Dolby Atmos: quali sono i migliori prodotti per sfruttarlo al massimo

Vediamo quali sono i migliori speaker, soundbar e TV capaci di offrire il massimo della qualità con il Dolby Atmos
Di Nicola Zucchini Buriani 14 Maggio 2023
Dolby Atmos

Il formato Dolby Atmos è sempre più diffuso nel mercato dell’elettronica, tanto che lo si trova ormai su categorie di prodotto che solo pochi anni fa non si sarebbero mai associate alla tecnologia Dolby. Per l’utente medio non è quindi così immediato capire quali sono i dispositivi migliori per utilizzarlo e quali sono i casi in cui la scritta “Dolby Atmos” è praticamente solo marketing. In questo articolo vogliamo fornire alcuni consigli per indirizzarsi tra le tante proposte presenti, prendendo in considerazione tre categorie tra quelle che possono trarre maggiori benefici dalla compatibilità con Dolby Atmos.

Ci riferiamo nello specifico a speaker wireless, soundbar e TV mentre ne tralasciamo altre, come ad esempio smartphone o laptop, dove il logo Dolby è quasi sempre un’etichetta in più da aggiungere per cercare di rendere maggiormente appetibile quel determinato prodotto, ma senza un vero valore aggiunto per l’acquirente.

Dolby Atmos sugli speaker wireless

Il Dolby Atmos è arrivato sugli speaker wireless ormai da qualche anno: uno dei prodotti più rappresentativi, l’Echo Studio di Amazon, è datato 2019 nella sua prima incarnazione. Col tempo la scelta si è poi ampliata anche se non così tanto come in altri ambiti, probabilmente complici anche i costi da sostenere per realizzare dispositivi compatti e ben suonanti.

Al momento i modelli che garantiscono la migliore esperienza sono tre: il già Amazon Echo Studio di seconda generazione, l’Apple HomePod e il Sonos Era 300. Sono tutti speaker “smart”, dotati quindi di funzioni che vanno oltre il semplice ascolto di musica. Non è del resto un fatto sorprendente: visti i prezzi a cui vengono proposti, sensibilmente più alti rispetto ai dispositivi privi di Dolby Atmos, è naturale che si punti ad offrire un pacchetto più completo che invogli ad investire cifre più elevate.

Quali sono le differenze tra i tre? Tutti i modelli sono capaci di sfruttare il Dolby Atmos per ricreare il cosiddetto “audio spaziale”, cioè per offrire un’esperienza più coinvolgente rispetto alle tracce che potremmo definire “convenzionali”. Se l’obiettivo è quindi lo stesso, il modo in cui viene perseguito è molto diverso: l’HomePod di Apple punta su un suono omnidirezionale, cioè diffuso simultaneamente a 360 gradi. La forma cilindrica è del resto funzionale proprio a questo.

Apple HomePod 2023

Speaker Apple HomePod 2023

Da notare che se non si abbina una seconda unità, l’esperienza di ascolto è mono: è l’elettronica a sfruttare una serie di elaborazioni per approssimare la resa di un impianto stereo vero e proprio, anche se, come abbiamo precisato sopra, con HomePod Apple ha puntato soprattutto sulla diffusione del suono in ogni direzione, in modo da arrivare il più possibile in tutta la stanza. L’esperienza d’uso è molto Apple-centrica, cioè improntata fortemente sull’ecosistema del marchio californiano.

Chi dispone di altri dispositivi Apple ha numerosi vantaggi: emblematica, in questo senso, la possibilità di creare un vero e proprio sistema di intrattenimento con l’aggiunta di un secondo HomePod e di una Apple TV 4K, che può utilizzare la porta HDMI eARC per far ascoltare tutto l’audio che passa dal televisore. La qualità audio è buona ma probabilmente è la meno convincente del trio.

Echo Studio si presenta invece già molto diverso ad una prima occhiata: le dimensioni sono decisamente più importanti ed è bene tenerlo presente. Anche qui abbiamo una configurazione mono studiata per consentire un’ampia diffusione del suono, non a caso la prima generazione è stata tra i primi prodotti compatibili con il formato 360 Reality Audio di Sony. Quello che cambia rispetto a HomePod è che qui c’è un sistema specifico che ricostruisce l’immagine stereofonica quando si ascolta musica non in Atmos in formati che spingono sulla spazialità.

