Fitbit: stop alla produzione in Cina dal 2020

Fitbit, come Samsung, ha preso la drastica decisione di interrompere la produzione dei suoi dispositivi in Cina, a partire da gennaio 2020. Una decisione che, sebbene possa sembrare avventata, risulta necessaria per poter evitare di alzare i prezzi dei propri prodotti in seguito ai dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle merci importate dalla Cina. Reuters conferma che l’azienda statunitense ha iniziato a esplorare nuove alternative per creare realtà di produzione già a partire dal 2018, quando la guerra commerciale tra USA e Cina era solamente agli inizi.

Spostare la produzione fuori dalla Cina è una mossa che non deve sorprendere. Sono infatti molte le società che hanno preso tale decisione, inviando prima una lettera aperta al presidente Trump cercando di evidenziare le loro preoccupazioni. Le nuove tariffe, successivamente all’introduzione dei dazi, rischierebbero di rendere le aziende USA meno competitive rispetto ai marchi cinesi.

Fitbit Versa Lite

Fitbit non ha ancora ufficializzato dove verrà dislocata la produzione, ma molto probabilmente verranno rilasciate maggiori informazioni durante la conferenza che avrà come focus l’andamento del Q3 2019, che dovrebbe tenersi tra non molto tempo. Si potrebbe supporre che la nuova sede potrebbe essere nel sud-est asiatico, dove i produttori potrebbero continuare a beneficiare di una manodopera a basso costo, senza però subire l’intervento dei dazi statunitensi.

Fitbit è stata la prima società statunitense a comunicare la sua scelta, probabilmente perché ne sentiva maggiormente l’urgenza. Da sempre l’azienda lotta contro agguerriti rivali, come per esempio Xiaomi con la sua Mi Band, per cercare di proporre prodotti come i Fitbit Inspire HR o l’ottimo Fitbit Versa.

Alcune voci palesavano addirittura l’intenzione di Fitbit di vendere l’azienda, anche se attualmente sembra che questa soluzione sia stata accantonata.