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Godersi la casa in ogni stagione: guida ai migliori condizionatori e climatizzatori

L’impianto di condizionamento influenza direttamente il comfort domestico. Optare per un prodotto che sia appositamente studiato in base alla nostra soluzione abitativa è, certamente, il miglior modo per godere di un clima perfetto, contenendo il più possibile gli sprechi energetici. In linea generale, la più grande distinzione da fare in ambito di climatizzazione è fra condizionatori portatili e condizionatori fissi. Entrambi i sistemi si caratterizzano per pro e contro che abbiamo messo in evidenza nella guida. Così facendo, sarà più facile individuare il miglior condizionatore in base alle singole necessità.
miglior condizionatore

Come scegliere il condizionatore

Prima di ragionare sull'acquisto, è d’obbligo una premessa: condizionatore e climatizzatore, a livello teorico, non sono la stessa cosa. Sebbene i due termini abbiano assunto il medesimo significato nel linguaggio comune, identificano prodotti diversi. Il funzionamento di base è analogo ma a cambiare è la modalità con cui si regola la temperatura. Il condizionatore, infatti, ci permette di impostare vari livelli di potenza, ma non di scegliere una temperatura specifica. Il climatizzatore, invece, è dotato di un termostato in grado di rilevare con precisione la temperatura ambientale e mantenerla sempre costante, gestendo la potenza in automatico. Nella guida, comunque, faremo sempre riferimento a modelli dotati di tale funzionalità, pur definendoli lo stesso condizionatori.

Ecco alcuni spunti su cui ragionare prima dell’acquisto del climatizzatore:

Fisso o portatile – Parte tutto da qui, dalla scelta di una soluzione fissa o di un condizionatore portatile (nel Magazine di Trovaprezzi.it, I migliori condizionatori portatili per affrontare il caldo dell'estate). Differenti per struttura, tipo di installazione, posizionamento ed esperienza d’uso, le due varianti hanno anche nel prezzo un elemento di forte discontinuità. Proprio per questo, nella guida abbiamo scelto di trattare separatamente i condizionatori fissi ed i portatili, approfondendo uno per uno tutti gli argomenti appena descritti.

La giusta potenza – Misurata in BTU/h, la potenza del condizionatore è indice della velocità di raffreddamento e, per i modelli con pompa di calore, di riscaldamento. Fondamentale, però, è scegliere il prodotto giusto a seconda dell’ambiente su cui lavorare. Per una stanza sola, ad esempio, climatizzatori portatili e monosplit possono bastare. Ma se cresce il numero di ambienti, meglio optare per soluzioni con due o più split.

Consumi – Mai come in questo momento, è importante dare uno sguardo ai consumi. Nel farlo, ci viene in soccorso l’etichetta energetica che racchiude tante informazioni utili sull’efficienza dell’impianto. Oltre alla classe energetica, sempre espressa da una lettera compresa fra D e A+++, è bene considerare alcuni altri indicatori di cui tratteremo in una sezione apposita.

Rumorosità – Sempre indicata sull’etichetta energetica, la rumorosità del condizionatore varia in base alla tipologia. Sono i portatili a far segnare le emissioni acustiche più elevate perché integrano in un corpo solo motore e split. Meglio si comportano i fissi, specie all’interno della casa. E questo perché il motore, ovvero la fonte di rumore principale, è sempre installato esternamente.

Prezzo e incentivi all’acquisto

prezzo condizionatore
Sono tanti i fattori che entrano in gioco nel determinare il prezzo dei condizionatori. Il primo è, senza dubbio, la potenza espressa in BTU/h, ovvero British Termal Unit per hour. Per un condizionatore portatile da 8000 BTU/h, ad esempio, si parte da circa 200 euro ma si possono superare anche i 500 in presenza di macchine particolarmente evolute. Per i condizionatori fissi, le cifre tendono a lievitare. Un condizionatore base con motore e split da 12.000 BTU/h costa dai 400 euro in su. Ma se gli split sono due e la potenza supera i 15.000 BTH/h, la cifra ruota attorno ai 1000 euro. Infine, per condizionatori multisplit oltre i 20.000 BTU/h, si superano facilmente i 2000 euro. Oltre alla potenza pura, a fare la differenza in ottica prezzo è l’efficienza. Un modello dai consumi contenuti, infatti, richiede un esborso superiore rispetto ad un climatizzatore poco virtuoso. Funzioni aggiuntive evolute, presenza del motore inverter, silenziosità e design: ecco altre delle variabili che fanno oscillare il prezzo. Per agevolare la scelta, abbiamo previsto la consueta selezione di modelli suddivisi in fasce di prezzo. Con un budget massimo di 400 euro restiamo nella fascia economica ma, spingendolo fino a 700 euro, ci portiamo a casa un modello di fascia media. Oltre tale soglia, infine, si apre la fascia alta del mercato che racchiude i prodotti top di gamma. La buona notizia è che il bonus condizionatore 2022 prevede degli interessanti incentivi per chi effettui tale tipo di investimento. Vediamo in breve le possibili alternative:

-        Superbonus 110%

Ecco il bonus più consistente che, come il nome rivela, offre una detrazione fino al 110% sulle spese legate alla riqualificazione energetica di casa. Vincolato a lavori trainanti di ristrutturazione che migliorino l’APE di ben due classi, è godibile tramite sconto in fattura, detrazioni fiscali o cessione del credito d’imposta.

