsule sono disponibili in vari formati, che si differenziano per sagoma e dimensioni. E ogni formato funziona solo con macchine specificamente progettate. Fra i sistemi più diffusi, troviamo quelli a marchio Nespresso, Nescafé, Illy, Bialetti e Lavazza, aziende che hanno in catalogo sia macchine che capsule. Ma non mancano capsule compatibili realizzate da marchi differenti. Optare per un sistema, quindi, non ci lega per forza ad un unico brand. È pur vero che, in genere, le capsule originali assicurano un caffè di qualità superiore. Di contro, le compatibili costano meno.

Capsule compatibili più diffuse:
Borbone
Vergnano
Lollo Caffè

Come smaltire o riutilizzare le capsule del caffè

Mettendo a confronto capsule e cialde ESE, notiamo che le prime sono realizzate in alluminio e le seconde in carta riciclabile. Mentre queste ultime sono biodegradabili, il problema dello smaltimento delle capsule rimane spinoso. Così come sono fatte, non possono essere gettate in nessuno specifico contenitore, se non nell'indifferenziato. Per poterle riciclare, dovremmo aprirle, svuotare il caffè nell'umido e gettare alluminio e plastica dell'involucro negli appositi contenitori. Un procedimento così laborioso raramente viene portato a compimento, aspetto che rende la macchina da caffè a capsule il sistema più inquinante di tutti. Fortunatamente, alcuni rari e virtuosi produttori di capsule le costruiscono in bioplastica, materiale che si degrada in soli 75 giorni. Riutilizzare le capsule può essere un'altra soluzione per limitare il problema del loro impatto ambientale. Una volta usate, infatti, alcune capsule possono essere ricaricate manualmente. Sarà sufficiente aprirle, svuotarle dei residui, lavarle e asciugarle, riempirle di nuovo col caffè e chiuderle con uno strato di carta stagnola. A questo punto, le potremo impiegare di nuovo con la nostra macchina del caffè.

Perché scegliere la macchina da caffè a capsule?

Vantaggi

  • Elevata qualità del caffè grazie alla chiusura ermetica delle capsule
  • Il caffè ha sempre lo stesso sapore per via di una pressatura e dosatura ottimali
  • Non sporca ed è semplice da utilizzare

Svantaggi

  • Costo delle capsule nettamente superiore agli altri sistemi
  • Impatto ambientale elevato
  • Richiede periodicamente un ciclo di decalcificazione

Macchina da caffè a cialde ESE

macchina caffe cialde
Una macchina per caffè a cialde ESE non è che una variante della macchina per caffè espresso in polvere. La differenza sta tutta nel modo in cui il caffè viene caricato, fattore che può determinare risultati diversi. In molti casi, i due sistemi convivono nella stessa macchina, provvista di due portafiltri da usare alternativamente. Ma non mancano modelli pensati per lavorare anche con le capsule, quindi in tre modalità distinte.

Come è fatta?

Parlando di materiali costruttivi, un modello del genere può essere realizzato in plastica, acciaio o alluminio. All'interno, comunque, la struttura della macchina da caffè a cialde rimane la stessa. Abbiamo un contenitore per l'acqua con un indicatore di livello, una caldaia che serve per riscaldare l'acqua per mezzo di una resistenza elettrica, una pompa che la spinge con maggiore o minore forza a seconda della pressione e, infine, un portafiltro, con o senza braccetto. Quest'ultimo è specificamente pensato per funzionare con le cialde ESE, rispettando dimensioni standard ben definite.

Come fare il caffè con la macchina a cialde?

Il funzionamento di una macchina da caffè con cialde è identico a quello degli altri modelli. L'acqua nel contenitore viene pescata e scaldata nella caldaia. È questo un passaggio molto importante perché dalla temperatura dell'acqua dipende la buona riuscita del caffè. Sfruttando questo calore, inoltre, è possibile portare in temperatura le tazzine, poggiandole sull'apposito piatto posto sopra la macchina. L'acqua calda, a questo punto, viene spinta verso il portafiltro, estraendo il caffè dalla cialda e facendolo fluire nella tazzina appena sotto. La pressione con cui la pompa fa passare l'acqua è una variabile molto importante e, più è alto il suo valore, migliore sarà il processo di estrazione.

