Samsung ha presentato le nuove Galaxy Buds+ in concomitanza dell’evento di presentazione della gamma S20. Si tratta di una versione rinnovata delle Galaxy Buds originali, con diverse migliorie sia dal punto di vista del design che dal punto di vista hardware: audio di alto livello, maggiore autonomia, controlli più semplici e compatibilità con l’applicazione dedicata per una personalizzazione più accurata.
Mancano però alcune caratteristiche presenti su altri auricolari sulla stessa fascia di prezzo, come le Jabra Elite 75t: parliamo della certificazione IP ferma al grado IPX2, contro lievi schizzi d’acqua e la compatibilità con un codec di riproduzione di fascia alta.
Ma nell’uso quotidiano queste sono mancanze difficilmente percepibili, a meno che non si cerchi una qualità da audiofilo o auricolari adatti all’uso prettamente sportivo, come per esempio le Bose Soundsport Free.
Sono disponibili sul mercato con un listino di 169 euro e vengono anche proposte in bundle con l’acquisto di S20 Ultra nel momento in cui scriviamo. Dopo qualche settimana di prova, vi raccontiamo come si comportano nell’uso quotidiano.
Voto: 8/10
Dal punto di vista estetico le Galaxy Buds + ricordano molto da vicino le prime Galaxy Buds, ma vengono proposte in colorazioni decisamente più sgargianti, ovvero rossa, bianca, blue e nera, con lo stesso effetto cromatico quasi cangiante che possiamo trovare su Galaxy Note 10+. Le Buds+ sono di tipo in-ear e misurano 17,5 x 22,5 x 19,2 millimetri: una volta indossate il gommino in silicone si inserisce dunque nel canale uditivo andando a tappare di fatto l’orecchio e fornendo un buon isolamento acustico passivo. Gli auricolari sporgono abbastanza dalle orecchie.
Nella confezione sono forniti tre taglie di gommini in silicone in modo da adattare gli auricolari a qualsiasi orecchio, oltre a un cavo per la ricarica e a degli archetti per aumentare ulteriormente la tenuta.
Nella parte esterna di ciascun auricolare c’è un pulsante touch che permette di gestire la riproduzione musicale, le chiamate e l’assistente vocale. I comandi touch non sono tra i nostri preferiti, in quanto a ogni tocco si spinge l’auricolare all’interno dell’orecchio, creando fastidio soprattutto durante le situazioni più concitate.
La custodia è molto liscia e può scivolare quando tenuta in tasca, ma è anche piccola e pratica. Nella parte posteriore c’è la porta USB di tipo C per la ricarica.
Voto: 8,5/10
La batteria integrata all’interno degli auricolari ha un’autonomia record di quasi 11 ore, mentre la custodia consente di raddoppiare tale autonomia per un totale di 22 ore.
Nell’uso quotidiano ciò si traduce con circa una settimana di utilizzo con uso medio. Se comparate con altri auricolari, le Jabra Elite 75t forniscono circa 7 ore di autonomia su singola carica e 28 ore di autonomia totale, mentre le Airpods di seconda generazione hanno un’autonomia di circa 5 ore su singola carica e un totale di 25 ore considerando la batteria della custodia. Nel complesso, apprezziamo avere maggiore autonomia su singola carica anziché sulla custodia, in quanto ciò permette di usare gli auricolari anche per i viaggi più lunghi, minimizzando i cicli di carica e scarica delle batterie e quindi permettere una vita maggiore del prodotto.
Il Bluetooth 5.0 assicura un’ottima ricezione anche in aree affollate ma manca la compatibilità all’aptX, aptX Low Latency e LDAC. Infine, i Galaxy Buds+ sono tra i pochi auricolari a permettere l’abbinamento simultaneo a più dispositivi.
Nel nostro uso non abbiamo riscontrato ritardi tra audio e video, sia guardando video su Youtube che su Netflix.
Voto: 8,5/10
All’interno delle nuove Galaxy Buds c’è un sistema a doppio driver, ovvero un piccolo tweeter e un woofer separato. Una scelta che ha permesso ai tecnici di Samsung di avere un audio decisamente più equilibrato e potente, con frequenze ben separate e cristalline.
Rispetto alla prima generazione il passo avanti e notevole e decisamente percepibile. Tramite l’applicazione dedicata è poi possibile scegliere l’equalizzazione degli auricolari tra diversi preset oppure personalizzarla a proprio piacimento.
Molto buona anche la modalità ear-through, grazie al maggior numero di microfoni adesso è più facile percepire non solo la propria voce ma tutti i suoni circostanti.
Manca invece la riduzione attiva del rumore, che è invece presente sulle Apple AirPods Pro, ma si tratta di due fasce di prezzo diverse. Ottima invece la qualità durante le chiamate: la nostra voce viene catturata molto bene anche quando passiamo attraverso luoghi mediamente rumorosi.
Voto: 8,5/10
Delle Galaxy Buds+ abbiamo apprezzato il design, la buona autonomia e la qualità audio leggermente sopra la media per la fascia di prezzo. Non ci hanno pienamente convinto i pulsanti touch e le dimensioni generali, mentre ci ha deluso la mancanza di un’impermeabilità maggiore per l’uso sportivo.
Non reputiamo invece la mancanza della riduzione attiva del rumore come un vero e proprio difetto, in quanto su questa fascia di prezzo è ancora raro trovare dispositivi che ne sono dotati: le stesse Sony WF1000 XM3 hanno uno street price di circa 200 euro, dunque 40 euro in più rispetto alle Galaxy Buds+.
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