-        Ecobonus 50%

Con analoghe modalità di rimborso, l’Ecobonus 50% ripaga metà dei costi per l’acquisto e l’installazione del climatizzatore. In questo caso, però, i vincoli sono meno stringenti e, per godere del bonus, è sufficiente che sia concomitante con lavori di ristrutturazione edilizia generici. Indispensabile, però, è la scelta di condizionatori ad elevata efficienza.

-        Ecobonus 65%

In ultimo ma non per importanza, l’Ecobonus 65% è fruibile indipendentemente dai lavori di ristrutturazione, purché l’intervento sia mirato alla riqualificazione energetica di casa. Nello specifico, il rimborso copre il 65% delle spese per la sostituzione di un impianto con pompa di calore da usare sia in estate che in inverno. Il nuovo acquisto, naturalmente, dovrà far valere una classe energetica superiore.
(Dati aggiornati a maggio 2022 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 400 euro)

I condizionatori portatili sono i protagonisti indiscussi della fascia economica, riuscendo a coniugare praticità e risparmio. Fra i migliori per rapporto qualità-prezzo, incontriamo un vero best-buy dal nome subito riconoscibile. De Longhi PAC EM77 appartiene alla linea Pinguino che ha segnato la storia del marchio di Treviso. Essenziale, funzionale e sobrio nel design, mette 9.000 BTU/h al servizio di un singolo ambiente. Provvisto anche di deumidificatore, monta un piccolo display LCD per il controllo delle impostazioni. A chi cerchi un modello smart, invece, consigliamo il climatizzatore portatile Olimpia Splendid Dolceclima Silent 10. Connesso al Wi-Fi, si gestisce via smartphone grazie all’app OS Comfort. E non teme rivali in fatto di silenziosità grazie ad una modalità notte molto efficace. Identico al modello precedente in termini di potenza, integra però un bel display touch multifunzione attraverso il quale regolare le varie impostazioni. Procedendo nella nostra selezione, spunta Argo Milo Plus, un condizionatore portatile con tanto di pompa di calore. Adatto a raffreddare in estate e scaldare in inverno, mette in campo ben 13.000 BTU/h di potenza. Anche in questo caso, non mancano funzioni intelligenti legate alla connettività di rete. Sarà possibile, ad esempio, attivarlo a distanza per trovare in casa sempre la giusta temperatura. Concludiamo con un prodotto che esce leggermente dai ranghi. Non parliamo, infatti, di un condizionatore vero e proprio ma di uno straordinario deumidificatore. De Longhi DEX210 è l’ideale per ambienti di circa 45 mq. Esponente di rilievo della nota linea Tasciugo, è fra i più silenziosi in circolazione, non eccedendo mai i 37 dB di emissioni acustiche. 

Fascia media (da 400 a 700 euro)

La fascia media è il naturale terreno di ricerca per i climatizzatori fissi monosplit e dual split. Iniziamo da un condizionatore inverter dalle prestazioni eccezionali in relazione al prezzo. Daikin ATXC35C + ARXC35C fa parte della linea Siesta che include modelli essenziali ma di grande funzionalità. Nello specifico, il motore eroga 12.000 BTU/h, cavandosela bene anche in stanze di dimensioni generose. Minimal nel design, lo split si mostra sempre silenzioso, specie attivando la modalità Sleep. A chi cerchi ancora maggiore potenza, consigliamo il condizionatore Samsung F-AR18ART, sempre in versione single split. In questo caso, il picco di 18.000 BTU/h garantisce un confort senza pari anche per monolocali e piccoli appartamenti fino ad un massimo di 60 mq. Ottimo anche sul versante dei consumi, è certificato di classe A++ nel raffreddamento. Per fare un ulteriore salto di qualità, l’aggiunta di un secondo split è un passaggio chiave. Ed ecco fare la propria comparsa Hisense 2AMW42U4RRA, un climatizzatore dual split disponibile entro i 700 euro in svariate configurazioni, anche fino a 24.000 BTU/h. Molto curate nel design, le unità interne offrono in via opzionale la connettività di rete per la gestione del condizionatore da remoto. E concludiamo con un modello che esce un po’ fuori dagli schemi, trattandosi di un climatizzatore portatile. Olimpia Splendid Dolceclima Air Pro 14 HP Wi-Fi è una delle migliori soluzioni per un ambiente unico. Forte di 14.000 BTU/h e una silenziosità sorprendente, è pratico da posizionare e spostare. Provvisto di Wi-Fi e pompa di calore, è un prodotto completo e dall’estetica riuscita.

