Se si è alla ricerca di un SSD per MacBook, il modello OWC Aura Pro X2 rappresenta una delle soluzioni più indicate per prestazioni e, soprattutto, per compatibilità. Si tratta, di base, di un normale SSD in formato M.2 e dotato di tecnologia NVMe, ma rispetto a modelli più conosciuti, come ad esempio Western Digital Black SN850 NVMe SSD, si passa in questo caso ad un prodotto ottimizzato appositamente per i laptop di Apple. Prima di analizzare le prestazioni e le specifiche di questo modello, va sottolineata la questione della compatibilità. OWC Aura Pro X2 non è progettato, infatti, per tutti i MacBook presenti attualmente sul mercato, ma per la gamma Air e MacBook Pro da fine 2013 a metà 2015. L’SSD è disponibile in diversi tagli di memoria, per andare incontro ad ogni tipo di esigenza. Si parte da una base di 240 GB, utili in particolare per gli utenti che non richiedono molto spazio di archiviazione oltre alla memoria occupata dal sistema operativo. Decisamente più indicati per un aggiornamento i tagli da 480 GB e 1 TB, arrivando al modello top di gamma da ben 2 TB, perfetto, ad esempio, per i videomaker che non vogliono utilizzare molto memorie esterne per gestire il proprio lavoro. Rispetto agli SSD NVMe più aggiornati, OWC Aura Pro X2 presenta un design piuttosto spartano, integrando dei semplici pad termici per il controllo delle temperature e rinunciando ad un vero e proprio dissipatore per ridurre al minimo l’ingombro all’interno dei portatili. Parlando di prestazioni, invece, questo modello è in grado di aumentare considerevolmente la velocità delle memorie originali montate nel MacBook, con un valore in lettura fino a 3200 MB al secondo e fino a 2400 MB al secondo in scrittura.
OWC Aura Pro X2 in pillole:
- SSD NVMe per MacBook Air e MacBook Pro
- Ottimizzato per file system Apple
- Fino a 3200 MB al secondo in lettura
- Tagli di memoria da 240 GB fino a 2 TB
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
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