Che cos’è la tecnologia 5G?

Di Valerio Porcu 16 Marzo 2019
Tecnologia 5G

Si parla di 5G da molti anni, ma solo di recente sono arrivati sul mercato i primi dispositivi compatibili; entro pochi mesi nei negozi potremo scegliere uno smartphone 5G, o un altro tipo di dispositivo, e potremo rivolgerci a un operatore telefonico per un contratto specifico. Ma cos’è il 5G? Cosa significa la sigla 5G, e cosa c’è di diverso rispetto all’attuale 4G?

5G è un acronimo che sta semplicemente per “quinta generazione”, e descrive la più recente versione delle soluzioni tecniche che permettono di collegarsi a Internet senza un collegamento fisico, vale a dire con un cavo. Tipicamente si pensa a queste connessioni per i migliori smartphone, ma in verità sono molti i dispositivi dotati di un modem per l’accesso alla Rete in mobilità: computer portatili, modem tascabili, sensori di ogni genere, automobili, elettrodomestici, videocamere di sicurezza e molto altro ancora.

Tutti insieme questi oggetti formano una rete chiamata Internet of Things, cioè “Internet delle cose”. Una rete, cioè, dove le macchine parlano tra loro, potenzialmente anche senza che uno o più esseri umani siano coinvolti nella comunicazione.

5G vuol dire velocità

Qualcomm-5G

I primi smartphone connessi usavano reti piuttosto lente, che permettevano di trasferire dati a velocità nell’ordine dei kilobit al secondo (Kbps). Anche nel migliore dei casi, aprire una moderna pagina web, come questo articolo, avrebbe richiesto diversi minuti. Gli smartphone non erano costantemente connessi, inoltre, perché i costi erano altissimi. Ci si collegava occasionalmente, e solo per estrema necessità.

Nel 2008 cominciarono a diffondersi le reti 3G – era l’anno dell’iPhone 3G e successivamente dell’iPhone 3GS. La velocità massima è di circa 3 megabit al secondo (Mbps), cioè migliaia di volte superiore allo standard precedente; diventa possibile fare chiamate video e guardare video online, per esempio su YouTube, ma la qualità è bassa, la stabilità discutibile e i costi ancora molto alti. Nel corso degli anni, comunque, i prezzi scendono e sempre più persone possono permettersi almeno qualche gigabyte (GB) al mese.

Lo standard successivo, il 4G, viene introdotto già nel 2010 e promette velocità ancora maggiori – in effetti pari o anche superiori a una veloce connessione ADSL domestica. Si può arrivare, teoricamente, a ben 100 Mbps, persino a punte di 1 gigabit al secondo (Gbps). Come velocità, il 4G potrebbe in effetti competere con la fibra ottica, ma in realtà la velocità massima è limitata dagli operatori telefonici o da un’infrastruttura non abbastanza capillare. In ogni caso, gli smartphone possono navigare a velocità molto alte: usare YouTube o Netflix non è un problema, così come scaricare grandi file o fare videochiamate di gruppo.

La realizzazione dell’infrastruttra 4G richiede del tempo, perché bisogna costruire nuove torri, posare cavi, posizionare antenne e così via. Anche in questo caso i costi all’inizio sono molto alti e pochi se lo possono permettere. Oggi però una connessione 4G è offerta di base con con ogni contratto telefonico, ed è comune avere a disposizione decine di gigabyte per pochi euro al mese.

Arriviamo così al 5G, standard che può offrire senza problemi 1 Gbps di velocità a molti utenti nello stesso momento, e mantiene tali prestazioni anche se l’oggetto è in movimento. Lo standard non è ancora del tutto definito, e non dovrebbe esserlo fino al 2020, ma alcuni prodotti sperimentali sono già in commercio per chi volesse provare un’esperienza pioneristica. Per esempio esiste lo Xiaomi Mi Mix 3 5G, una variante del normale Mi Mix 3 dotata di un modem 5G – al momento non è prevista una distribuzione ufficiale in Italia. Nel nostro paese, in ogni caso, la rete 5G non è ancora attiva e dunque non si potrebbe sfruttare uno smartphone del genere.