Fascia alta (oltre 700 euro)

Provvisti di due o tre split, i condizionatori fissi di fascia alta offrono tanto in termini di affidabilità e capacità di raffreddamento per ambienti molto estesi. Si parte da un climatizzatore dual split dal prezzo molto interessante. Hitachi RAM 40NE2F vanta la classe A++ in raffreddamento e A+ in riscaldamento, assestandosi sempre su consumi contenuti. A livello di potenza, tante sono le possibilità di scelta, fino ad un massimo di 21.000 BTU/h ripartiti fra gli split. Stesso discorso per il condizionatore dual split Samsung AJ040TXJ2KG/EU che, però, si mostra più efficiente, potendo vantare la doppia certificazione A+++/A++. Reso smart dal Wi-Fi, diventa parte integrante dell’ecosistema di elettrodomestici intelligenti di Samsung, connessi tramite l’app SmartThings. Anche il modello Mitsubishi MXZ-2F42VF può contare sulla connettività di rete che offre all’utente la possibilità di gestire gli split da remoto. Silenziosissimo e spinto da un gas a ridotto impatto ambientale, include il sistema di monitoraggio remoto MELCloud per il controllo in tempo reale dei consumi. In ultimo ma non per importanza, ecco un eccezionale condizionatore multisplit al quale associare tre unità interne. Daikin 3MXM-M è la soluzione chiavi in mano per un appartamento di grandi dimensioni. Fra le varie configurazioni disponibili, infatti, non manca una soluzione da ben 36.000 BTU/h. Provvisto di funzioni smart e motore inverter, è fra i migliori per potenza, efficienza e silenziosità.

Funzionamento del condizionatore

Analizziamo di seguito il funzionamento di un classico condizionatore a gas. E sebbene questa tipologia resti protagonista indiscussa della nostra guida, abbiamo anche inserito un accenno ai modelli ad acqua.
Ecco di seguito le due varianti principali:

Condizionatore a gas

Il funzionamento di un condizionatore standard poggia su un ciclo termodinamico il cui protagonista è un gas refrigerante che si muove dal motore all'ambiente di casa e viceversa. Questo gas, condensandosi oppure evaporando, libera o assorbe calore. Quando il gas scende di temperatura, raffredda l'aria che viene immessa nelle stanze attraverso gli split del condizionatore. L'aria calda, invece, viene espulsa dal tubo o dal motore esterno, a seconda dei casi. 

Condizionatore ad acqua

Meritano una menzione speciale i condizionatori ad acqua, macchine che la utilizzano nel ciclo termodinamico al posto del gas. Si tratta di sistemi decisamente più ecologici, dal momento che i gas refrigeranti sono tossici e problematici da smaltire. Inoltre, i consumi energetici dei condizionatori ad acqua sono notevolmente inferiori rispetto a quelli a gas. È presente, però, un ingombrante ostacolo che ne limita la commercializzazione su larga scala. Parliamo dei costi per l’acquisto e l’installazione che possono anche raddoppiare rispetto ai classici condizionatori a gas. Proprio per questo, nella guida non li abbiamo inclusi, focalizzando l’attenzione sui prodotti più diffusi. Per entrambe le tipologie, comunque, sono previste delle interessanti detrazioni fiscali che abbiamo approfondito nella sezione relativa al prezzo.

Condizionatori portatili

condizionatore portatile
Un condizionatore portatile è la scelta giusta per chi desideri un buon comfort domestico risparmiando sull’installazione dell'impianto di condizionamento. Anziché contattare una ditta specializzata ed effettuare dei lavori di muratura per montare il motore esterno e gli split interni, il condizionatore portatile è subito pronto all’uso. Compatto nelle dimensioni, sebbene non troppo leggero, è provvisto di ruote che rendono il trasporto e lo spostamento in casa molto agevole. E tale elemento vale anche per i condizionatori portatili più potenti e pesanti. Ma non è tutto oro quello che luccica. Infatti, questi modelli sono dotati di un tubo che serve per espellere l'aria calda verso l'esterno, componente che ne vincola il posizionamento vicino ad una finestra o ad una portafinestra. Inoltre, se non si provvede a realizzare un apposito buco per il tubo stesso, si rischia una grande dispersione di aria fredda ed energia. Infine, va detto che i condizionatori portatili risultano di gran lunga più rumorosi dei fissi, avendo il compressore integrato nella scocca.

