Recensione Panasonic LZ2000: solo per chi desidera la massima fedeltà video

LZ2000 è il televisore di Panasonic che punta alla massima fedeltà dell’immagine, proponendosi come il mezzo ideale per tutti gli utenti più esigenti.
Di Dario d'Elia 25 Marzo 2023
panasonic lz2000 recensione

Il TV Panasonic LZ2000 è il prodotto perfetto per chi vuole la massima fedeltà dell’immagine. Lo possiamo affermare sin dall’inizio della nostra recensione senza timore di alcuna smentita e senza dover usare tanti giri di parole. Non è un caso se lo abbiamo inserito nella nostra rassegna sui migliori 55 pollici del 2023 proprio per questo scenario d’uso.

La qualità video dell’LZ2000 si accompagna a un impianto audio integrato che non solo garantisce un’esperienza ben superiore alla media, ma offre anche funzioni che si trovavano solo sui proiettori sonori Yamaha, i precursori delle moderne soundbar. Come su ogni televisore moderno abbiamo poi tutta una serie di funzioni smart e anche una connettività che comprende alcuni ingressi HDMI 2.1, una caratteristica che rende l’LZ2000 di Panasonic adatto anche al gioco.

I più diretti concorrenti sono il QD-OLED Sony A95K, che abbiamo incoronato come migliore in assoluto nella fascia più alta di mercato, l’OLED LG G2 con spessore ultra-sottile, il Samsung S95B che abbiamo visto nel nostro “versus” contro il Sony e alcuni LCD premium come i Neo QLED Samsung QN900B o il TCL C935.

Panasonic LZ2000, le caratteristiche tecniche

Il prodotto che abbiamo testato è il 55 pollici della serie LZ2000. Segnaliamo che sono disponibili anche i modelli da 65 e 77 pollici che hanno caratteristiche quasi uguali, ad eccezione dell’impianto audio che mette a disposizione qualche speaker in più per compensare le maggiori dimensioni. Panasonic ha curato la costruzione come è solita fare: la sensazione di solidità è notevole così come la stabilità, nonostante la base che permette di ruotare lo schermo a destra o sinistra.

Lo spessore è superiore alla media e questo rende il televisore più spesso rispetto ad altri OLED. C’è però un motivo più che giustificato: il lato posteriore serve per contenere una parte degli speaker che fanno a formare il sistema 360° Soundscape Pro – il 55 pollici può contare su un totale di 14 altoparlanti. La maggior parte degli speaker si trova lungo la soundbar inserita lungo il bordo inferiore: a questi si aggiungono poi altri speaker in alto, sui due lati e un woofer sul retro. Questa configurazione permette di sfruttare il Dolby Atmos senza aggiungere componenti esterni.

Recensione Panasonic LZ2000

Panasonic LZ2000

L’elaborazione delle immagini e del suono è affidata al processore HCX Pro AI, che come il nome stesso suggerisce, sfrutta il contributo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare qualsiasi tipo di sorgente video, dallo streaming ai canali del digitale terrestre. Sempre in tema di trasmissioni televisive, il Panasonic è dotato di sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2, quindi anche satellitare compatibile con la piattaforma tivusat. Il pannello da 55” montato sulla serie LZ2000 è di tipo WRGB, la tipologia prodotta da LG Display che troviamo tra gli altri anche sui TV OLED LG, Sony, Hisense, Philips. La risoluzione è 4K con una frequenza di aggiornamento a 120Hz.

C’è ovviamente il supporto a HDR che qui abbraccia praticamente tutti i formati: HDR10, HDR10+, HDR10+ Adaptive, Dolby Vision, Dolby Vision IQ e HLG. Gli ingressi HDMI sono 4 ma solo 2 possono gestire le funzioni di HDMI 2.1: abbiamo il 4K a 120Hz, eARC, Auto Low Latency Mode e il Variable Refresh Rate anche nella versione AMD, ovvero il FreeSync Premium.

Panasonic LZ2000, le funzioni smart

Panasonic ha la sua piattaforma Smart TV proprietaria che prende il nome di My Home Screen, qui integrata nella versione 7.0. Questo sistema operativo è nato dalle ceneri di Firefox, abbandonato da Mozilla e portato avanti in questa veste dal marchio nipponico. Di base le prestazioni sono buone anche per via di un’interfaccia piuttosto semplice che non appesantisce la fruizione come altri sistemi operativi. Il SoC MediaTek MT5816 non ha quindi particolari difficoltà nell’assicurare una fluidità che è quasi sempre molto buona.

I limiti di My Home Screen non sono quindi da ricercare nella reattività ma nel parco di applicazioni disponibili: se si resta nell’ambito dei servizi più diffusi, allora generalmente non ci sono problemi a reperire tutte le relative app. Se però ci si discosta dal percorso più battuto, ecco che emergono le criticità. L’esempio più emblematico è NOW, il servizio streaming di Sky che, a dispetto degli annunci risalenti ormai al 2018, non è mai arrivato sulla piattaforma Panasonic. Non è però l’unica mancanza: anche Paramount+ non è presente e con Apple TV+ si accede solo al catalogo di contenuti in abbonamento, non a quelli acquistati a titolo definitivo.

Recensione Panasonic LZ2000

Panasonic LZ2000

Sono invece disponibili gli assistenti vocali: il plurale non è casuale perché si possono usare sia Google Assistant che Alexa, entrambi richiamabili tramite il microfono integrato nel telecomando fornito in dotazione. Un approccio agnostico che su altri concorrenti è spesso assente per ovvi motivi, data l’ampia diffusione di Android TV e Google TV.

