Wacom Intuos CTL-6100K-B

Se si è alla ricerca di una tavoletta grafica adatta al photo editing e al disegno digitale, il modello Wacom Intuos CTL-6100K-B rappresenta senza dubbio una soluzione di alto livello per qualità e versatilità. Partendo dalle caratteristiche in evidenza, il prodotto si presenta come una tavoletta di tipo passivo, senza quindi un monitor integrato e richiedendo il collegamento diretto ad un PC o altro dispositivo compatibile, a differenza di modelli all in one come Wacom MobileStudio Pro gen2. Rispetto alle tavolette Wacom più compatte, inoltre, la Wacom Intuos CTL-6100K-B offre una buona base su cui lavorare, con superficie sensibile di 21,6 x 13,5 cm. Al di sopra della superficie digitale, inoltre, sono presenti il pulsante di accensione e spegnimento, oltre a quattro pulsanti rapidi programmabili dall’utente per effettuare delle azioni personalizzate all’interno di vari software. Uno dei punti di forza principali di questo prodotto è sicuramente la Wacom Pen presente in dotazione. Quest’ultima è dotata di una tecnologia a risonanza magnetica, che non richiede alcun tipo di alimentazione diretta o batteria. La stylus è dotata di un sensore di pressione con 4096 livelli di sensibilità e riconoscimento del tratto e dell’inclinazione. Per quanto riguarda la connessione, Wacom Intuos CTL-6100K-B viene proposta in due versioni: cablata tramite connessione USB, oppure wireless con collegamento Bluetooth. La seconda versione estende la compatibilità anche a dispositivi mobile come smartphone e tablet. Dal punto di vista software, oltre al supporto di tutti i principali programmi dedicati al fotoritocco o al disegno digitale, la tavoletta di Wacom permette di accedere ad alcune applicazioni esclusive, semplicemente registrando un Wacom ID sul sito ufficiale del produttore.

Wacom Intuos CTL-6100K-B in pillole:

• Tavoletta grafica di dimensioni medie
• Wacom Pen in dotazione con 4096 livelli di sensibilità
• Superficie digitale di 216 x 135 mm
• Tasti ExpressKeys programmabili liberamente dall’utente

Scritto da Federico Parravicini

Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ... Leggi tutto