La casa smart è ormai una realtà: aspirapolvere connesso, impianto di illuminazione smart, altoparlanti intelligenti che rispondono ai comandi. Tutto ormai è sempre più connesso e le aziende lavorano per rendere l’interazione tra uomo e dispositivi sempre più semplice e intuitiva. LG sta dunque lavorando per un processore con intelligenza artificiale che possa raccogliere in maniera autonoma audio e video per aiutare l’utente finale nei vari compiti che portano alla gestione della casa, tutto senza essere collegato a una rete Internet.
Il Chip AI, questo il nome del processore, è basato su una tecnologia proprietaria di reti neurali, che cerca di imitare la logica con cui lavorano gli occhi e l’udito umani.
Ovviamente, il chip non è ancora in grado di mimare correttamente il comportamento umano, ma riesce a recepire segnali audiovisivi in maniera effettiva, come se nella vostra casa ci fossero delle orecchie e degli occhi, che riescano a carpire tutte le informazioni necessarie. Tra le altre, possono individuare cambiamenti fisici o chimici nell’ambiente, in modo da poter allertare nel caso l’utente debba fare qualcosa.
Il chip non si affida a un server, in quanto non è connesso, ma svolge tutti i calcoli in maniera autonoma. Al momento si tratta solo di uno studio, ma potrebbe essere integrato in prodotti come aspirapolvere robot, come l’iRobot Roomba 980, oppure lavatrici e frigoriferi smart.
Il chip di LG è dunque la naturale evoluzione dei dispositivi smart visti finora e potrebbe rivoluzionare l’intero settore entro poco tempo, imparando anche a capire le emozioni dell’utente e a proporre soluzioni adatte al contesto. Non è da escludere che soluzioni simili possano arrivare anche da altri dispositivi, o che possano essere integrate da altoparlanti smart come l’Amazon Echo o i Google Home.
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