Il dettaglio al centro di tutto: guida all’acquisto dei migliori obiettivi macro

Dopo aver affrontato in due guide differenti le caratteristiche generali delle fotocamere digitali e degli obiettivi, ci concentriamo sul segmento molto specifico della macrofotografia. Gli obiettivi macro permettono di ingrandire oggetti di piccole dimensioni, dando risalto a quei dettagli che l’occhio umano non riesce a cogliere. Tante sono le tipologie disponibili, così come le specifiche da valutare in sede d’acquisto. Ne parliamo in questa guida, dopo aver descritto i modelli migliori suddivisi per fasce di prezzo.
migliori obiettivi macro

Come scegliere un obiettivo macro

Ecco raccolti i principali argomenti su cui ragionare in fase di scelta:

Rapporto di riproduzione – Per essere definito macro, un obiettivo fotografico deve raggiungere un rapporto di riproduzione 1:1. Alla minima distanza di messa a fuoco, cioè, il soggetto immortalato avrà le stesse dimensioni della propria immagine catturata dal sensore. Modelli del genere sono sempre a ottica fissa. Gli obiettivi zoom, sebbene rechino talvolta la dicitura macro, mettono in campo un rapporto di riproduzione inferiore.

Lunghezza focale – Variabile da 35 a 200 mm, la lunghezza focale dell’obiettivo esprime la distanza fra sensore e centro ottico. All’aumentare della lunghezza focale, crescono la distanza minima di messa a fuoco e la distanza di lavoro, ovvero lo spazio che intercorre fra il culmine dell’obiettivo e il soggetto. In entrambi i casi, la possibilità di avere un’immagine a fuoco a distanza superiore dall’obiettivo, agevola lo scatto con soggetti in movimento, insetti in primis. 

Peso e misure – Anche queste due specifiche sono correlate. Al crescere della focale, infatti, aumentano lunghezza e peso del barilotto. Si parte dai circa 4/5 cm dei 35 mm, il cui peso si aggira intorno ai 200 gr, per arrivare fino a un chilo con gli obiettivi 200 mm, la cui lunghezza media è 15 cm.

Compatibilità – Prima di effettuare l’acquisto è necessario controllare che il prodotto sia compatibile con la nostra reflex o mirrorless, ovvero che l’aggancio a baionetta si incastri a perfezione nella macchina. Anche in seno allo stesso brand, la compatibilità non è assoluta e può variare in base al sensore della fotocamera. A fianco degli obiettivi originali, non mancano interessanti opzioni compatibili, spesso proposte a prezzi vantaggiosi.

(Dati aggiornati a giugno 2024 e soggetti a variazione nel tempo)

Quanto costa un obiettivo macro

prezzo obiettivo macro
Il prezzo degli obiettivi macro è sensibilmente più alto rispetto a quello dei modelli standard di pari lunghezza focale. Tecnologicamente più complessi, prodotti del genere si rivolgono ad un pubblico con già qualche nozione all’attivo. All’aumentare della focale, il costo sale ancora perché cresce il numero di lenti, così come quello dei gruppi in cui sono suddivise. Ma anche la presenza di un preciso autofocus e di un avanzato stabilizzatore d’immagine può farsi sentire in ottica budget. Ai principianti che desiderino sperimentare la macrofotografia riducendo l’esborso al minimo, consigliamo un approccio diverso, munendosi di tubi di ingrandimento e lenti close-up. Nel primo caso, parliamo di vere e proprie prolunghe da inserire fra macchina e obiettivo con lo scopo di diminuire meccanicamente la distanza minima di messa a fuoco. Le lenti close-up, invece, si applicano alla sommità dell’obiettivo per ingrandire il soggetto. In entrambi i casi, la spesa è davvero contenuta. Ai fotografi senza compromessi, invece, abbiamo dedicato una ricca selezione con gli obiettivi macro come protagonisti. Si parte dalla fascia economica, con tetto di spesa fissato a 350 per arrivare, oltre i 550 euro, alla fascia alta. Il territorio di mezzo è occupato dalla fascia media che riserva più di una sorpresa.