Struttura del condizionatore portatile

La struttura di un condizionatore portatile è piuttosto semplice, prevedendo in un corpo unico lo split ed il motore, altrimenti separati nei modelli fissi. Qui, il ciclo termodinamico che porta il gas refrigerante a raffreddare l'ambiente e ad espellere aria calda, avviene dentro la scocca monoblocco. Abbiamo, quindi un motore alimentato elettricamente che spinge l’intero ciclo, comprimendo il gas per aumentarne temperatura e pressione. Di seguito, il gas passa nel condensatore che lo porta allo stato liquido, raffreddandolo. In un secondo tempo, la pressione di questo liquido viene abbassata dall'organo di laminazione e, infine, attraverso il vaporizzatore, torna allo stato gassoso. La temperatura dell'aria trasportata dal gas è ora molto più bassa rispetto all'inizio del ciclo e, a questo punto, viene immessa nell'ambiente. L'aria calda, invece, è espulsa tramite il tubo d'uscita attraverso la finestra. Il fluire dell'aria dal condizionatore portatile all'esterno viene regolato da due ventole. Inoltre, è presente in prossimità dell'uscita del getto un filtro che raccoglie polvere, pollini e sporcizia e che va pulito regolarmente. 

Condizionatori portatili più apprezzati:
De Longhi PACN74ECO
Argo LARI
Beko BP209C

Monoblocco portatile o split portatile: tipologie a confronto

Due sono le tipologie di condizionatori portatili disponibili all’acquisto. Vediamo di seguito in cosa si differenziano a livello di struttura e prezzo.

Monoblocco portatile

Si tratta della categoria più diffusa in commercio ed è anche il tipo di prodotto su cui le case costruttrici investono di più. Parliamo del classico condizionatore portatile con tubo, costituito da un corpo a forma di torre, alto circa 70 cm e largo 40. Ve ne sono in vendita di tutti i prezzi e colori ma, sostanzialmente, la forma rimane la stessa. A livello economico, si può partire anche da 200 euro per i modelli base per superare i 1000 euro per i condizionatori più tecnologicamente avanzati.

Split portatile

A metà strada fra i condizionatori fissi ed i mobili, troviamo i condizionatori con split portatile. Composti come i primi da due elementi anziché da uno, si possono spostare analogamente ai portatili. In pratica, avremo uno split all'interno della stanza che si collega con un tubo al compressore posto sul balcone. Anche il motore si sposta con facilità e possiamo, così, posizionarlo nei pressi della stanza che vogliamo raffreddare. Di contro, il principale aspetto negativo di queste soluzioni è il prezzo, mediamente più elevato dei monoblocco, fattore che ne sta decretando la scomparsa dal mercato.

Modelli portatili senza tubo: una valida alternativa?

Parlare di condizionatori portatili senza tubo è un po' improprio. Infatti, nel momento in cui si mette in atto un ciclo termodinamico volto a raffreddare un ambiente, è sempre necessario espellere l'aria calda per poter ottenere un risultato apprezzabile. Per questo, sotto la categoria dei condizionatori senza tubo ricadono modelli esteticamente simili ai portatili ma che funzionano in modo più semplice. Inoltre, non permettendo all'aria di raggiungere l'esterno, producono un raffreddamento solo parziale. Anche detti raffrescatori, non prevedono gas refrigerante all’interno e lavorano esclusivamente con acqua fredda o ghiaccio da inserire nell'apposito contenitore integrato. In alternativa, alcuni modelli possono essere collegati alla rete idrica tramite un tubo, sollevandoci dall’obbligo di cambiare l'acqua una volta che si sia scaldata o di aggiungere nuovamente il ghiaccio. I raffrescatori, in buona sostanza, sono più vicini ai ventilatori che ai condizionatori e riescono ad abbassare la temperatura di pochi gradi soltanto, sfruttando l’effetto momentaneo dell'acqua fredda o del ghiaccio. Non mancano, comunque, degli aspetti positivi. I condizionatori senza tubo, infatti, consumano pochissimo e sono silenziosi. Inoltre, il prezzo d'acquisto è decisamente più basso rispetto ai modelli a gas, mantenendosi in genere sotto i 100 euro.

Funzioni aggiuntive più interessanti

Il numero di funzioni presenti a bordo andrà ad influire pesantemente sul costo finale del condizionatore portatile. Tali funzionalità si possono regolare direttamente dalla scocca, grazie ai pulsanti presenti nella parte superiore, o attraverso il telecomando. Inoltre, i modelli più evoluti sono dotati di display che mostra in tempo reale le varie impostazioni e la rilevazione della temperatura. Parlando di funzioni specifiche, alcuni condizionatori portatili sono dotati di pompa di calore, una tecnologia capace di invertire il ciclo termodinamico per ottenere aria calda anziché fredda. Particolarmente utile in inverno, la pompa di calore ci permette di scaldare molto velocemente una stanza di medie dimensioni. Anche la presenza o meno del deumidificatore è un aspetto importante da valutare prima dell'acquisto. Questo sistema, infatti, permette di sottrarre l'umidità dall'ambiente, rendendolo più salubre e contribuisce anche a raffreddarlo. Molto utile è, poi, il timer che possiamo impostare per l'accensione e lo spegnimento programmato, contenendo così i consumi elettrici. E ancora, oltre alla temperatura, è possibile controllare la potenza del getto d'aria e la sua direzione. Per concludere, la funzione swing fa sì che le alette del condizionatore oscillino in automatico per diffondere l'aria in modo più omogeneo.

