La Drevo Calibur V2 TE è una tastiera meccanica da gaming dal layout molto particolare. Rispetto alle configurazioni Full QWERTY classiche, come nel caso di SteelSeries Apex 3, questo modello rientra nella categoria delle tastiere compatte, con una configurazione 70%. Nello specifico, questa configurazione vede l’assenza di un tastierino numerico dedicato e della linea di tasti funzione superiore, sostituita da comandi in seconda funzione sulla fila numerica. Il vantaggio di un simile layout è sicuramente la maggiore compattezza, che aiuta a salvare spazio anche sulle postazioni più limitate. Secondariamente, per quanto riguarda il gaming, le dimensioni compatte permettono una maggiore libertà di spostamento ed una concentrazione specifica sui comandi normalmente utilizzati all’interno dei giochi. Passando alle specifiche tecniche della tastiera, la Drevo Calibur V2 TE offre tutti i vantaggi della tecnologia meccanica, disponibile in questo caso in due diverse configurazioni: con interruttori Outemu o con switch Cherry MX. In quest’ultimo caso viene garantita una maggiore possibilità di personalizzazione, sia nel tipo di switch – lineare, tattile o clicky – sia nella sostituzione dei keycaps superiori. Una caratteristica molto interessante di questo modello è anche la lingua disponibile nel layout della tastiera. Normalmente, infatti, le tastiere con layout compatti sono disponibili solo in formato internazionale. Drevo Calibur V2 TE, invece, è disponibile anche nel formato ISO italiano, con tasto Invio ingrandito e lettere accentate. La connessione della tastiera è cablata, con cavo USB Type-C, e supporta i sistemi operativi Windows e Mac OS, con un software dedicato per la personalizzazione dei tasti e degli effetti di illuminazione RGB.
Drevo Calibur V2 TE in pillole:
- Tastiera meccanica da gaming
- Layout italiano 70%
- Disponibile con switch meccanici Outemu o Cherry MX
- Illuminazione RGB personalizzabile tramite software o comandi rapidi
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
Leggi tutto