Rhodiola Rosea, l’adattogeno che aiuta a combattere stress e stanchezza

Di Monica Torriani 11 Gennaio 2021
Rhodiola Rosea

Nota anche come radice d’oro, la Rhodiola rosea è una pianta perenne tipica delle aree impervie dell’Asia, come Siberia e Mongolia, dove si è adattata a vivere producendo sostanze che sono oggetto di studio.

Appartiene alla famiglia degli adattogeni, che raggruppa specie botaniche i cui estratti vengono utilizzati per contribuire a trattare le situazioni di stress. Si tratta di piante come il ginseng e l’eleuterococco, che possono essere un valido supporto nell’adattamento a circostanze sfavorevoli, che emettono alla prova la resistenza psicologica, emotiva e fisica. Come gli altri elementi della categoria, viene efficacemente utilizzata per la formulazione di integratori che supportano nella resistenza allo stress e alla fatica prolungata, di prodotti a carattere tonico-adattogeno e per il vigore fisico e mentale, come Natural Point Rodiola Rosea 50 capsule.

Il nome della pianta deriva dall’aroma che sprigiona alla frattura delle radici. Il profumo di rosa è giustificato dalla presenza di geraniolo e altre sostanze che la Rhodiola rosea ha in comune con questo fiore.

Cos’è lo stress e a che cosa serve

In condizioni di difficoltà, il nostro organismo mette in circolo sostanze che producono reazioni finalizzate alla difesa o all’attacco e alla fuga. Molecole che agiscono su circuiti nervosi antichissimi, che hanno salvato i nostri antenati preistorici dall’estinzione, in epoche lontanissime nelle quali sfuggire ai grossi predatori era un’impresa per pochi.

In virtù del loro fondamentale ruolo nell’evoluzione, questi composti, fra cui cortisolo e adrenalina, si sono conservati fino ai nostri giorni.

Anche oggi sono nostri validi alleati, a patto che siano sfruttati nella maniera corretta. Cortisolo e adrenalina provocano reazioni che sono previste utili nell’immediato; sono rimedi d’emergenza che entrano in funzione quando siamo nei guai, quando abbiamo bisogno di una reazione fulminea. Quando dobbiamo superare un esame, rispondere ad una domanda a bruciapelo, difenderci da un’aggressione.

Ma non possono essere pensati per azioni prolungate nel tempo, perché la loro attività reiterata causa scompensi nel nostro organismo. Uno fra questi squilibri corrisponde a ciò che noi definiamo stress. Una condizione che comporta sbalzi d’umore, nervosismo, irritabilità, difficoltà di concentrazione, stanchezza associata all’incapacità di riposarsi e, talvolta, addirittura all’insonnia.

Come agiscono gli adattogeni

Le piante appartenenti alla categoria degli adattogeni hanno un effetto protettivo nelle situazioni di stress. Questa è la ragione per cui molti prodotti contenenti Rhodiola rosea sia fra gli integratori che fra i farmaci da banco, sono utili in caso di stress.

L’estratto di rodiola agisce prevalentemente sull’asse ipotalamo-surrene, controllando il rilascio dei mediatori della risposta allo stress come il cortisolo. Il risultato, sfruttato in alcune formulazioni, come Mag Stress Resist 30 Bustine, è quello di ridurre la concentrazione del cortisolo.

L’interesse maturato attorno alla rodiola ha giustificato l’allestimento di numerose sperimentazioni: l’effetto antistress è stato studiato nel topo sottoposto a fatica cronica.

I risultati hanno permesso, nel 2010, l’assegnazione alla Rhodiola rosea da parte delle autorità regolatorie, dello status di medicinale vegetale tradizionale indicato per il sollievo temporaneo di sintomi associati a stress, quali fatica, esaurimento e lievi stati d’ansia.

L’utilizzo della Rhodiola Rosea nella storia

L’uso della Rhodiola rosea nella storia ha origini molto lontane. Gli antichi hanno associato la pianta ad un effetto stimolante del sistema nervoso e promotore delle performance fisiche e mentali.

La pianta viene citata in alcuni trattati medici scritti nell’epoca greca antica. Pare anche, sulla base di numerosi documenti storici, che il suo estratto venisse utilizzato dalle popolazioni barbariche per ridurre la fatica e aumentare la resistenza fisica durante le incursioni.

Nel 1775 la Rhodiola rosea fece il suo ingresso nella Farmacopea svedese.

Gli effetti della rodiola sulla mente

L’estratto della Rhodiola rosea come quello di Arkopharma che viene utilizzato in fitoterapia è ricavato dalle radici e dai rizomi della pianta. Contiene alcuni glicosidi di interesse farmacologico, come il salidroside e la rosavina (presumibilmente responsabili dell’azione farmacologica), il tirosolo, l’acido caffeico e l’acido cinnamico.

Le azioni antifatica e neurostimolante rientrano fra quelle per cui la Rhodiola rosea viene impiegata, all’interno di integratori nei quali è associata ad altri adattogeni come l’eleuterococco (per migliorare la capacità di concentrazione nei periodi di studio intenso), alle vitamine del gruppo B o a estratti neuroprotettivi come quello di Ginkgo biloba.

Il suo effetto antidepressivo, sfruttato nella formulazione di integratori come Ipersereno, è piuttosto condiviso nell’ambito della comunità scientifica, anche se il meccanismo con cui agisce a questo livello sembra ancora poco chiaro. L’ipotesi più accreditata è che la rosavina agisca aumentando la concentrazione della serotonina, il cosiddetto ormone del benessere.

L’azione antistress, presente in prodotti che oltre alla Rhodiola rosea contengono anche l’estratto di alga klamath o quello di schisandra, sarebbe invece svolta dal salidroside, che si oppone all’aumento dei livelli di cortisolo.

La Rhodiola rosea viene usata, nell’ambito di formulazioni più complesse come Chefaro Ymea Vamp Control, anche per lenire i sintomi della menopausa. In questi prodotti la sua azione contribuisce ad attenuare gli improvvisi e fastidiosi sbalzi di temperatura e la sudorazione dovuti alle vampate di calore, a regolarizzare la sudorazione e il tono dell’umore.

Malgrado la sicurezza degli estratti di Rhodiola rosea, occorre fare attenzione a possibili interazioni, che possono verificarsi in caso di concomitante assunzione di alcol o altri prodotti attivi sul sistema nervoso centrale.

Serotonin involvment in Rhodiola rosea attenuation of nicotine withdrawal signs in rats – C.Mannucci et al – Phytomedicine, 2012

Evidence-based efficacy of adaptogens in fatigue, and molecular mechanisms related to their stress-protective activity – A.Panossian et al – Current Clinical Pharmacology, 2009

Therapeutic effects and safety of Rhodiola rosea extract WS® 1375 in subjects with life-stress symptoms – results of an open-label study – D.Edwards et al – Clinical Trials, 2012

 

 

Pubblicato il 11 Gennaio 2021
Monica Torriani
Monica Torriani

Laureata in Farmacia e abilitata alla professione presso l’Università degli Studi di Milano, è consulente (libero professionista) per la comunicazione nel settore healthcare, con attività ad ampio spettro che include farmaci, prodotti biotecnologici, dispositivi medici, integratori alimentari e cosmetici.

Si occupa della progettazione e realizzazione di contenuti destinati al web e alla carta stampata per diverse testate editoriali (articoli, podcast,...Leggi tutto

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