Fascia economica (entro i 350 euro)

Entro i 350 euro, ci muoviamo nella fascia degli obiettivi macro economici, modelli essenziali con lunghezza focale ridotta. Cominciamo dal valido OM System (Olympus) M. Zuiko Digital 30mm f/3.5 ED, un 30 mm compatibile con le iconiche mirrorless PEN e OM-D dell’azienda giapponese. La luminosità non impressiona ma la distanza minima di messa a fuoco non è male, assestandosi intorno ai 10 cm. Compatto e comodo da trasportare, pesa solo 130 gr. Identico per focale, il Panasonic Lumix H-HS030E fa entrare più luce grazie all’aperura f/2.8. Minimal nelle linee, non si fa mancare un efficace stabilizzatore ottico d’immagine. Ideale con le mirrorless Panasonic, spinge la distanza minima di fuoco appena oltre i 10 cm. Il peso tocca quota 180 gr mentre l’angolo di visione arriva a 40 gradi. Un po’ più spinto è il Nikon Nikkor 40mm f/2.8 G AF-S DX, macro da 40 mm cucito su misura delle reflex SRL del colosso di Tokyo. Con uno schema ottico composto da 9 elementi suddivisi in 7 gruppi, tocca i 235 gr di peso. E riesce ad allontanare ulteriormente la distanza minima di messa a fuoco. Con circa 16 cm fra sensore e soggetto, infatti, scattare foto in movimento risulta più agevole. Una rapida messa a fuoco affianca la classica modalità manuale. In ultimo ma non per importanza, il 7artisans 60mm f/2.8 Macro è un modello compatibile dallo strepitoso rapporto qualità-prezzo. Declinato per macchine mirrorless Sony, Canon, Fuji e Nikon, fa salire la distanza minima a 17 cm. E il peso a 550 gr.

Fascia media (da 350 a 550 euro)

Saliamo di livello con gli obiettivi macro di fascia media, modelli pensati per il fotografo esigente in cerca di grande flessibilità. Apriamo le danze con il Fujifilm XF 60mm f/2.4 R Macro che lavora con le mirrorless del marchio nipponico con sensore APS-C. Eccellente con gli scatti naturalistici, racchiude 10 elementi in 8 gruppi mantenendo il peso non superiore ai 215 gr. Corrisponde a 27 cm la distanza minima di messa a fuoco con rapporto di riproduzione 1:1. Passando dai proprietari ai compatibili, ecco spuntare il Laowa 85mm f/5.6 2X Ultra Macro APO che, come tutti i prodotti dell’azienda cinese, impressiona per rapporto qualità-prezzo. Esteticamente curato, è un 85 mm versatile realizzato con attacchi per macchine full-frame Canon, Nikon, Sony e Leica. Il peso non supera i 300 gr e la distanza minima di fuoco è pari a 16.3 cm. Entriamo nel terreno dei macro con focale più diffusa introducendo il Samyang 100mm f/2.8 ED UMC Macro, con aggancio per mirrorless Canon EOS M. Luminoso e ben costruito, si compone di 15 elementi suddivisi in 12 gruppi. Notevole anche la luminosità grazie all’apertura f/2.8. Mentre fra sensore e soggetto, la messa a fuoco richiede circa 30 cm. Sale anche il peso che supera di poco i 700 gr. La lunghezza focale cresce ulteriormente con l’Irix 150mm f/2.8 Macro Dragonfly che, come il nome stesso rivela, dà il meglio con gli insetti in movimento. Compatibile con mirrorless Nikon, Pentax e Canon, pesa 840 gr e sfodera una distanza minima di 34.5 cm. 

Fascia alta (oltre i 550 euro)

Superata la soglia dei 550 euro, il segmento degli obiettivi macro si arricchisce di prodotti di grande valore, alcuni dei quali dedicati ai professionisti. Si parte dal Fujifilm Fujinon XF 30mm f/2.8 R LM WR Macro, uno dei più recenti e prestanti della gamma. Compatibile con le mirrorless APS-C Fuji, è il tripudio della trasportabilità grazie alle misure ridotte e al peso di 200 gr. 10 cm è la distanza minima di fuoco, fattore che lo fa brillare con soggetti inanimati o vegetali. Saliamo sensibilmente di focale con il Canon RF 100mm f/2.8L MACRO IS USM, uno dei 100 mm più apprezzati in assoluto. Eccezionale con i primi piani, si avvale di un rapido autofocus per cavarsela in ogni frangente. Costruito attorno alle mirrorless EOS R di Canon, fa valere una distanza minima di messa a fuoco di 26 cm. Maneggevole e tropicalizzato, pesa meno di 700 gr. Chi sia alla ricerca di un ottimo obiettivo macro compatibile, troverà soddisfazione nel Sigma Art 105mm f/2.8 DG DN Macro. Parte di una delle più celebri serie in circolazione, lavora con macchine Leica e Panasonic con attacco L-Mount, e modelli Sony E. Luminoso e relativamente leggero (715 gr), pone fra sensore e soggetto una distanza di fuoco minima di 30 cm. E chiudiamo con un altro 105 mm di successo, il Nikon Nikkor Z MC 105mm f/2.8 VR S. Cucito a misura delle mirrorless Z di Nikon, offre impeccabile nitidezza e velocità record nella messa a fuoco. Molto buono il peso di 630 gr, così come la distanza minima di fuoco di 29 cm.

