5 motivi per acquistare The Last of Us Parte II, il nuovo capolavoro per PS4

Di Candido Romano 23 Giugno 2020
The last of us part 2

Il 19 giugno lo sviluppatore Naughty Dog ha finalmente reso disponibile uno dei videogiochi più attesi di questa generazione: è possibile acquistare The Last of Us Parte II in esclusiva per PlayStation 4, anche nella sua Special Edition. I creatori sono gli stessi che hanno dato vita alla fortunata serie di giochi di avventura Uncharted, di cui su PS4 sono usciti i due capitoli Uncharted 4: Fine di un Ladro e Uncharted: L’Eredità Perduta.

The Last of Us Parte II è il seguito diretto di The Last of Us, titolo uscito dapprima su PlayStation 3 nel 2013, poi portato anche su PS4 con una versione migliorata. Dopo 7 anni gli utenti possono scoprire come si evolve il viaggio di Joel ed Ellie, i due protagonisti del primo capitolo, a cui si aggiungeranno nuovi personaggi come Dina, Abby e molti altri, in una storia commovente e ricca di colpi di scena.

Questo seguito è probabilmente il videogioco più importante della generazione, uscito strategicamente alla sua fine per essere disponibile potenzialmente a più persone possibili, dato che ormai ci sono oltre 100 milioni tra PS4 e PS4 Pro nelle case dei giocatori in tutto il mondo. Ecco 5 buoni motivi per non farselo sfuggire.

Una storia adulta e raccontata con maestria

Le vicende si svolgono sempre in un mondo post-apocalittico, dove una pandemia causata da un fungo che trasforma gli umani in mostri famelici ha praticamente fatto collassare il pianeta. Il burbero Joel ed Ellie, immune al virus, dopo il lungo viaggio del gioco precedente si sono stabiliti a Jackson, una vera e propria città situata nel Wyoming. Qui c’è praticamente tutto: elettricità, acqua potabile e una comunità unita.

Durante una missione di ricognizione di Ellie e Dina accade però un fatto gravissimo, che sconvolgerà completamente le decisioni e gli avvenimenti successivi. Ellie deciderà quindi di partire per Seattle, alla ricerca di un gruppo paramilitare chiamato WLF, per vendicarsi. Sono persone pericolose e pesantemente armate, che si aggiungono ai runner, una sorta di zombi molto veloci, e ai clicker, mostri ciechi ma con un udito finissimo e molto letali, oltre a tante nuove forme mostruose che si incontreranno durante questa lunga avventura.

La narrazione di The Last of Us Parte II procede in maniera molto realistica, con dialoghi curati nel minimo dettaglio e una storia che rimarrà impressa nella mente dei giocatori per molti anni. Si tratta comunque di un gioco adatto a soli adulti: è alto il tasso di violenza, ma comunque mai fine a sé stessa.

the last of us part 2

Graficamente superbo

The Last of Us Parte II è probabilmente uno dei videogiochi PS4 più belli mai visti: la cura con cui sono stati ricreati i personaggi è maniacale, ma la stessa cosa accade anche per le ambientazioni cittadine e naturalistiche di Seattle. Negli ambienti esterni si vede l’erba alta muoversi piacevolmente in base all’andamento del vento, ma si deforma anche al passaggio del giocatore, mentre si nasconde per non essere visto dai nemici.

Anche gli ambienti interni sono riprodotti con il massimo realismo, con la luce naturale che si riflette sulle superfici morbidamente. A rendere il tutto quasi fotorealistico sono le animazioni davvero eccezionali: grazie all’utilizzo di una nuova tecnologia ogni animazione viene concatenata naturalmente a un’altra, per una fluidità mai vista in nessun altro videogioco. Sembra di guardare un film, in cui però il giocatore può prendere il controllo diretto dei personaggi e decidere del loro destino.

Gameplay profondo

S controlla Ellie, che si vede in terza persona e il gameplay non differisce poi molto rispetto al primo The Last of Us. Tutto però è migliorato: dall’esplorazione alla raccolta del materiali, utili per creare oggetti curativi, armi da lancio o per migliorare quelle che si posseggono.

I combattimenti sono il più delle volte ragionati, sia contro i nemici mostruosi che con gli umani. Da questo punto di vista l’intelligenza artificiale è migliorata: gli umani spesso si organizzano con grane astuzia, si chiamano tra di loro con gesti o direttamente per nome e inoltre se sentono un rumore corrono ad indagare. Il gioco offre quindi scontri ad alta tensione, molto crudi e “sporchi”, con una grande varietà di armi, che possono anche essere modificate.

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Le musiche sono straordinarie

L’appassionante storia e i momenti cruciali della narrazione sono sorretti da una straordinaria colonna sonora, creata ancora una volta dal premio oscar Gustavo Santaolalla. Le musiche e gli effetti sonori rimarranno a lungo nella nei ricordi del giocatore e riescono perfettamente a presentare questo mondo fatto di pericoli costanti.

La musica ha un ruolo fondamentale anche all’interno del gioco. Di tanto in tanto durante l’esplorazione Ellie troverà una chitarra con la quale comincerà a suonare, elemento che a livello emozionale sarà centrale per lo svolgimento degli eventi.

Mondo di gioco più vasto

L’ultimo motivo per acquistare The Last of Us Parte II è sicuramente il mondo di gioco, questa volta molto più esteso. Seattle è stata riprodotta alla perfezione, con aree molto vaste da esplorare alla ricerca di materiali, armi e documenti per proseguire l’avventura. L’esplorazione si svolge spesso anche in verticale, per un gioco molto più grande del primo capitolo: la longevità si attesta infatti sulle 30 ore, anche se è non è tecnicamente un open world.

L’ultima fatica di Naughty Dog è quindi un vero e proprio capolavoro, costato anni di sviluppo e con una storia commovente, che mette il giocatore a dura prova durante tutto il corso del gioco. Un titolo che ogni possessore di PlayStation 4 dovrebbe giocare, soprattutto se si è appassionati del genere action survival, ma anche semplicemente se si vuole godere di una storia magistralmente scritta e diretta.

Pubblicato il 23 Giugno 2020
Candido Romano
Candido Romano

Giornalista e copywriter con una grande passione per tutto ciò che è tecnologia e intrattenimento, soprattutto smartphone, tablet e videogiochi, di cui scrive dal 2005. Una passione che porta avanti fin da bambino, quando nella sua stanza entrò il Commodore 64: una folgorazione, che aprì un universo di possibilità.

Classe 1983, fa parte di quella generazione che ricorda un mondo...Leggi tutto

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