Le nuove cuffie Bluetooth Sonos Ace risultano immediatamente familiari, almeno sotto il punto di vista del design, perché rimandano a concetti di eleganza ed essenzialità. I padiglioni ricordano le Apple AirPods Max, mentre l’archetto assomiglia a quello delle Sony WH-1000XM5. Il tratto comune è che sono tutti modelli di fascia alta con qualità audio premium, tante funzionalità e cancellazione del rumore.
Nello specifico le Sonos Ace vantano anche una tecnologia proprietaria, chiamata TV Audio Swap, che consente, schiacciando un unico tasto, di collegarsi istantaneamente a una soundbar Sonos Arc. In pratica passare da una modalità di ascolto normale a una privata, per di più con il supporto all’audio spaziale in Dolby Atmos e il tracciamento dei movimenti della testa. Nel corso dell’anno Sonos poi lancerà la nuova tecnologia TrueCinema, capace di analizzare con precisione l’ambiente e riprodurre un sistema audio surround completo per dar vita a un’esperienza d’ascolto realistica.
Le Sonos Ace sono comode da indossare, anche grazie a un archetto in acciaio inox che scorre fluidamente in padiglioni (magnetici e sostituibili) dotati di una soffice imbottitura in memory foam e rivestimento in ecopelle. Le due colorazioni bianco e nero sono ideali per valorizzarne le forme; da rilevare che l’interno del padiglione destro è di un altro colore per favorire l’indossabilità. Il peso è accettabile considerato che è di circa 312 grammi. Il volume si può regolare tramite un pulsante a scorrimento che può scivolare verso l’alto o verso il basso; inoltre schiacciandolo si gestiscono le funzioni di avvio, pausa e traccia. Il pulsante vicino invece permette di attivare o meno la cancellazione del rumore oppure la funzione trasparenza (che fa sentire i suoni dell’ambiente circostante). Sul padiglione sinistro invece c’è il tasto Bluetooth per l’accensione e l’abbinamento con smartphone e altre sorgenti, nonché la porta USB-C (in dotazione si cono cavi 3,5 mm/USB-C e USB-C/USB-C).
Le Ace si affidano al Bluetooth 5.4, supportano la tecnologia multipunto, quindi possono essere abbinate a due dispositivi contemporaneamente. Inoltre si mettono automaticamente in pausa se vengono sfilate. Per quanto riguarda gli standard audio supportati le Ace si affidano a SBC e AAC, Apple Lossless Audio, AptX Adaptive di Qualcomm e Sony 360 Reality Audio. L’autonomia massima è di circa 30 ore, ma dipende molto dall’impiego della cancellazione del rumore. Da rilevare che grazie alla ricarica rapida si possono ripristinare 3 ore di autonomia in soli 3 minuti.
Le cuffie Ace sfruttano due driver da 40 mm per diffondere una qualità musicale davvero eccellente. Emerge una buona nitidezza e la capacità di assecondare ogni genere musicale, ma senza gli estremi di alcuni modelli molto clinici nel dettaglio. Insomma, Sonos ha progettato un modello vincente che soprattutto in presenza di tracce Dolby Atmos riesce a rendere il suono non solo coinvolgente ma anche avvolgente.
Forse l’unico limite è nei bassi, dove Sony e altri marchi riescono a dare qualcosa di più. Ad ogni modo l’app Sonos consente di intervenire sull’equalizzatore e quindi enfatizzare le frequenze in base ai propri gusti. La cancellazione del rumore è senza dubbio ottima, anche se non arriva alle migliori della classe ovvero Bose. Però sulla funzione trasparenza è al livello di Apple, quindi sicuramente sul podio. Infine c’è il tema della tecnologia TV Audio Swap che oggi è limitata alla soundbar Sonos Arc e domani tramite aggiornamento software dovrebbe arrivare anche per Beam e Ray. Senza dubbio è comodo ed è una bella esperienza, così come l’audio spaziale con i film nell’ecosistema Apple.
Le Sonos Ace sono un prodotto completo senza particolari debolezze se non un prezzo di listino abbastanza alto poiché posizionato sui 499 euro, sulla falsariga dei top di gamma Apple. Su qualità sonora e cancellazione nulla da eccepire, ma i materiali sarebbero potuti essere più lussuosi e inoltre le funzioni speciali dedicate all’ecosistema Sonos per ora appaiono limitate. Un altro pregio è quello di aver individuato un design “senza tempo”: probabilmente non invecchieranno mai. Resta da vedere se tecnologicamente reggeranno poiché anche sul fronte dei codec ad alta risoluzione si percepisce qualche mancanza. Mancanza più sbilanciata nel mondo Android che Apple, considerato il supporto all’audio spaziale e al Dolby Atmos.
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