A cosa serve un obiettivo macro?

caratteristiche obiettivo macro
Prima di iniziare a parlare di obiettivi, è necessario definire cosa sia la macrofotografia. A differenza del filone paesaggistico e della ritrattistica, è un genere fotografico che punta a ritrarre soggetti di piccole dimensioni, come il germoglio di un seme, una gocciolina d’acqua su una foglia, un fiore o un insetto. Ma è anche impiegata per riprodurre con dovizia di particolari documenti e oggetti di natura commerciale. Il tutto con lo scopo di realizzare suggestivi ingrandimenti privi di aberrazioni e con alti livelli di nitidezza e uniformità. Per raggiungere questi risultati, l’obiettivo macro è imprescindibile perché è l’unico in grado di catturare un soggetto a dimensione reale, a patto di avvicinarsi molto a esso. Gli obiettivi macro veri e propri sono a focale fissa e mettono in campo un rapporto di riproduzione di 1:1. Non dobbiamo lasciarci ingannare, quindi, dalla dicitura macro presente su alcuni obiettivi zoom. Utilizzata in modo un po’ improprio, sta solo a indicare che quel particolare prodotto è capace di effettuare ingrandimenti superiori a quelli di un modello standard. Con le fotocamere compatte è praticamente impossibile praticare questo genere che, invece, si esalta con reflex e mirrorless, macchine che permettono di sostituire l’obiettivo a seconda del tipo di scatto da realizzare.

Le caratteristiche principali dell’obiettivo macro

Ecco alcuni elementi base della macrofotografia che si influenzano reciprocamente in fase di scatto. Lunghezza focale, rapporto di riproduzione, distanza di messa a fuoco e distanza di lavoro: ne parliamo di seguito.

Lunghezza focale 

La lunghezza focale è la distanza tra il sensore e il centro ottico dell’obiettivo. Misurata in millimetri, ha valori compresi fra 35 e oltre 180 negli obiettivi macro. A metà strada si collocano i modelli da 100 o 105 mm che, per la loro naturale versatilità, sono i più diffusi e apprezzati. All’aumentare della lunghezza focale, crescono anche la distanza minima di messa a fuoco e la distanza di lavoro. In più, l’obiettivo risulta meno luminoso perché la luce dovrà compiere un tragitto più lungo per raggiungere il sensore. In linea di massima, comunque, un’apertura del diaframma pari a f/2.8 darà buoni risultati in qualsiasi tipo di contesto.

Rapporto di produzione

Come accennato nel paragrafo precedente, un vero obiettivo macro raggiunge, solitamente, un rapporto di riproduzione di 1:1. Ciò significa che, inquadrando un soggetto alla minima distanza di fuoco, l’immagine catturata dal sensore avrà misure identiche a quella reale. Il tutto occupando quasi per intero l’area disponibile sul sensore. Sarà il numero di megapixel della macchina, invece, a dirci quante volte la foto potrà essere ingrandita su carta o su schermo. 

Distanza di messa a fuoco

La distanza di messa a fuoco misura lo spazio che intercorre tra il sensore e il soggetto. Minore è la distanza, più potremo avvicinarci. A seconda della lunghezza focale dell’obiettivo, varia anche la distanza di messa a fuoco. In genere, però, tale valore resta compreso fra 10 e 40 cm. Nella ghiera dell’obiettivo, la distanza minima corrisponde al rapporto di riproduzione 1:1. Agendo sulla ghiera, è possibile allontanare il punto di messa a fuoco, cambiando contemporaneamente anche il rapporto di riproduzione. Ecco perché tra i due elementi c’è sempre una corrispondenza precisa. Per fare un esempio concreto, a bordo di un macro da 100 mm, al rapporto 1:1 corrisponde la distanza di 30 cm circa. Portandola intorno ai 35 cm, però, il rapporto passerà a 1:2. E ciò significa che l’immagine impressa nel sensore sarà grande la metà di quella reale. Quale che sia la distanza minima di messa a fuoco, un obiettivo con stabilizzatore ottico d’immagine è sempre preferibile perché riduce tremolii e movimenti involontari. Per ottenere scatti ancora più stabili, però, è indispensabile munirsi di un cavalletto. L’autofocus, infine, non sempre è la prima scelta di chi pratica la macrofotografia perché è preferibile avvicinarsi o allontanarsi dal soggetto per metterlo a fuoco. Proprio per questo, un obiettivo macro prevede sempre un interruttore con cui disattivare l’AF.

