Xiaomi 14 Ultra recensione: una nuova era per la fotografia su smartphone

Potente, estremo e con un comparto fotografico che non ha eguali nel mondo della telefonia mobile. La nuova creatura di Xiaomi è il cameraphone 2024.
Di Saverio Alloggio 5 Luglio 2024
Xiaomi 14 Ultra recensione

Xiaomi 14 Ultra è il miglior smartphone per scattare fotografie del 2024. Un’affermazione frutto di oltre due settimane di utilizzo del nuovo flagship dell’azienda cinese, un prodotto unico nel suo genere. Tutto questo suggerisce come il target principale per questo dispositivo siano i professionisti, in particolare i social media manager. Sì, perché è con la modalità manuale che si riesce a tirar fuori tutto il potenziale di un comparto, quello fotografico, per il quale la collaborazione con Leica è molto più di una semplice partnership commerciale.

Tutto questo senza dimenticare una piattaforma hardware di primo livello, un bellissimo schermo AMOLED, una batteria che riesce a garantire un’autonomia convincente in praticamente qualsiasi situazione. Certo, i 1.499 euro richiesti di listino per il nuovo Xiaomi 14 Ultra rappresentano una cifra non alla portata di tutti. Ennesima conferma di come si tratti di un dispositivo per la massa, considerando anche alcuni aspetti meno convincenti, che lo rendono ulteriormente poco adatto all’utente medio.

Una macchina fotografica in tasca

Sul retro ci sono quattro sensori, tutti da 50 Megapixel. Il principale è caratterizzato da un’apertura variabile del diaframma, un tecnicismo che ha un riflesso molto importante nell’uso quotidiano. Significa infatti che, a seconda della quantità di luce ambientale, Xiaomi 14 Ultra è in grado di catturarne fisicamente di più o di meno a seconda delle esigenze (una funzione che spesso gli altri smartphone simulano a livello software). Questo si traduce in fotografie in notturna praticamente perfette.

Xiaomi 14 ultra fotocamera

Xiaomi 14 ultra: la fotocamera

Il secondo sensore è un grandangolo con angolo di visuale a 122°. Perfetto, ad esempio, per ritrarre soggetti ingombranti (come i monumenti) senza doversi inventare strane inquadrature. Nulla che non si sia già visto negli altri smartphone, ma con una differenza sostanziale: questo grandangolo scatta benissimo sia in diurna che in notturna, un aspetto tutt’altro che scontato. Le altre due fotocamere sono invece entrambe dedicate allo zoom. Con una ci si può spingere fino ai 3.2X, con l’altra addirittura i 5X (120X in digitale). I risultati lasciano letteralmente a bocca aperta per quantità di dettaglio mantenuto anche con i soggetti incredibilmente lontani.

Attenti però a un aspetto. Quando scattiamo in automatico, e dunque lasciamo fare tutto al software, i risultati complessivi sono in linea con i diretti concorrenti. Anzi, in alcuni ambiti dispositivi come il Galaxy S24 Ultra o l’iPhone 15 Pro Max riescono a fare anche meglio grazie ad algoritmi dell’elaborazione dell’immagine decisamente più performanti di quelli di Xiaomi. Ecco perché acquistare il 14 Ultra per scattare soprattutto in automatico (come avviene per buona parte degli acquirenti dei telefoni) ha probabilmente poco senso.

Lo scenario si stravolge passando in manuale. Il nuovo top di gamma dell’azienda cinese mette in mostra una gamma dinamica incredibilmente ampia, come mai si è visto nel mondo smartphone. Ciò significa riuscire a riprodurre tutte le sfumatura cromatiche di una scena, dalla più scura alla più chiara. Una caratteristica propria delle macchine fotografiche professionale, ma che da oggi viene proposta anche da un telefono. Il lavoro di Xiaomi è stato davvero egregio.

Il contributo di Leica è stato poi determinante. I profili colore, la Modalità Cinema nei video (di ottimo livello anche i filmati), l’intervento nell’ingegnerizzazione dei sensori: un vero valore aggiunto. E poi c’è il tema della post-produzione, grazie alla capacità dello Xiaomi 14 Ultra di scattare in RAW con tutti e quattro i sensori. Si ricavano dunque dei file fotografici con una mole enorme di informazioni, da poter elaborare in software professionali come Lightroom o Photoshop di Adobe. Pane per i fotografi professionisti.

Infine, una doverosa menzione al camera kit. Un accessorio da acquistare separatamente (costa 199 euro) e che trasforma lo smartphone, esteticamente, in una macchina fotografica. Migliora dunque il grip, mette a disposizione dei pulsanti fisici (inclusa la levetta analogica per lo zoom) e consente di avere un tasto a doppia corsa per scattare (proprio come le macchine fotografiche). Da segnalare anche la presenza di una batteria aggiuntiva da 500 mAh (milliampereora), che contribuisce a non far scaricare quella principale del dispositivo quando si utilizza l’accessorio.

Non solo fotografia

Per quanto il comparto fotografico caratterizzi lo smartphone in maniera importante, siamo complessivamente di fronte a un top di gamma anche negli altri ambiti: schermo da 6,73 pollici AMOLED, processore Snapdragon 8 Gen.3 di Qualcomm abbinato a 12 Gigabyte di Ram, batteria da 5.000 mAh (milliampereora).

Xiaomi 14 Ultra display

Xiaomi 14 Ultra: display

L’esperienza di utilizzo è dunque eccellente a 360 gradi. Lo schermo si vede benissimo all’aperto, lo smartphone risulta sempre veloce e fluido in qualsiasi operazione. Molto buono anche il software, affidato ad HyperOS (il nuovo sistema operativo di Xiaomi basato su Android 14), ricco di personalizzazioni e funzionalità. L’autonomia invece non fa gridare al miracolo (nonostante l’enorme batteria da 5.000 mAh), per quanto si riesca sempre a chiudere la giornata con un buon 15% di carica residua. C’è comunque la ricarica rapida a 90 Watt (con caricabatterie apposito incluso in confezione), così come quella wireless.

L’unico aspetto però poco convincente è quello legato alle dimensioni. Complice il comparto fotografico, Xiaomi 14 Ultra risulta enorme, impossibile da utilizzare con una mano e decisamente scomodo da inserire in tasca. Il retro in simil-pelle dona una sensazione premium al tatto, ma questo non basta a mitigare il problema legato al trasporto nella quotidianità. Un aspetto da non sottovalutare.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo

È un prodotto estremo, sotto tutti i punti di vista. Lo consigliamo a occhi chiusi a qualsiasi appassionato di tecnologia e, in generale, a tutti coloro che amano possedere l’ultimo ritrovato tecnologico. Sarebbe comunque sprecato da utilizzare per gli scatti in manuale, cosa che di solito gli utenti “normali” fanno con il telefono.

È da ritenere imprescindibile per chi è un professionista della fotografia: un punto di riferimento assoluto per la qualità fotografica su smartphone, da poter concretamente implementare nel flusso di lavoro. Al netto dell’investimento importante da effettuare per portaselo a casa.

Pubblicato il 5 Luglio 2024
Saverio Alloggio
Saverio Alloggio

Sono nato nel 1990 e ho vissuto da adolescente l’arrivo degli smartphone. La mia passione per la tecnologia è nata però ben prima, iniziando ad assemblare computer in quinta elementare. Circuiti e schede di rete mi hanno affascinato da quando ne ho memoria. È stato il 2007 però l’anno della svolta: sono stato tra i pochi italiani (rispetto ai numeri...Leggi tutto

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