Fino a pochi anni fa c’erano solo gli hard disk meccanici, che mettevamo nei computer per salvare i nostri dati e soprattutto per installare il sistema operativo. Poi sono arrivati gli SSD (Solid State Drive), che sono probabilmente la più grande rivoluzione degli ultimi 20 anni nel mondo dei PC. Tanto che oggi gli hard disk magnetici sono interessanti solo come unità secondaria oppure come unità esterna e portatile.
Oggi assistiamo a un ulteriore passaggio evolutivo, con gli SSD SATA che stanno lasciando il posto a più veloci modelli PCIe, come per esempio il famoso Samsung 970 EVO o il Crucial MX 500.
Secondo gli ultimi dati in arrivo dall’Asia, dove si producono praticamente tutti i componendi elettronici, infatti gli SSD PCIe sono circa il 50% del totale, a pari merito con modelli SATA. E nel corso del 2019 ci si attende che il mercato cresca ancora, lasciando gli hard disk magnetici solo alle applicazioni dove serve tanto spazio al prezzo più basso possibile.
Il perché del successo degli SSD PCIe è presto detto: gli SSD PCIe sono più veloci, e quindi è più veloce tutto il computer. Non è una differenza grande quanto quella tra un hard disk magnetico e un SSD SATA, ma si ottiene comunque un avvio del sistema più veloce, così come l’apertura e l’uso dei vari programmi.
Ed ecco perché chi ha un computer datato, con un vecchio hard disk magnetico, potrebbe (e dovrebbe) investire in un SSD. Una volta installato di nuovo il sistema operativo, infatti, si ha la sensazione di avere tra le mani un computer nuovo e più potente di prima. Provare per credere.
Se volete montare un SSD sul vostro notebook o sul desktop, dovrete scegliere tra SSD SATA e SSD M.2. Tutti i computer hanno almeno una connessione SATA disponibile, quella del disco esistente e che cambierete. Non tutti invece hanno no slot M.2, quindi prima di procedere all’acquisto sarà consigliabile informarsi sul computer che volete aggiornare.
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