Amazon Echo Studio 2022

Speaker Amazon Echo Studio 2022

Come su HomePod c’è la possibilità di ampliare le possibilità aggiungendo un secondo Echo Studio e creando così un sistema stereo. Chi possiede poi una Fire TV Stick o un Fire TV Cube può inviare l’audio agli speaker, trasformandoli in un mini impianto per l’home cinema. La qualità audio è molto buona per la classe di appartenenza, tra le migliori nella categoria degli speaker smart.

Era 300 di Sonos è il prodotto più nuovo e, a nostro giudizio, anche il migliore per quanto riguarda la pura qualità del suono. Lo speaker è provvisto di altoparlanti orientati in modo da diffondere il suono sia a destra sia a sinistra (oltre che in alto), e questo è di grande aiuto quando si tratta di restituire una migliore ricostruzione del suono stereofonico.

Sonos Era 300

Speaker Sonos Era 300

Le funzionalità “smart” ci sono ma sono più limitate rispetto agli altri prodotti: l’assistente vocale, ad esempio, è quello Sonos e non è disponibile in italiano, almeno per il momento. Se però parliamo di versatilità nella riproduzione del suono, allora Era 300 vince a mani basse: può funzionare da solo, in coppia con un altro Era 300 o come speaker posteriore in abbinamento alle soundbar Arc e Beam. In questo caso si può parlare di veri e propri sistemi home cinema: il funzionamento non è legato a prodotti specifici, come Apple TV o Fire TV, ma si può usare con qualsiasi dispositivo collegato alle soundbar.

Sconsigliamo infine gli speaker con Dolby Atmos a chi non dispone di abbonamenti a servizi che propongono musica in questo formato. I brani “convenzionali” non permettono di sfruttare le peculiarità dei prodotti e il risultato non giustifica il maggior esborso richiesto.

Dolby Atmos sulle soundbar

La diffusione del Dolby Atmos nel mercato delle soundbar è ampissima e sono davvero tanti i prodotti compatibili, dalla fascia medio-bassa a quella più alta. Occorre però fare una prima distinzione: la semplice compatibilità non è assolutamente sinonimo di maggiore qualità. Esistono infatti moltissimi modelli che, pur potendo sfoggiare il logo Dolby Atmos tra le caratteristiche, non offrono nulla di veramente concreto. Questo è specialmente vero per i modelli dal prezzo più contenuto, sempre più numerosi.

La vera discriminante è data dalla presenza di altoparlanti dedicati espressamente all’Atmos, quelli orientati verso l’alto. In assenza di tali componenti, la riproduzione delle tracce è affidata esclusivamente a effetti che ricostruiscono i canali mancati con effetti virtuali. L’efficacia di questi ultimi varia da prodotto a prodotto, ma solitamente l’effetto non è molto pronunciato e convincente, oltre a dipendere fortemente dall’ambiente e da un posizionamento ideale tra spettatore e soundbar.

Soundbar LG S95QR

Soundbar LG S95QR

In pratica la resa è legata a condizioni fortuite e non è decisamente il massimo affidarsi alla sorte per ottenere una buona esperienza di ascolto. Se ci si orienta su prodotti dal costo abbastanza contenuto, come una Sony HT-G700 ad esempio, è bene non fare troppo affidamento sul Dolby Atmos, accontentandosi di una resa soddisfacente (molto buona nel caso della Sony citata) e di un buon rapporto qualità/prezzo.

Per sfruttare davvero il Dolby Atmos servono quindi soundbar con altoparlanti dedicati, tendenzialmente concentrate dalla fascia media a salire. Al netto di promozioni su qualche modello in particolare, bisogna mettere in conto una spesa di almeno 300 euro. Un modello “base” (per questa categoria, non in assoluto) può essere la LG Eclair QP5, dotata di 3.1.2 canali (l’ultimo numero indica gli altoparlanti rivolti verso l’alto) e di dimensioni molto contenute. Le prestazioni sono discrete e del resto la fisica non fa sconti a nessuno: ingombri molto ridotti e audio strabiliante sono concetti difficilmente accostabili, specialmente se si vuole anche contenere il prezzo.