Condizionatori portatili con pompa di calore:
Daitsu APD-12X FC
Olimpia Splendid Dolceclima 12 HP WiFi
Argo Milo Plus

La potenza del condizionatore portatile

Maggiore è la potenza di raffreddamento di un condizionatore portatile, più velocemente si abbasserà la temperatura nell'ambiente. Ma come si calcola la potenza di raffreddamento e in che modo si riesce a capire se uno specifico modello si adatterà alle nostre esigenze? Partiamo da un semplice assunto: per raffreddare una stanza di 30 mq occorrono all'incirca 9000 BTU/h. Parliamo di British Termal Unit per hour, ovvero l'unità di misura impiegata per esprimere la potenza di raffreddamento. Tradurre i BTU/h in kW/h è molto semplice: 1000 dei primi corrispondono a 0,3 dei secondi. E così, tornando al nostro esempio, un modello da 9000 BTU/h consumerà all’incirca 2,7 kW ogni ora. Con questo sistema possiamo capire in modo veloce di quanta energia avrà bisogno il nostro condizionatore portatile per funzionare a dovere all’interno di uno specifico ambiente. Pertanto, consigliamo vivamente di optare per un prodotto la cui potenza sia calcolata sulla metratura effettiva del locale di destinazione. 

Consumi energetici del condizionatore portatile

L'etichetta energetica dei condizionatori è abbastanza complessa poiché sono molti i valori presi in considerazione. Ma leggere correttamente l'energy label ci permette di effettuare un acquisto consapevole, riuscendo anche a risparmiare qualcosa in bolletta. Di base, possiamo dire che un modello portatile pensato per una singola stanza consumerà più o meno come un impianto fisso, dotato di un singolo split. 

Classe energetica

Quasi ogni elettrodomestico prevede una classe energetica espressa da una lettera. Per i condizionatori, dal 2019 in poi, la classe minima consentita è la D mentre la A+++ risulta essere la più efficiente. Man mano che dalla classe più bassa andiamo a salire, i consumi in kW/h del nostro condizionatore portatile si fanno più contenuti. Di contro, però, il prezzo all’acquisto aumenta. Parliamo, comunque, di un buon investimento dato che la spesa iniziale verrà recuperata nel tempo, sotto forma di bollette meno salate. Va precisato, però, che il condizionatore consuma meno per raffreddare che per riscaldare. Proprio per questo, per tutti i prodotti con pompa di calore, l’energy label include due classi di efficienza differenti.

EER, COP, potenza nominale e consumo medio

Nell'etichetta energetica trova posto anche un altro valore importante. Ci riferiamo all'EER, ovvero l'indice di efficienza energetica in modalità raffreddamento. Per i condizionatori dotati di pompa di calore, poi, è previsto un ulteriore valore chiamato COP che si definisce coefficiente di prestazione in modalità riscaldamento. In entrambi i casi, più è alto il valore numerico, minori saranno i consumi. Completa il quadro l'indicazione della potenza nominale in kW assorbita dal condizionatore ed il consumo medio annuale espresso in kW/h. Il secondo, in particolare, ci dà un’idea concreta delle spese che dovremo affrontare, sebbene si tratti di un valore medio, rilevato in condizioni di utilizzo ideali.

Rumorosità del condizionatore portatile

Aspetto da non trascurare nell'analisi dei condizionatori portatili è proprio la rumorosità. Trattandosi di sistemi da collocare all’interno degli ambienti domestici, non si può prescindere da questa valutazione. E non a caso, nell'etichetta energetica è sempre indicato un valore numerico che esprime in dB (decibel) l’entità delle emissioni acustiche. Un valore di circa 60 dB è più che accettabile per condizionatori del genere ma sono disponibili all’acquisto anche modelli che non eccedono i 20 dB. In questo caso, è possibile tenerli accesi anche di notte senza rischiare di essere svegliati dall'eccessivo trambusto. Sì, perché la rumorosità percepita dei condizionatori portatili è maggiore rispetto a quella dei fissi per una questione di posizionamento. Infatti, la fonte del rumore, ovvero il compressore, è all'interno della scocca e non all'esterno delle mura di casa, come accade per i fissi. Naturalmente, ad influenzare il livello acustico del nostro modello sarà anche la potenza alla quale lo faremo lavorare, l'intensità del getto d'aria e la temperatura selezionata.

Perché scegliere un condizionatore portatile?