Panasonic LZ2000, qualità audio e video al top

LZ2000 offre un’altissima qualità dell’immagine e non richiede nemmeno complicati processi per ottenere un risultato ottimale. Non è infatti solo la fedeltà video ad essere ben sopra la media: Panasonic ha curato le impostazioni di fabbrica con molta attenzione per evitare che sia l’utente a doversi far carico della calibrazione dello schermo. Volendo ci sono tutte le voci necessarie per intervenire su ogni singolo aspetto: a differenza di altri prodotti non è però necessario farlo, a meno di non voler eliminare ogni singola imperfezione alla ricerca della perfezione assoluta, un percorso che porta però benefici più teorici che pratici.

Selezionando la modalità Filmmaker o una delle due Professionale si ottiene un margine di errore che non + più visibile a occhio. L’unica accortezza consiste per l’appunto nella scelta della modalità più adatta per ogni situazione: Filmmaker e Professionale 2 sono per ambienti con poca luce, Professionale 1 per quelli ben illuminati. Non serve fare altro e questo è un punto a favore: all’utente non vengono richieste competenze particolari o di districarsi tra menu complessi per ottenere la qualità ottimale che ha pagato al momento dell’acquisto.

audio Panasonic LZ2000

In HDR si raggiunge un picco di circa 1.000 nit che è un valore molto buono, in special modo quando si accompagna al nero che la tecnologia OLED è in grado di mettere su schermo affiancandolo al bianco più brillante. Il rapporto di contrasto percepito dallo spettatore è altissimo e questo si traduce in immagini molto appaganti. Le prestazioni si confermano ottime anche quando l’elettronica deve entrare in gioco: il processore riesce ad adattare efficacemente i segnali a definizione standard, HD o Full HD, senza snaturare il materiale originale ma ricreando comunque un buon dettaglio. Non siamo ancora ai livelli di Sony, per quanto riguarda l’elaborazione dei segnali, ma il livello è comunque molto alto.

Per gli appassionati di videogiochi c’è un menu dedicato e soprattutto una risposta ai comandi sempre prontissima: si spazia dai circa 14 ms a 60Hz ai 6ms con giochi a 120Hz. Peccato per le sole due porte HDMI 2.1 che scendono a 1 se si usa anche eARC per collegare un sistema audio esterno. Va però detto che l’utilizzo di soundbar o sistemi  dedicati non è assolutamente obbligatorio: la tecnologia 360° Soundscape Pro riesce a far percepire i suoni sia in alto che ai lati, ricreando un posizionamento molto convincente in film e serie TV. Volendo si può anche collegare un subwoofer all’uscita cuffie per potenziare i bassi. Ci sono poi tutta una serie di funzioni che permettono di concentrare l’audio solo in alcuni punti della stanza o di alzare il volume per chi ha qualche difficoltà uditiva. Queste peculiarità vanno a completare un pacchetto che al momento non troviamo su nessun altro televisore.

Panasonic LZ2000: perchè acquistarlo?

Pro

Contro

Non possiamo che ribadire quello che abbiamo scritto in apertura della recensione: Il tv Panasonic LZ2000 è un prodotto perfetto per i puristi dell’immagine, gli utenti più esigenti che vogliono non solo l’alta qualità ma anche la migliore fedeltà possibile al materiale originale. Il TV Panasonic è capace di migliorare segnali di tutti i tipi ma lo fa senza alterare mai la volontà artistica dei registi. Per questo la resa è sempre naturale e mai eccessivamente artificiosa.

L’acquisto è consigliato anche a chi vuole un prodotto tutto in uno, con audio finalmente al livello del video e senza complicazioni: non si devono collegare dispositivi esterni, ricorrere a telecomandi aggiuntivi e nemmeno perdere tempo con le impostazioni. Le prestazioni appena installato sono eccellenti, tanto da non richiedere nessun intervento per correggere imprecisioni sui colori o sui chiaro-scuri. Basta selezionare la modalità giusta per avere la qualità promessa da Panasonic.

Chi invece ripone molta attenzione sulle funzioni smart potrebbe rimanere deluso: ci sono gli assistenti vocali, le applicazioni per molti dei principali servizi e niente altro. Mancano alcune possibilità offerte dai concorrenti, pensiamo per esempio ad AirPlay e anche per alcuni servizi si deve necessariamente ricorrere a prodotti da collegare tramite HDMI: l’esempio più semplice è NOW, non disponibile sulla piattaforma sviluppata da Panasonic.

Ottime le prestazioni con i videogiochi ma attenzione al numero degli ingressi HDMI 2.1: chi possiede due console di ultima generazione e/o un PC deve fare i conti con i soli 2 ingressi presenti, un numero che può scendere fino a 1 soltanto se si collega un sistema audio esterno.

Pubblicato il 25 Marzo 2023
Dario d'Elia
Dario d'Elia

Sono nato nel 1974, esattamente nel momento in cui l'era digitale stava iniziando a varcare i confini dei laboratori per entrare nelle case. Risale proprio a quel periodo uno dei primi microcomputer: il "famoso" IMSAI 8080, che Matthew Broderick usò nel 1983 per violare il supercomputer del Norad nel film "Wargames". Ecco, sono cresciuto in quel periodo di transizione e...Leggi tutto

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