Coronavirus: perché fa paura

Di Monica Torriani 13 Febbraio 2020
CoronaVirus-emergenza-mondiale

Il termine coronavirus è ormai entrato nel linguaggio comune, ma cosa sono i coronavirus e perché si chiamano così? Si tratta di una famiglia di microrganismi responsabili di malattie principalmente animali. Il nome si riferisce alle punte che caratterizzano la loro superficie esterna e che ricordano, per la forma, delle corone.

Il nuovo coronavirus, pur essendo correlato a rischi anche gravi per la salute, in questo momento fa paura anche per altre ragioni. Questioni che fanno più riferimento all’economia che non alla sanità.

Come si è diffuso il nuovo coronavirus?

Da tempo abbiamo prove che la salute è un bene unico e integrato: non può esistere benessere per l’uomo se la qualità dell’ambiente che lo circonda è pessima o se l’estinzione minaccia molte specie animali. Eclatante il caso delle api: la riduzione globale del numero di esemplari di questo animale sta provocando reazioni a catena che rappresentano una minaccia per l’uomo.

L’alterazione degli ecosistemi naturali ha prodotto modificazioni anche fra i microrganismi. Fra queste, l’acquisizione della capacità di alcuni virus animali di infettare l’uomo. Ecco spiegate le zoonosi che sono comparse negli ultimi decenni. Ebola, Zika, l’influenza aviaria sono esempi di come la salute umana, il benessere animale e la qualità dell’ambiente siano intrecciati fra loro.

Nel 2002 una nuova forma di polmonite è balzata all’attenzione della comunità scientifica prima e delle cronache immediatamente dopo. Si tratta della SARS (sindrome respiratoria acuta severa), una delle malattie umane causate da coronavirus. Nel nostro Paese è conosciuta soprattutto perché lo scienziato che ne ha identificato il virus è italiano. Carlo Urbani, ricercatore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ne rimase contagiato e ne morì.

Molto simile dal punto di vista strutturale al virus della SARS, il nuovo coronavirus è passato dai pipistrelli ai serpenti e da qui all’uomo.

Coronavirus

 

Quali sono i rischi per la salute?

Il nuovo coronavirus può causare banali sintomi da raffreddamento ma anche manifestazioni più gravi, come la polmonite. Come molti altri patogeni, è più pericoloso per le persone già indebolite da malattie croniche e per gli anziani.

Difficile tracciare paragoni fra nuovo coronavirus e SARS, perché i sistemi di analisi oggi disponibili non sono confrontabili con quelli di allora, anche se sono trascorsi pochi anni. In generale, il nuovo coronavirus sembra essere più contagioso ma meno letale. Questo significa che, a parità di altre condizioni, si ammalano più persone ma ne muoiono di meno.

Perché il nuovo coronavirus è un’emergenza globale?

Alla luce delle caratteristiche del virus, oggi le ripercussioni più temute sono riconducibili più all’ambito economico finanziario che non a quello sanitario. Il nuovo coronavirus è in grado di infettare molte persone e queste, come è necessario che sia, devono rimanere isolate. Il risultato è che i servizi si bloccano e che la produzione rallenta, penalizzando i trading internazionali. Fenomeno che già sta avvenendo in Cina.

Nel tentativo di arginare l’epidemia molti Paesi hanno sospeso i voli da e per la Cina. Quindi, per chi viaggia spesso per lavoro, potrebbe essere impossibile continuare a farlo.

Se in sanità il concetto di salute, unicità e globalità fa più fatica ad emergere, in finanza è noto ormai da tempo. Un tonfo in una singola Borsa rimane solo per pochi secondi un problema locale. Per poi diffondersi con rapidità estrema a tutte le economie mondiali.

 Come si evita il contagio da coronavirus?

È possibile proteggersi dal contagio prima di tutto con la corretta informazione, come ha sottolineato anche il Ministero della Salute. In questo momento neppure gli esperti possono rispondere a tutte le domande, perché gli studi su questo virus sono ancora aperti. Nel frattempo, è bene evitare gli allarmismi, mantenere la lucidità e lasciare parlare i numeri.

Coronavirus prevenzione

In secondo luogo, è importante ricordare le misure comportamentali già suggerite dalle istituzioni. Il virus si diffonde attraverso le microscopiche goccioline emesse con tosse e starnuti. Quindi è possibile proteggersi anche utilizzando mascherine come Safety Maschera Sanitaria, Pic Hygienic Mask e Depofarma Maschera Protettiva. Occorre precisare che si tratta di una misura utile solo se si viene a contatto con una persona malata o si sospetta di esserlo.

È importante inoltre non portarsi con frequenza le mani al viso, in particolare alla bocca. E mantenere una distanza di un metro circa dall’interlocutore se questi ha febbre o sintomi respiratori come tosse o raffreddore.

Fra i sistemi di difesa più efficaci e immediati, il primo è sicuramente il lavaggio delle mani. Questo deve, secondo le indicazioni dell’OMS, essere effettuato con acqua corrente calda e sapone liquido. In mancanza di acqua corrente e sapone, o quando sono richiesti lavaggi frequenti, è possibile utilizzare un gel a base idroalcolica, come Amuchina Gel X Derm Soluzione Disinfettante Mani.

Il virus sembra essere capace di sopravvivere per periodi relativamente lunghi sulle superfici degli ambienti in cui viviamo. Per questa ragione, può essere utile tenerle pulite e passarle successivamente con un prodotto specifico. Detergenti come Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata possono contribuire a ridurre la permanenza del virus su superfici che si sospettano contaminate.

Poiché il quadro della situazione sulle caratteristiche e sulla diffusione del nuovo coronavirus è in continua evoluzione, per aggiornamenti in tempo reale vi consigliamo di consultare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Pubblicato il 13 Febbraio 2020
Monica Torriani
Monica Torriani

Laureata in Farmacia e abilitata alla professione presso l’Università degli Studi di Milano, è consulente (libero professionista) per la comunicazione nel settore healthcare, con attività ad ampio spettro che include farmaci, prodotti biotecnologici, dispositivi medici, integratori alimentari e cosmetici.

Si occupa della progettazione e realizzazione di contenuti destinati al web e alla carta stampata per diverse testate editoriali (articoli, podcast,...Leggi tutto

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