Vantaggi

  • Facile da trasportare e spostare da un ambiente all'altro
  • Non necessita l'intervento di uno specialista per l'installazione
  • I prezzi sono tendenzialmente più bassi dei condizionatori fissi
  • Funziona molto bene per raffreddare una sola stanza

Svantaggi

  • Rumorosità elevata per la presenza del compressore all'interno
  • Se il tubo non è ben posizionato, si rischia una forte dispersione termica
  • Impiega più tempo per raffreddare rispetto ai condizionatori fissi
  • Può essere d'intralcio nell'ambiente in cui viene collocato

Condizionatori fissi

condizionatore fisso
A differenza dei condizionatori portatili che non necessitano di operazioni iniziali straordinarie, i modelli fissi richiedono l'intervento di un tecnico specializzato per essere installati. E questo perché devono essere ancorati in totale sicurezza ad una parete, a terra oppure sul soffitto. Condizionatori monoblocco o condizionatori fissi con split: ecco le due principali tipologie. Nel primo caso, tutto il sistema è racchiuso in un corpo unico, per quanto rimanga indispensabile la presenza di un tubo che porti l'aria calda verso l'esterno. Il secondo tipo, invece, prevede un'unità esterna che alimenti il ciclo termodinamico e porti l'aria fredda in casa, facendola fuoriuscire attraverso uno o più split posti internamente. 

Monoblocco o unità separate: tipologie a confronto

I condizionatori fissi più diffusi sono quelli dotati di unità separate: una esterna alle pareti domestiche e una (o più) all'interno della casa. I condizionatori monoblocco, invece, accorpano gli elementi sotto un’unica scocca. Vediamo nel dettaglio i due sistemi:

Monoblocco

Sono i meno diffusi sul mercato, superati in larga parte dai modelli con unità separate. Ciò nonostante, si possono ancora trovare in alcune case o attività commerciali. Sono di solito abbastanza ingombranti e rumorosi, dovendo racchiudere al loro interno anche il motore. Inoltre, vanno montati nei pressi di una parete perimetrale, in modo da poter espellere l'aria calda verso l'esterno con facilità. 

Split (mono, dual, multi)

I modelli con unità separate sono i più venduti perché producono meno rumore, sono più compatti e garantiscono una maggiore versatilità. Il compressore è sempre posto all'esterno, sul balcone o in prossimità di una finestra, saldamente ancorato alla parete. Dentro l'appartamento, invece, è necessario installare uno o più split da collegare al motore attraverso un impianto canalizzato. Nello specifico, quando ad un motore esterno corrisponde un singolo split, usiamo il termine condizionatore monosplit. Se gli split sono due, invece, parliamo di condizionatori dual split. E quando il loro numero sale, avremo un sistema multi split. Naturalmente, più unità installeremo, maggiori saranno i consumi. Ma, di contro, avremo la possibilità di regolare la temperatura nelle varie stanze in modo indipendente. All'aumentare degli split, inoltre, sale anche il costo dell'impianto, senza considerare le spese per l'installazione dello stesso. Venendo al costo del condizionatore, per i modelli monosplit più economici si parte da 400 euro. Componendo l'impianto con ulteriori elementi, però, si possono superare facilmente i 1000 euro.

Condizionatori fissi più apprezzati:
LG MU2R15
Daikin ATXC50C + ARXC50C
Mitsubishi MXZ-2F42VF

A parete, a pavimento o a soffitto: il posizionamento dell’unità interna

Gli split interni di un impianto di condizionamento fisso possono essere di tre tipi differenti. Vediamoli insieme:

A parete

I più diffusi in assoluto sono gli split a parete, montati nella parte alta del muro. Sono di forma rettangolare, quasi sempre di colore bianco e vengono posizionati a circa 30 cm dal punto in cui la parete incrocia il soffitto. Proprio per questo, sono più adatti a raffreddare che a riscaldare. Infatti, mentre l'aria fredda tende a scendere in basso, quella calda è più leggera e sale verso l'alto. In ogni caso, sono sempre dotati di alette per indirizzare il getto d'aria a nostro piacimento.

A pavimento

I condizionatori fissi a pavimento, sebbene il nome possa trarre in inganno, non poggiano sulla superficie inferiore della casa. Spesso, infatti, vengono installati su una parete, a circa 30 cm dal pavimento. Particolarmente adatti per il riscaldamento, funzionano bene anche quando il soffitto è molto alto.

A soffitto

Scelti di frequente per i grandi ambienti (uffici, negozi, centri commerciali), i condizionatori fissi a soffitto trovano spazio nel controsoffitto. Pertanto, restano nascosti allo sguardo e la loro presenza è tradita solo da una griglia per il passaggio dell'aria. Essendo montati in posizione molto elevata, funzionano particolarmente bene per raffreddare.

Installazione dell’unità esterna

Ben visibile sulle mura di molte abitazioni, l'unità esterna dei condizionatori fissi racchiude il compressore ed una ventola che espelle l'aria calda. Dato il ruolo cruciale che svolge, deve essere installata nel modo giusto. Per prima cosa, l'ancoraggio deve risultare sicuro, attraverso l'uso di staffe di ferro molto resistenti. Inoltre, è necessario che intorno al motore ci sia spazio sufficiente per dissipare il calore prodotto. Infine, è preferibile non installare l’unità esterna nei pressi delle camere da letto, poiché il compressore produce un forte rumore quando è al lavoro. I costi per l'installazione possono rappresentare un notevole esborso, portando in certi casi la spesa totale a lievitare anche del 40%. Come ultima annotazione, nel montare il compressore di un impianto di condizionamento fisso, dovremo anche valutare eventuali restrizioni condominiali. In particolare, qualora l'immobile si trovasse nel cuore del centro storico, potremmo dover richiedere una speciale autorizzazione al Comune. Se l'unità esterna dovesse in qualche modo compromettere l'aspetto artistico o storico dell'area, infatti, tale soluzione si rivelerebbe inapplicabile. In questi casi, ovviamente, non c'è altro da fare che ripiegare sui condizionatori portatili da interni.

