Recensione ZTE Axon 20 5G, il primo smartphone con fotocamera sotto lo schermo

Di Lucia Massaro 17 Febbraio 2021
ZTE Axon 20 5G

ZTE Axon 20 5G è il primo smartphone con fotocamera sotto lo schermo. L’azienda cinese ZTE ha battuto sul tempo OPPO e Xiaomi che da anni sono al lavoro sulla stessa tecnologia. Una soluzione che ha comportato non poche sfide. Nascondere una fotocamera sotto uno strato di vetro e assicurare una qualità degli scatti accettabile non è di certo un’impresa semplice. ZTE ci è riuscita.

Non aspettatevi risultati ai livelli di iPhone 12 Pro o Galaxy S21, ma Axon 20 5G può essere considerato un esperimento ben riuscito. Se poi pensiamo che è arrivato sul mercato a una cifra non proibitiva, un plauso a ZTE diventa d’obbligo. Certo, è meno d’impatto rispetto a uno smartphone pieghevole come Galaxy Z Fold2 ma con un prezzo di listino di 449 euro ci si porta a casa un dispositivo con una tecnologia nuova di zecca.

È tutto sotto il display

ZTE Axon 20 5G ha un display enorme. È un pannello OLED da ben 6,92 pollici con risoluzione Full-HD+ e frequenza di aggiornamento a 90Hz. La qualità è nella media. La luminosità massima non è particolarmente elevata, per cui potreste avere qualche grattacapo in giornate particolarmente soleggiate. Il refresh rate è statico, contrariamente alla maggior parte degli smartphone presenti sul mercato. A prescindere dal contenuto che state visualizzando, l’immagine sullo schermo si aggiornerà sempre alla stessa velocità con inevitabili impatti sull’autonomia.

ZTE Axon 20 5G

Nonostante la grandezza del display e la batteria da 4.220 mAh, ZTE è riuscita a contenere il peso. Non è leggerissimo. Pesa 198 grammi, il che è sorprendente se consideriamo lo schermo da 6,9 pollici. Basti pensare che il nuovo iPhone 12 Pro con display da 6,7 pollici pesa 228 grammi. In generale, lo smartphone è ingombrante. Non si riesce a utilizzarlo con una sola mano. Per fortuna, il pulsante di accensione (sul lato destro) è stato posizionato nel punto esatto dove ci si aspetta di trovarlo.

Sotto lo schermo non si nasconde solo la fotocamera anteriore. Troviamo il sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali (c’è anche il riconoscimento facciale) che funziona abbastanza bene. La capsula auricolare è assente. È lo schermo stesso che emette il suono attraverso un vibratore piezoelettrico che lo fa vibrare. Una soluzione già vista su altri terminali, come il P40 di Huawei. Il risultato non è dei migliori. Il suono in chiamata risulta un po’ ovattato, a volte anche robotico. Avendo nascosto praticamente tutto sotto lo schermo (anche il sensore di prossimità), è difficilmente comprensibile il perché siano state mantenute delle cornici visibili. Quella inferiore è più pronunciata delle altre.

Come funziona la fotocamera anteriore

Arriviamo alla vera novità. Per implementare la fotocamera sotto lo schermo, i problemi da risolvere sono due: come fare arrivare luce al sensore e come evitare che si veda la differenza di colori in corrispondenza della zona in cui viene posizionata la fotocamera. La soluzione è utilizzare un materiale altamente trasparente e ridisegnare la struttura dei pixel presenti sul display per una migliore trasmissione della luce. Questo è ciò che ha fatto ZTE.

ZTE Axon 20 5G

Fotocamera sotto lo schermo

L’area in corrispondenza della fotocamera ha una risoluzione inferiore, che permette la penetrazione della luce. La minore densità di pixel in quella zona è visibile ma solo in presenza di sfondi molto chiari (come vedete nell’immagine qui sopra). È praticamente inesistente su sfondi scuri. Ci si abitua immediatamente e non lo si noterà quasi mai. In breve, non crea fastidio.

La fotocamera è da 32 Megapixel. La qualità degli scatti non è ai livelli dei concorrenti venduti a cifre simili, ma è comunque accettabile per un prodotto di prima generazione. I selfie hanno sempre un aspetto un po’ sfocato, come se ci fosse davvero un velo sulla fotocamera. I dettagli si perdono e la scena risulta piatta, con lo sfondo che tende a essere sempre eccessivamente illuminato soprattutto di giorno. Questo effetto è più mitigato se non c’è molto spazio tra noi e lo sfondo, come potete vedere dall’immagine scattata all’interno che trovate qui sotto.

