La soia appartiene alla famiglia delle leguminose, la porzione commestibile è costituita dai semi che sono simili ai fagioli, sia per aspetto che per sapore. Ne esistono due varietà: quella gialla, la più comune, e quella nera, poco diffusa in Europa; in tale ambito non bisogna annoverare quella rossa e quella verde in quanto si tratta di specie botaniche differenti.
La soia è una pianta originaria della Cina, infatti proprio qui e in tutto l’oriente si consuma abbondantemente. Studi epidemiologici hanno notato che in questa parte del mondo c’è una minore incidenza di alcuni disturbi e patologie, ciò potrebbe essere legato proprio all’elevato consumo di soia. Questo legume antichissimo, che si coltivava già a partire dal 3000 a.C., infatti riesce:
Con il passare degli anni la produzione di soia si è spostata dall’oriente, infatti attualmente i maggiori esportatori sono gli Stati Uniti, il Brasile e l’Argentina. Anche in Italia questo legume è diventato abbastanza comune, grazie alla diffusione delle diete alternative come quella vegana. La soia si può acquistare secca da reidratare, per preparare tanti piatti ricchi di sapore, oppure si può trovare lavorata, ad esempio nella conosciutissima bevanda vegetale o in altri alimenti come il tofu e il tempeh.
La soia è una grande fonte di proteine, queste vengono impiegate soprattutto per la formulazione di integratori in quanto in base al PDCAAS, un parametro messo a punto dalla FDA (Food and Drug Administration) e dalla FAO, quelle contenute in questo legume annoverano tutti gli amminoacidi essenziali. Questi ultimi devono essere introdotti necessariamente con la dieta e sono maggiormente biodisponibili in alimenti di origine animale per questo motivo chi segue un regime alimentare vegano o vegetariano potrebbe necessitare di questo tipo di integratori. Oltre che arricchire la dieta, i prodotti proteici a base di soia sono assunti anche dagli sportivi che necessitano di un fabbisogno maggiore di proteine ma non riescono ad assumerle tutte con i cibi. A tal proposito si possono scegliere prodotti in polvere senza aromi, come EnerZona Proteine Soia 90% 216G, o quelli addizionati a insaporitori, come Named Sport Soy Protein 500 g che ha un buon sapore di cioccolato.
La soia viene sfruttata anche per placare i disturbi della menopausa, come già accennato. Questa azione è consentita dalla presenza di isoflavoni che riescono a legarsi ai recettori degli estrogeni e agiscono in sinergia con la terapia farmacologica prescritta dal medico. In tal senso integratori come Nutriva Isoflavoni Donna, riescono a contrastare efficacemente le fluttuazioni ormonali che caratterizzano questo periodo particolare della vita della donna, in cui si possono presentare: vampate, sudorazione notturna, irritabilità, secchezza vaginale, ecc.
La soia è uno dei pochi alimenti, insieme all’uovo e alcuni oli vegetali, particolarmente ricco di lecitina, una molecola anfipatica che dal punto di vista chimico funge da eccipiente per stabilizzare le emulsioni ma si impiega anche per contrastare l’ipercolesterolemia. Nello specifico è usata dall’organismo per la produzione di un enzima, la Lecitina Colesterolo Acil Transferasi (LCAT), capace di favorire la sintesi di HDL. Quest’ultimo è definito anche “colesterolo buono” perché trasporta i grassi dal circolo sanguigno ai tessuti, riducendo il rischio di aterosclerosi. I soggetti che soffrono di tali alterazioni, quindi, possono impiegare degli integratori a base di lecitina, come Lecinova Lecitina di Soia 275g per stare meglio.
La soia non presenta particolari controindicazioni se non si hanno specifiche patologie, si raccomanda, però, di non abusarne in quanto potrebbe creare in soggetti particolarmente sensibili nausea e vomito. Un uso sconsiderato, inoltre, potrebbe portare ad assumere una quantità di isoflavoni superiore rispetto a quella consigliata dal Ministero della Salute, che si attesta sugli 80 mg al giorno.
Proprio a causa dei fitoestrogeni alcune categorie di persone non dovrebbero introdurre la soia nella propria alimentazione ed evitare anche integratori che la annoverano tra gli ingredienti. Si parla di:
Nel caso in cui si impieghi la soia secca è opportuno reidratarla, lasciandola in ammollo per qualche giorno, in quanto l’acido fitico molto concentrato nella buccia del legume può chelare alcuni metalli. Si parla di ferro, calcio e magnesio che, in questo modo, non sono più disponibili per l’assorbimento e la carenza di tali sostanze potrebbe creare nell’organismo gravi patologie. Inoltre fare attenzione alla provenienza dalla soia perché se viene prodotta in paesi fuori dall’Unione Europea potrebbe essere OMG, un Organismo Geneticamente Modificato, e attualmente non si conoscono quali potrebbero essere gli effetti di tali alimenti sul corpo in seguito a un consumo abituale.
https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/isoflavoni/
https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/fitoestrogeni-cancro
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