Il processore Qualcomm Snapdragon 855, che troviamo sullo Xiaomi Mi 9, sul Sony Xperia 1 e su molti altri smartphone, è già pronto per il nuovo standard.

Il 5G non è per gli smartphone

Auto connessa

Da quanto detto sopra si può intuire che, in effetti, uno smartphone 4G ha prestazioni adeguate per fare qualsiasi cosa, se si parla della velocità di rete. Una connessione ancora più veloce è sicuramente sempre la benvenuta, ma non ci sono app o servizi che la richiedano oggigiorno – né probabilmente ci saranno ancora per diversi anni, ammesso che possano mai arrivare servizi tanto esigenti in termini di banda passante.

Ma allora a che serve davvero il 5G? Considerando l’utenza finale e gli oggetti di uso quotidiano, non ci sono molti esempi dove si possa parlare di “bisogno” per il 5G. Un notebook con modem 5G potrebbe collegarsi più velocemente, e per alcuni professionisti magari è un’opzione interessante. Ma bisogna sforzarsi per trovare scenari in cui si possa dire “mi serve”.

Il 5G è invece un fattore differenziante per altri contesti. Il più rilevante è senz’altro quello automobilistico: grazie al network 5G le automobili connesse possono mantenere aperta la comunicazione su aree geografiche più ampie, e garantire sempre risposte veloci. Questo è molto importante pensando in particolare alla guida autonoma, perché bisogna evitare che un ritardo nella comunicazione possa provocare un malfunzionamento. Una volta completati i test, la rete 5G dovrebbe poter garantire proprio questo tipo di grande affidabilità.

Similmente, il network 5G può rendere migliori e più efficienti i sistemi industriali. Un’installazione remota e automatizzata può comunicare in modo efficace il proprio stato, e gli operatori potrebbero di fatto manovrare a chilometri di distanza. C’è un enorme potenziale, fatto di risparmio finanziario – perché non bisognerebbe pagare qualcuno per raggiungere luoghi remoti a fare controlli superflui o per tirare una leva. Si può pensare a centrali energetiche o petrolifere, per esempio.

Ma, sopratutto, si potrebbero realizzare sistemi del tutto nuovi e inconcepibili senza una rete di questo tipo. Ricorrendo a un esempio un po’ abusato, un chirurgo potrebbe controllare a distanza un robot e operare un paziente dall’altra parte del mondo, senza temere che un errore di rete porti a una tragedia. Beh, in verità difficilmente si realizzerà uno scenario del genere, ma aiuta a comprendere cos’è la rete 5G e quali potrebbero essere le sue implicazioni.

Si potrebbe sfruttare anche per la sicurezza pubblica e privata, perché le attrezzature, grazie al 5G e a batterie super efficienti, potrebbero restare operative anche se venisse a mancare la fonte di energia principale.

In conclusione

La risposta alla domanda “Cos’è il 5G?” è sostanzialmente che si tratta di un network mobile di nuova generazione. Una novità che significa maggiore velocità, copertura più ampia, tempi di latenza ridotti; in termini generali, prestazioni migliori rispetto all’attuale 4G.

Ancora più importante, abbiamo affermato e illustrato come il 5G non sia una tecnologia interessante per lo smartphone personale. Soprattutto, è una soluzione tecnologica che rende possibile l’introduzione di molte e importanti novità a livello industriale e di infrastrutture.

Pubblicato il 16 Marzo 2019
Valerio Porcu
Valerio Porcu

Classe 1976, ha studiato elettronica e letteratura, con una specializzazione in didattica delle lingue. Grazie all’unione della formazione tecnica con quella umanistica, ha sviluppato uno sguardo critico e attento, e la capacità di osservare con attenzione e distacco lo sviluppo tecnologico, sia per i grandi salti evolutivi sia per i piccoli oggetti di uso quotidiano. Uno sguardo maturo che sa...Leggi tutto

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Commenti

Angelo Battaglini
18 Marzo 2019, 1:10

Commento chiaro.

Rispondi
Valerio Porcu
18 Marzo 2019, 9:35

Grazie!

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