Motore inverter e funzionalità aggiuntive

Non poche variabili influiscono sul prezzo dei condizionatori fissi. Ad una di esse, in particolare, si lega una migliore climatizzazione dell'ambiente e minori sprechi energetici. Parliamo del motore inverter, oggi sempre più diffuso. Sfruttando questa tecnologia, una volta raggiunta la temperatura impostata, il compressore comincia a lavorare a bassi regimi, limitando i consumi. In pratica, anziché accendersi e spegnersi in continuazione, i condizionatori inverter riducono la propria potenza e svolgono un lavoro di mantenimento della temperatura, operazione meno energivora del ripetuto on/off. Molto importante è anche la funzione timer, che ci consente di risparmiare ulteriormente, decidendo quando accendere e spegnere il sistema. Nei modelli più recenti, inoltre, è possibile gestire le impostazioni tramite lo smartphone, attraverso funzionalità smart che poggiano sul collegamento del condizionatore alla rete Wi-Fi. La maggior parte dei condizionatori fissi in commercio è anche provvista di pompa di calore, un componente che permette di invertire il ciclo termodinamico, spingendo aria calda anziché fredda negli ambienti. Infine, non possiamo trascurare l'importanza del deumidificatore integrato, un sistema che, abbassando la percentuale di umidità presente nell'aria, la rende più sana, e contribuisce anche a raffreddarla.

La potenza del condizionatore fisso

La potenza di raffreddamento di un impianto di condizionamento si calcola in BTU/h. Acronimo di British Termal Unit per hour, tale unità di misura indica quanta potenza sarà necessaria per raffreddare un ambiente per un'ora. Per fare un esempio concreto, con 12.000 BTU/h si arriva a raffreddare una stanza di circa 40 mq. È questa la potenza massima di quasi tutti i condizionatori fissi dotati di un solo split. Se, però, abbiamo intenzione di raffreddare più di una stanza oppure un ambiente molto esteso, dovremo ricorrere almeno ad un dual split, come il Daikin 2MXM-M. I BTU/h medi per un impianto del genere salgono, mantenendosi nel range compreso fra 14.000 e 20.000. Aumentando ancora il numero dei gli split, il valore cresce ancora e, di conseguenza, i consumi in kWh. Esiste, infatti, una precisa corrispondenza fra le due unità di misura: 1.000 BTU/h equivalgono a 0,3 kWh. Prendendo questa equazione come punto di riferimento, potremo calcolare indicativamente anche i costi in bolletta del nostro impianto. 

Consumi energetici del condizionatore fisso

Leggere con attenzione l'etichetta energetica del nostro impianto di condizionamento fisso ci aiuta ad ottimizzarne l'utilizzo e abbassare i costi in bolletta. Vediamo quali sono le informazioni principali che contiene.

Classe energetica, potenza nominale e consumo medio

Dare uno sguardo alla classe energetica è sempre raccomandabile, optando per soluzioni comprese fra le lettere A e A+++. Per i modelli con pompa di calore, le classi sono due: una relativa alla funzione di raffreddamento e l’altra di riscaldamento, la seconda delle quali farà sempre segnare consumi più elevati. In generale, man mano che saliamo di livello, il costo d'acquisto del sistema aumenta. Però, vale lo stesso per l'efficienza energetica con conseguente calo delle spese di gestione. Nell'energy label trovano posto, poi, altri valori molto importanti, come ad esempio la potenza nominale espressa in kW ed il consumo medio annuale, sempre nella stessa unità di misura. 

SEER, SCOP e rumorosità

Sull’etichetta energetica sono presenti anche i coefficienti SEER e SCOP. Il primo registra l'efficienza energetica stagionale in modalità raffreddamento, il secondo lo stesso valore ma calcolato per riscaldare. All'aumentare dei valori numerici corrispondenti ai due indici, cresce anche l'efficienza energetica. Per fare un esempio concreto, un condizionatore fisso di classe A+ mostra di solito un indice SEER compreso fra 5,60 e 6,10. Per un modello A+++, invece, tale valore è maggiore o uguale a 8,5. Per concludere, campeggia nell'etichetta anche l'indicazione della rumorosità dell'impianto espressa in dB. Di media, il valore si attesta intorno ai 60 decibel ma alcuni modelli possono lavorare anche a 20 dB. Tratteremo meglio tale aspetto nella sezione seguente.

