Acquistare un monitor per giocare oggi è un’esperienza che si può rivelare piuttosto frustrante. La quantità di tecnologie di cui tenere conto e la pletora di modelli disponibili rende difficile orientarsi, tanto che anche un utente esperto può faticare a trarre conclusioni corrette. In questo articolo andiamo a consigliare 5 modelli dai 34″ ai 27″, con prodotti che privilegiano la qualità e richiedono un esborso non trascurabile e altri che invece sono più economici.
Prima di iniziare un consiglio che vale in generale: se si cerca un’ottima esperienza, non importa quale sia la diagonale o la tecnologia impiegata, è necessario investire somme mediamente più alte (e non di poco) rispetto a quelle richieste per un monitor per usi più generici. I prezzi dei monitor gaming validi non sono infatti bassi, neanche su dimensioni più contenute. Orientarsi sul massimo risparmio è quindi rischioso perché una scheda tecnica apparentemente convincente può nascondere insidie, ad esempio una cattiva gestione delle immagini in movimento o una risposta ai comandi non ottimale.
Iniziamo con l’Alienware AW3423DWF, un monitor QD-OLED con schermo da 34″ curvo in formato ultra-wide da 3440 x 1440 pixel. La frequenza di aggiornamento arriva fino 165 Hz. La qualità dell’immagine è ottima, grazie all’altissimo contrasto percepito e alla riproduzione dei colori, merito dei Quantum Dot. Trattandosi di un QD-OLED ha un tempo di risposta quasi istantaneo e ovviamente non manca la compatibilità con il Variable Refresh Rate.
Chi desidera un prodotto da usare anche con le console e magari con schermo piatto in 16:9 può optare per un altro Alienware, il modello AW3225QF che per ora è apparentemente reperibile solo tramite il sito Dell. È sempre un QD-OLED ma da 32″ con risoluzione Ultra HD, frequenza di aggiornamento a 240 Hz e connettività HDMI 2.1, una caratteristica che lo rende più adatto all’uso con le console di ultima generazione.
Il principale limite è legato alla produttività, nello specifico alla lettura dei testi: la struttura dei pixel rende i caratteri un po’ meno leggibili e può stancare la vista quando se ne fa un uso prolungato. Questo è vero soprattutto per il 34″ dato che il modello da 32″ ha migliorato questo aspetto. Attenzione anche alle fonti di luce che si riflettono sullo schermo: possono far apparire il nero meno profondo (anche questo aspetto è stato migliorato nel 32″).
L’Asus PG27AQDM è un’ottima alternativa per chi vuole un monitor più piccolo di 32″ mantenendo la qualità offerta da un OLED. In questo caso il pannello da 27″ è un OLED di LG Display con risoluzione di 2560 x 1440 pixel. C’è poi una frequenza di aggiornamento fino a 240 Hz e il solito tempo di risposta bassissismo comune a tutti gli OLED. Data la risoluzione non ci sono porte HDMI 2.1.
La qualità dell’immagine è ottima per contrasto e fedeltà cromatica. La luminosità non è invece clamorosa: è sufficiente per gustarsi un buon HDR ma non è sovrabbondante. Restano poi i limiti legati alla leggibilità dei testi, sempre per il fatto che la struttura dei pixel non è quella classica dei pannelli RGB, come abbiamo spiegato in questo articolo.
Il Samsung Odyssey Neo G8 S32BG850NP è un monitor LCD piuttosto luminoso dotato di un pannello curvo da 32″ con risoluzione Ultra HD. La frequenza di aggiornamento arriva a 240 Hz e c’è una retroilluminazione Full LED Array con local dimming e Mini LED. Lo schermo LCD è di tipo VA: garantisce quindi un buon contrasto ma un angolo di visione non molto ampio.
La dotazione comprende la connettività HDMI 2.1, necessaria per usare le console di ultima generazione, il Variable Refresh Rate e una pronta risposta ai comandi. La qualità dell’immagine è molto buona, grazie al discreto lavoro svolto dal controllo a zone della retroilluminazione e all’ottima fedeltà cromatica, merito dei Quantum Dot. Qualche alone di luce nel nero è però visibile, segno che il local dimming non è perfetto.
Il monitor LG 32GR93U-B si inserisce nella fascia media e permette di risparmiare rispetto ai modelli citati in precedenza. Si tratta di un 32″ con pannello LCD IPS Ultra HD a 144 Hz. Partiamo subito con i punti deboli: il contrasto non è alto come da tradizione per gli IPS, che garantiscono invece un ampio angolo di visione (rispetto agli LCD VA). Anche la luminosità non raggiunge picchi molto elevati: siamo intorno ai 500 nit e del resto va bene così, dato che un IPS senza local dimming andrebbe fortemente in crisi con una luminosità molto alta.
Abbiamo però un buon trattamento antiriflesso, un’ottima fedeltà cromatica e la connettività HDMI 2.1 per sfruttare al massimo le console da gioco. L’angolo di visione ampio e il contenimento dei riflessi lo rendono un prodotto perfettamente a suo agio con la produttività. Completa il quadro la pronta risposta ai comandi.
Il monitor Gigabyte M27QX è la proposta che proponiamo a chi vuole contenere la spesa senza sacrificare la qualità. Ovviamente i compromessi ci sono: manca la connettività HDMI 2.1 e il contrasto non è molto alto a causa del pannello LCD IPS. Lo schermo è un 27″ da 2560 x 1400 pixel con una frequenza di aggiornamento fino a 240 Hz.
Il monitor supporta il Variable Refresh Rate e gestisce molto bene le immagini in rapido movimento, garantendo anche una risposta i comandi molto veloce. Attenzione all’ergonomia: la base permette di inclinare lo schermo ma non di ruotare a destra o sinistra.
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