Gli orientali, si sa, sono famosi per la loro forza d’animo, per la loro determinazione silenziosa ma decisa, per il rispetto che dedicano alla propria pace interiore. Questi stessi valori li ritroviamo nei loro passatempi, alcuni dei quali sono arrivati fino a noi e hanno già conquistato diverse migliaia di persone proprio per la loro capacità di infondere serenità, rilassare e combattere lo stress. Quale momento migliore di queste settimane, in cui #iorestoacasa è diventato ormai un vero e proprio imperativo per tutti, di provare a dedicare qualche ora di tempo a origami e mandala, due dei passatempi orientali più divertenti e rilassanti?
La bella notizia è che potete condividere questi hobby con i vostri figli, se avete bambini in casa: si tratta infatti di attività che hanno anche un risvolto educativo e che, udite udite, hanno il potere di tenere anche i più piccolini impegnati per diverso tempo! In questo articolo scopriamo le origini di origami e mandala e vi diamo qualche consiglio su quali sono i migliori libri per dedicarsi a questi passatempi.
Gli origami sono considerati dagli occidentali un passatempo per bambini oppure un modo per mettere alla prova le proprie abilità manuali e dimenticarsi dello stress ma, per i giapponesi, si tratta invece di un’attività che ha un profondo significato simbolico.
Gli origami rappresentano l’antichissima arte del piegare la carta, come indica il loro nome: oru, in giapponese piegare, e kami, che in giapponese ha due significati, carta e divinità. Questo basta a farci capire l’importanza di questa attività per il popolo giapponese: nella religione shintoista, la fragilità degli origami rappresenta il ciclo vitale di ogni cosa, che finisce e poi rinasce. La morte viene accettata come parte di un tutto e la carta, nella sua essenza di oggetto temporaneo, esprime al meglio la caducità di ogni parte del mondo: la bellezza degli origami non risiede nel foglio di carta perché, una volta che il foglio di carta muore, la forma viene ricreata e rinasce mantenendo il ciclo vitale.
Generalmente si fa risalire l’origine degli origami al XIV secolo: le prime forme erano estremamente semplici, fatte con poche strisce di carta. Oggi gli origami sono ancora parte integrante della cultura giapponese: durante numerose feste nazionali i bambini realizzano origami di diverse forme ed è uso comune donare origami a forma di gru in occasioni felici, in quanto la gru è simbolo di purezza.
Gli origami si inseriscono perfettamente tra arte e scienza: le simmetrie si creano tra le pieghe della carta, diventano relazioni tra poligoni e allo stesso tempo espressioni di arte astratta. Inoltre, gli origami possono essere utilizzati come modo divertente per insegnare la matematica e la geometria ai bambini: il sistema “Assiomi di Huzita-Hatori” nasce proprio con l’intento di sviluppare una matematica degli origami che, attraverso sette postulati, consenta di spiegare principi di matematica e teoremi di geometria anche avanzati, ma in modo molto divertente!
Per dedicarvi agli origami trovate online numerosi libri con tecniche più o meno avanzate: alcuni sono specifici per bambini, semplici e divertenti per realizzare animaletti, barchette e piccoli gnomi, mentre altri sono più complessi e dedicati agli adulti che hanno una migliore manualità. E per un primissimo approccio all’arte degli origami, un divertente gioco da tavolo per bambini da 8 anni in su, Da Vinci Origami: i giocatori devono mettersi alla prova nell’arte di piegare la carta ed esibire le proprie creazioni in un vero e proprio concorso di origami.
Il mandala, nella religione induista e buddista, è un simbolo spirituale che rappresenta l’universo e che serve a focalizzare l’attenzione e ad aiutare la meditazione. Oggi sono molto conosciuti e utilizzati anche in Occidente per ritrovare calma, equilibrio, pace, rilassando e aumentando la consapevolezza di sé.
Mandala, in sanscrito, può tradursi come cerchio o centro e si tratta infatti di un disegno che rappresenta il cosmo: solitamente c’è una cintura esterna e uno o più cerchi concentrici, ognuno dei quali contiene un quadrato diviso a sua volta in quattro triangoli; al centro di ogni triangolo ci sono altri cerchi e così via, andando a creare una struttura labirintica che incanta l’osservatore. I mandala sono utilizzati da secoli dai monaci tibetani che li disegnano con sabbia colorata e poi li distruggono: per completare un mandala di sabbia possono volerci giorni e i monaci accompagnano quest’attività con una profonda meditazione; alla fine, il mandala viene distrutto con una cerimonia finale, le sabbie vengono mescolate e gettate in un corso d’acqua, a simboleggiare l’impermanenza e la temporaneità del mondo materiale.
Nella tradizione buddista, il discepolo si occupa della creazione di mandala meditando sull’eterno processo di creazione-distruzione-creazione periodica dei mondi, con l’obiettivo di spezzare le catene della vita terrena e approdare a un piano trascendente. Senza ambire a tanto, possiamo utilizzare i mandala come passatempo divertente e rilassante per adulti e bambini di tutte le età: colorare ogni singola forma geometrica, dalle più grandi a quelle minuscole, è un ottimo modo per allenare la manualità, per restare concentrati su un obiettivo e combattere lo stress (e la noia!). I mandala per bambini e ragazzi sono ovviamente più semplici rispetto alle composizioni per adulti ma l’impegno e la concentrazione richiesta sono esattamente gli stessi.
Potete acquistare un libro di mandala, dove ne troverete tantissime varianti, oppure il gioco Quercetti Spirogiro Mandala per divertirsi a creare da soli i propri disegni utilizzando tanti diversi cerchi sagomati. E se invece volete farvi una cultura sul significato di ogni mandala, quello che fa per voi è il libro Teoria e Pratica del Mandala: rimarrete sorpresi dalle connotazioni profonde di quelli che sembrano niente più che articolati disegni geometrici.
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