Condizionatori fissi poco energivori:
Hitachi RAM 40NE2F
Mitsubishi MSZ-AP25VGK
Daikin 3MXM-M

Rumorosità del condizionatore fisso

Uno dei punto di forza dei condizionatori fissi è la ridotta rumorosità che ci fanno percepire. A produrre il grosso delle emissioni acustiche è proprio il motore che, essendo posto all'esterno, difficilmente risulterà fastidioso per gli inquilini della casa. In tal senso, rispetto ai condizionatori portatili, i fissi rappresentano una soluzione decisamente migliore. Ciò nonostante, è sempre bene evitare di installare il compressore lungo le pareti esterne delle camere da letto, limitando al massimo i fastidiosi rumori notturni. Un condizionatore fisso di qualità, come il Mitsubishi MXZ-3F54VF, mantiene le proprie emissioni acustiche entro i 60 dB. Una volta superato tale valore, si entra nella fascia dei modelli rumorosi. Oltre gli 80 dB, poi, l'impianto potrebbe superare con il proprio volume quello di una conversazione dai toni medi. Oltre alla rumorosità del motore, l’energy label specifica anche quella prodotta dagli split all’interno dell’ambiente, con valori mediamente più contenuti. Alcuni dei sistemi più tecnologicamente avanzati riescono a mantenere le emissioni entro i 20 dB, valore ottimale per qualsiasi situazione. Il risvolto della medaglia è nel prezzo che lievita considerevolmente al calare della rumorosità.

Perché scegliere un condizionatore fisso?

Vantaggi

  • Maggiore efficacia termica rispetto al condizionatore portatile
  • Ingombro contenuto degli split interni
  • Rumorosità molto ridotta in confronto ai modelli portatili
  • Possibilità di raffreddare varie stanze grazie a sistemi con più split

Svantaggi

  • Prezzo d'acquisto medio più alto rispetto alla controparte portatile
  • Installazione laboriosa e costosa
  • Costi di gestione più alti in confronto ai condizionatori portatili
  • Richiede una regolare manutenzione per funzionare al meglio

Manutenzione del condizionatore

Prendersi cura del condizionatore è un'attività molto semplice, utile a mantenere l'impianto efficiente e a farlo durare nel tempo. Vi sono alcune operazioni che possiamo compiere direttamente noi, senza ricorrere all'aiuto di un tecnico specializzato. Fra queste, inseriamo senza problemi la pulizia del motore e dei filtri. Nel caso dei condizionatori fissi, è importante che la grata protettiva del compressore sia priva di polvere o depositi che potrebbero ostruire il passaggio dell'aria. Se il motore è facile da raggiungere, basterà usare un panno bagnato. In caso contrario, ci possiamo aiutare con una scopa. Per quel che riguarda gli split, invece, è importante pulire i filtri interni. Per farlo, è sufficiente aprire l'apposito vano e rimuoverli. Una volta estratti, basterà sciacquarli con dell'acqua e aspettare che si asciughino prima di rimontarli. Lo stesso passaggio è ancora più semplice con un condizionatore portatile dato che non avremo neanche bisogno di salire su una scala per raggiungerlo. Se è vero che tali operazioni di manutenzione ordinaria sono molto semplici da svolgere, ve ne sono altre che richiedono necessariamente l'intervento di un tecnico. Ne è un esempio il controllo del livello del liquido refrigerante che va effettuato ogni anno. Infine, anche la stabilità della struttura su cui poggia il motore esterno andrebbe verificata periodicamente da uno specialista.

Consigli d’uso per risparmiare e tutelare l’ambiente

Per far sì che il nostro impianto di condizionamento lavori nel modo migliore, è bene mettere in atto alcuni accorgimenti, utili anche a limitarne i consumi. Proteggendo i componenti dal calore, ad esempio, si ottiene un notevole beneficio. Per iniziare, il motore esterno dei condizionatori fissi va installato in posizione riparata e, intorno ad esso, deve rimanere lo spazio sufficiente a dissipare l'aria calda che si va formando. Anche all'interno della casa vale la stessa regola. Per questo, in particolare nelle ore più calde, è bene abbassare le serrande, evitando che la luce diretta penetri e riscaldi l'ambiente. Inoltre, tenendo la porta della stanza chiusa, si impedisce all'aria fredda prodotta di disperdersi negli altri ambienti. Risulta molto efficace anche evitare di tenere acceso il condizionatore se non siamo a casa, optando semmai per un avvio programmato prima del nostro rientro. Altro aspetto da non sottovalutare riguarda la scelta della temperatura. Un valore troppo basso, infatti, comporta consumi elevati. Senza considerare che, soprattutto d'estate, è meglio evitare eccessivi sbalzi termici fra un ambiente interno troppo freddo ed uno esterno rovente. Pertanto, in un Paese come il nostro, impostare una temperatura di circa 25 gradi è un’ottima scelta di compromesso fra confort, benessere e consumi. 
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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