Distanza di lavoro

Concludiamo l’excursus fra le specifiche tecniche dell’obiettivo macro con uno dei concetti più rilevanti a livello pratico. La distanza di lavoro è lo spazio che divide il soggetto dall’ultima lente dell’obiettivo. Notevole è la differenza con la distanza di messa a fuoco che calcola lo spazio a partire dal sensore, quindi molto più indietro. Proprio per questo, i valori della distanza di lavoro risultano tendenzialmente inferiori. Riprendendo il nostro obiettivo macro 100 mm, la distanza di lavoro si aggirerà intorno ai 10 cm. Un obiettivo con focale superiore, ci consentirà di stare ancora più lontani dal soggetto per inquadrarlo alla minima distanza di fuoco. Imprescindibile con soggetti animati in movimento, tale parametro si fa meno cruciale inquadrando piante, fiori e oggetti. 

Obiettivi macro con ottimo stabilizzatore ottico d’immagine:
Sony SEL90M28G
Fujifilm XF 80mm f/2.8 R LM OIS WR Macro
Canon EF 100mm f/2.8 IS USM

Dimensioni e peso

Sono due variabili sempre interconnesse. Man mano che l’obiettivo macro si allunga, infatti, il peso tende a crescere. È la lunghezza focale l’elemento più rilevante in tal senso. E se un obiettivo macro 35 mm pesa anche meno di 200 gr, un imponente modello da 200 mm potrebbe eccedere il chilo sul piatto della bilancia. Il tutto con evidenti conseguenze a livello di portabilità. La buona notizia è che gli obiettivi di grandi dimensioni sono quasi sempre tropicalizzati, ovvero costruiti per resistere meglio ad urti, cadute, polvere e umidità. Detto questo, quando si decide di aggiungere al proprio kit un prodotto del genere, dotarsi di una borsa a tracolla imbottita è sempre consigliato. Oltre alla lunghezza, compresa in media fra 4 e 15 cm, è il contenuto dell’obiettivo a incidere sul peso. Parliamo cioè, del numero di lenti e della relativa organizzazione in gruppi ottici. Ma anche la presenza dello stabilizzatore d’immagine influisce sul peso, oltre che sulle performance del prodotto.

Il fattore compatibilità

La compatibilità dell’obiettivo macro con la fotocamera digitale si lega, in primo luogo, alla tipologia di aggancio presente. Il sistema a baionetta che crea un legame saldo fra i due elementi, infatti, varia nella forma e nella dimensione passando da un marchio all’altro. Ma anche analizzando il catalogo di un solo brand, noteremo che la compatibilità degli obiettivi non è un universale, specie spostandoci dalla gamma mirrorless a quella reflex. Anche la tipologia di sensore della macchina può incidere in ottica compatibilità. I modelli con sensore APS-C o micro quattro terzi, ad esempio, non sono in grado di lavorare con obiettivi full-frame. Poiché le variabili in gioco non sono poche, prima di effettuare l’acquisto, è necessario confrontare le caratteristiche dell’obiettivo e della macchina per essere certi che il match sia corretto. A fianco dei prodotti originali (Canon, Nikkor, Sony…), trovano posto numerose soluzioni compatibili. Parliamo di sensori macro costruiti da aziende terze (Sigma, Tamron, Leica, Samyang…) che li realizzano con attacchi differenti a seconda della tipologia di macchina cui abbinarli. In ultimo ma non per importanza, attraverso appositi anelli adattatori, è possibile agganciare un obiettivo vintage per macchina a pellicola a una fotocamera digitale di ultima generazione. Tale connubio, però, porta di solito alla perdita di alcune funzionalità elettroniche, come l’autofocus e la gestione automatica dell’apertura. 

Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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