Macchine a cialde ESE di ottima qualità:
Didiesse Frog Revolution
Faber Pro Deluxe
Illy Easy

Cosa sono le cialde ESE?

ESE è l'acronimo di Easy Serving Espresso, un formato con caratteristiche standard da utilizzare su tutte le macchine da caffè compatibili con le cialde. L’involucro di carta, con diametro di 44 mm, contiene di norma 7 grammi di caffè pressato e funge anche da filtro. Per questo, basta appoggiare la cialda nell'apposito portafiltro della macchina del caffè per farla funzionare. Il risultato finale dipende da molti fattori, in primis dalla qualità del caffè. Ma anche il livello di pressatura svolge un ruolo importante. Inoltre, per preservare la fragranza del caffè, sarebbe preferibile che le cialde fossero inserite singolarmente in un imballo sottovuoto. Ecologiche e riciclabili, le cialde ESE possono essere smaltite nel contenitore dell’umido.

Cialde ESE più diffuse e apprezzate:
Borbone
Lollo Caffè
Lavazza

Perché scegliere una macchina per il caffè a cialde ESE?

Vantaggi

  • Più semplice e veloce rispetto a una macchina per caffè in polvere
  • Si sporca pochissimo
  • Le cialde sono riciclabili e si possono smaltire nell'organico

Svantaggi

  • Il caffè potrebbe risultare meno cremoso e corposo rispetto alle altre soluzioni
  • Al contrario delle macchine con capsule, il portafiltro va svuotato ad ogni utilizzo
  • Occorre effettuare periodicamente un ciclo decalcificante

Macchina per caffè americano

macchina caffe americano
Tradizionalmente molto diffusa oltreoceano, la macchina per caffè americano non ha mai riscosso un grande successo nel nostro Paese. La forte cultura italiana del caffè espresso e della Moka ha impedito che modelli del genere attecchissero da noi su larga scala. In ogni caso, per gli amanti del caffè lungo non mancano le opzioni, con tanti validi prodotti fra cui scegliere. Vediamo ora di capire meglio come è fatta una macchina del genere e come funziona.

Come è fatta?

A livello estetico, una macchina per caffè americano presenta elementi in comune con un normale bollitore per l'acqua. La struttura è, in genere, più compatta dei modelli espresso e si compone di una caldaia per l’acqua posta sul retro. Frontalmente, invece, trova posto una brocca in vetro di buona capacità che andrà a raccogliere la bevanda appena estratta. Sopra la brocca, poi, c'è il cuore della macchina: il portafiltro. Si tratta, in pratica, di un contenitore che ruota su se stesso, da riempire con la polvere di caffè. Una volta chiuso, la macchina può essere messa in funzione. Tra portafiltro e caffè, però, non dimentichiamoci mai di inserire il filtro stesso, che può essere di metallo o carta.

Come fare il caffè americano?

Davvero semplice è il funzionamento di questi modelli. È sufficiente, infatti, versare l'acqua nella caldaia, caricare la quantità desiderata di caffè nel portafiltro, chiuderlo e attivare la macchina. A questo punto, l'acqua bollente viene convogliata nel portafiltro, estraendo il caffè che comincerà a scendere molto lentamente nella brocca. Di norma, per 100 ml d'acqua occorrono circa 7 grammi di caffè ma, a seconda dei gusti, è possibile variare le dosi. Macchine del genere sono spesso dotate di funzioni molto utili come l'accensione programmata, il timer per lo spegnimento e un sistema di mantenimento della temperatura del caffè nella brocca.

Perché scegliere una macchina per caffè americano?

Vantaggi

  • Costo della macchina contenuto rispetto agli altri sistemi elettrici
  • Semplicità d'utilizzo estrema e comodità nella pulizia
  • Il caffè estratto si mantiene caldo a lungo e può essere bevuto anche a distanza di ore
  • Programmabile per accensione e spegnimento

Svantaggi

  • I filtri in carta vanno sostituiti a ogni utilizzo 
  • La miscela originale per caffè americano è difficile da trovare in Italia
  • Richiede periodicamente un ciclo di decalcificazione
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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