Neuralink di Elon Musk ha impiantato il primo chip in un essere umano

Il chip Telepathy di Neuralink è stato impiantato per la prima volta in un umano e permetterà di controllare dispositivi con la forza del pensiero.
Di Giuseppe Servidio 31 Gennaio 2024
Neuralink impianta un chip nell'uomo

Elon Musk ha annunciato su X (Twitter) che Neuralink, l’azienda di neurotecnologie che ha fondato e di cui è il principale finanziatore, è riuscita a impiantare con successo il primo chip in un essere umano. Si tratta nella fattispecie del chip Telepathy che, come suggerisce il suo nome commerciale, dovrebbe consentire di controllare i propri dispositivi (smartphone, tablet, computer, etc.) con la sola forza del pensiero.

Tweet Elon Musk

L’annuncio di Elon Musk su X

Dopo diversi anni di sperimentazione e dopo l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie da parte dell’FDA (Food and Drugs Administration), avvenuto per la cronaca a maggio 2023, Neuralink ha quindi raggiunto un’altra pietra miliare nella sua storia.

Questa notizia apre, infatti, possibili spiragli positivi per tutti coloro che purtroppo sono affetti da disabilità tali da impedire l’uso degli arti a causa di problemi neurologici di varia natura. È bene però smorzare entusiasmi troppo sensazionalistici sottolineando il fatto che al momento ci si trova ancora in una fase di test, che è iniziata lo scorso settembre con l’apertura delle iscrizioni al programma PRIME (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface).

Lo studio in questione ha l’importante obiettivo di valutare la sicurezza dell’impianto in sé oltre che del robot R1 che è stato impiegato per l’operazione chirurgica invasiva ed è rivolto in particolar modo a persone che sono affette da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e da tetraplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale.

Il chip Telepathy dovrebbe consentire a coloro che parteciperanno allo studio affetti da questi disturbi di interagire con il mondo esterno sfruttando il pensiero per spostare il puntatore del mouse o per digitare i tasti di una tastiera, operazioni che al momento possono essere effettuate con un notevole sforzo fisico degli occhi sfruttando degli appositi comunicatori oculari che rilevano il battito delle ciglia.

Visti i risultati incoraggianti che sono stati ottenuti in passato con la sperimentazione animale possiamo auspicarci che anche sull’uomo possano esserci risvolti positivi.

Pubblicato il 31 Gennaio 2024
Giuseppe Servidio
Giuseppe Servidio

Web writer e ghostwriter freelance, classe 1996. Da che ricorda ha sempre avuto una spiccata passione per la scrittura e la tecnologia, ma mai avrebbe immaginato di fonderle nel lavoro che avrebbe fatto da “grande”. Nel periodo delle elementari scrisse la sua prima raccolta di racconti, con cui sperava già di diventare uno scrittore professionista. Crescendo si è accorto...Leggi tutto

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