Più tradizionale invece il comparto fotografico posteriore composto da tre sensori: principale da 64 Megapixel, grandangolare da 8 Megapixel, sensore per le macro da 2 Megapixel e ultimo sensore per la profondità di campo sempre da 2 Megapixel. La qualità delle foto è in linea con la fascia di prezzo di appartenenza, in particolar modo di giorno. Non è esente da difetti. La speranza dunque è che ZTE possa intervenire con qualche futuro aggiornamento software.

Di giorno, le immagini sono piacevoli con una buona dose di dettagli ma con una tendenza ad accentuare troppo i colori. In alcune scene, si nota anche un po’ di morbidezza di troppo soprattutto in presenza di fasci di colore identici. Effetto accentuato di più sugli scatti grandangolari che tendono a perdere qualche dettaglio e – quando cala il sole – a mostrare un effetto acquarello. È proprio sulle prestazioni di questa fotocamera che ZTE dovrebbe intervenire maggiormente.

Il risultato generale cala un po’ di notte dove le immagini perdono dettagli e resta una presenza visibile del rumore digitale. C’è la modalità notte ma non fa miracoli. Nel tentativo di accentuare i colori e mostrare maggiori dettagli, la funzione ricrea una scena che si discosta un po’ dalla realtà. ZTE Axon 20 5G dunque si difende meglio senza la modalità notte.

Prestazioni soddisfacenti

ZTE Axon 20 5G è basato sul processore Snapdragon 765G, lo stesso di Mi 10 Lite e Motorola Edge. Il chip è abbinato a 8 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna espandibile (a patto di rinunciare alla seconda SIM). Poco da dire sulle prestazioni. Lo smartphone svolge tutte le attività senza alcun problema. Le differenze con i top di gamma ovviamente si notano, ma l’esperienza offerta è appagante. Mai un rallentamento. Mai un’esitazione. Insomma, non avrete grattacapi.

Ottima la dissipazione del calore, avvertibile leggermente solo quando lo smartphone è in carica. Completa la connettività che purtroppo dimentica solamente il jack audio da 3,5 mm. Niente cuffie collegate via cavo. Per il resto, offre supporto 5G, Dual-SIM, Bluetooth 5.1, NFC, Wi-Fi ac dual band, A-GPS, GLONASS, GALILEO, BDS e porta Type-C per la ricarica.

ZTE Axon 20 5G

Sull’autonomia si poteva fare di più. La batteria integrata è da 4.220 mAh con supporto alla ricarica rapida da 30W. Con un utilizzo medio si riesce ad arrivare a sera ma è quasi impossibile riuscire a coprire il giorno successivo. Per fortuna, la ricarica avviene molto velocemente.

La parte software è affidata ad Android 10 personalizzato con l’interfaccia grafica proprietaria MiFavor 10.5. Il menu delle impostazioni è in stile Android stock, come gli smartphone Motorola. C’è l’Always-On-Display. Alcune traduzioni devono ancora essere affinate e il risparmio energetico per l’ottimizzazione delle app può essere gestito meglio. È capitato che WhatsApp andasse in “standby” obbligandoci ad aprire manualmente l’app per ricevere nuovi messaggi.

Conclusioni

Voto: 7,5/10

ZTE Axon 20 5G deve affrontare un’agguerrita concorrenza. Sono tanti gli smartphone che si presentano con una scheda tecnica simile venduti a cifre anche inferiori: Mi 10 Lite, OnePlus Nord, Motorola Edge. O anche dispositivi con un processore di fascia alta, come Mi 10T. Solo per citarne alcuni. La nuova creatura dell’azienda cinese però è l’unica a poter contare su una fotocamera nascosta sotto lo schermo, una soluzione con una qualità fotografica lontana dagli standard attuali ma che nessun altro dispositivo offre. Il tutto a un prezzo di listino accettabile per un prodotto di prima generazione: 449 euro.

Non è lo smartphone adatto per chi ama scattare tanti selfie né per chi desidera un dispositivo compatto ma ZTE è riuscita a tirare fuori un prodotto soddisfacente con una tecnologia che sembrava ancora molto lontana.

Pro:

Contro:

Pubblicato il 17 Febbraio 2021
Lucia Massaro
Lucia Massaro

Classe 1990, formazione umanistica, laureata in Traduzione Specialistica e una passione nascosta per la tecnologia. Sono la prova lampante che nella vita ognuno è l’artefice del proprio destino. Ho iniziato a giocare con il primo computer quando avevo appena imparato a leggere. Man mano abbandonavo la pesante enciclopedia cartacea per passare a Encarta, la più famosa enciclopedia multimediale prodotta da...Leggi tutto

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