Soundbar Samsung HW-Q990B

Soundbar Samsung HW-Q990B

Se le dimensioni non sono un problema, ci si può orientare sulla Samsung HQ-Q700B, dotata di 3.1.2 canali, subwoofer esterno wireless e di calibrazione automatica che ottimizza la resa in funzione dell’ambiente. Ovviamente la qualità e il coinvolgimento aumentano di pari passo ai prezzi: ci sono prodotti modulari come la Sony HT-A7000, che permette di aggiungere un subwoofer e speaker posteriori wireless. La spesa sale però considerevolmente, così come per la Sonos Arc quando si completa l’impianto con gli speaker Era 300 e il subwoofer Sub Mini, anche se in questo caso l’esborso può essere in parte mitigato dalle funzioni multi-room.

Chi non vuole spendere cifre molto alte, ma è interessato a impianti completi e di fascia più elevata, può magari partire con una Sony HT-A5000, un prodotto di fascia più bassa rispetto alla A7000 ma con pari espandibilità. Ci sono poi pacchetti completi con soundbar, speaker posteriori e subwoofer, come la Samsung HW-Q930B, proposti a prezzi non bassi ma comunque abbordabili e giustificati da ottime prestazioni.

Chi ha un budget alto può invece optare per una LG S95QR o una Samsung HW-Q990B, tra le migliori sul mercato che si può comprare ora a prezzi piuttosto convenienti, considerata la classe del prodotto. Ricordiamo poi a tutti i lettori che il posizionamento di una soundbar con altoparlanti dedicati al Dolby Atmos richiede alcune accortezze: non si può chiuderle all’interno di vani per non bloccare la diffusione del suono verso l’alto. Se ci sono vincoli di questo tipo, allora meglio orientarsi su un modello dotato di altoparlanti solo frontali: ce ne sono moltissimi per tutte le tasche.

Dolby Atmos sui TV

La scelta dei migliori TV per il Dolby Atmos è in realtà molto semplice: sulla quasi totalità dei prodotti la compatibilità serve non per migliorare la qualità del suono, ma per garantire la compatibilità con le app dei servizi streaming. Senza Atmos le relative tracce audio non comparirebbero nei film e serie TV su Netflix, Prime Video, Apple TV+ e via dicendo.

Non si deve pertanto confondere la presenza del Dolby Atmos come un attestato di qualità: moltissimi televisori che ne sono provvisti fanno affidamento su due semplici speaker integrati per diffondere i suoni. È evidente che con una configurazione del genere non ci si può aspettare un maggior coinvolgimento uditivo. Su alcuni modelli vengono in aiuto tecnologie che ricreano effetti virtuali, come DTS Virtual:X o altre soluzioni proprietarie.

Panasonic LZ2000

Panasonic LZ2000, il migliore per gli amanti dell’alta fedeltà video

Non bisogna aspettarsi miracoli: vale quanto abbiamo detto per le soundbar, cioè che senza altoparlanti dedicati il risultato è fortemente condizionato da troppe variabili e comunque non può mai essere al livello di prodotti con canali fisicamente distinti dagli altri. Esistono comunque modelli molto ben suonanti ma si concentrano tutti sulla fascia più alta: il migliore è sicuramente il Panasonic LZ2000, che per versatilità e prestazioni è a oggi imbattuto, come abbiamo scritto nella nostra recensione.

Ci sono anche altri modelli con speaker dedicati all’Atmos, come i TCL C935 o i Sony X95K, capaci di ricreare una maggiore spazialità anche se con un livello qualitativo inferiore rispetto al Panasonic. Chi non dispone di un alto budget può invece scegliere il TV senza considerare le prestazioni con tracce in Dolby Atmos, migliorando poi l’audio (anche in un secondo momento) con l’acquisto di una soundbar.

Pubblicato il 14 Maggio 2023
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

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