Siamo talmente abituati a vederli che non ci facciamo nemmeno più caso. I sacchetti di plastica sono ovunque: leggeri, comodi e naturalmente usa e getta, sono molto pericolosi per il nostro pianeta e rappresentano una delle cause principali dell’inquinamento sulla Terra. Per combattere la dannosa abitudine di utilizzare i sacchetti di plastica, nel 2009 la Marine Conservation Society, società inglese no profit che si batte per la conservazione dell’ecosistema marino, lancia la Giornata Mondiale senza Sacchetti di Plastica. Da allora, il 12 settembre è la giornata in cui dovremmo tutti ricordarci di utilizzare un’alternativa per i nostri acquisti, con la speranza che questo gesto non resti confinato ad un unico giorno ma diventi un’abitudine sempre più diffusa e radicata.
Sue Kinsey, capo progetto del programma di inquinamento della Marine Conservation Society, nel 2009 spiegava l’obiettivo dell’iniziativa come modo per “dimostrare che è possibile con la prevenzione eliminare facilmente una fonte di inquinamento da plastica che è la piaga di tutti i paesaggi e una reale minaccia per la fauna marina”. In questi undici anni molte cose sono cambiate ma i problemi legati all’inquinamento sono ancora tantissimi quindi vale la pena ricordare questa giornata con un po’ di numeri e consigli per fare un piccolo passo contro la plastica.
I sacchetti di plastica vengono usati in media 12 minuti e, una volta buttati via, restano sulla Terra per circa 200 anni: in questo lungo lasso di tempo, provocano tanti e gravi danni all’ambiente. I numeri che ruotano intorno a questi oggetti tanto semplici quanto pericolosi sono allarmanti.
Per combattere questo fenomeno, i governi si sono mossi in questi dieci anni e la sensibilità dei cittadini è lentamente aumentata. L’Unione Europea ha bandito, insieme a tanti altri oggetti usa e getta in plastica, l’utilizzo dei sacchetti a partire da Gennaio 2021 ma molte amministrazioni hanno deciso di non aspettare quella data e di intervenire prima. In Italia, nell’agosto 2017, è entrata in vigore una legge che regolamenta la commercializzazione dei sacchetti di plastica: da quella data, nei supermercati abbiamo cominciato a trovare buste in materiale compostabile il cui costo era a carico del cliente. Inoltre, sono commercializzabili e acquistabili tutte le buste in materiale biodegradabile, che contengano almeno il 30% di plastica riciclata o almeno il 40% di materia prima rinnovabile. Insomma, a livello istituzionale qualcosa si è mosso e continuerà a muoversi, ma molto dipende proprio da noi!
Anche se fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, i sacchetti di plastica possono essere benissimo sostituiti. Cambiare le cose dipende dalle azioni dei singoli, oltre che dalle normative attuate dai governi, quindi è compito di tutti i noi fare uno sforzo per modificare in meglio le nostre abitudini. Fare acquisti in modo sostenibile è possibile, richiede soltanto un po’ di attenzione e buona volontà. Tanto per cominciare, ecco 4 modi semplici e immediati per rinunciare ai sacchetti di plastica.
Quando vai a fare shopping oppure a fare la spesa, porta sempre con te una o due borse di stoffa (molto pratiche le shopper di Reisenthel) in carta o comunque riutilizzabili, in cui mettere ciò che comprerai. Sono leggere, occupano poco posto e una volta acquistate non dovrai più ricomprarle. Se te ne dimentichi o devi fare un acquisto al volo, cerca di far stare tutto dentro la borsa o lo zaino che hai con te.
Per fare la spesa, un’ottima idea sono anche i carrellini: pratici e colorati, ne esistono di diversa capienza e per tutte le tasche.
Tra quelli più leggeri ed economici c’è il carrello con due ruote Gimi Brava Plus, con capienza da 38 litri, disponibile in diverse colorazioni.
Tra i più più sostenuti e accurati Foppapedretti propone il carrello portaspesa Foppapedretti Go Up: costruito in alluminio, tessuto, gomma e spugna termica ha una pratica tasca anteriore.
E perchè non scegliere un carrellino in alluminio e PVC dalle linee trendy disponibile nei colori nero e rosso come Gimi Galaxy, con capienza da 50 litri?
Infine, il più costoso Foppapedretti Go Fast, carrello portaspesa con capienza di 46 litri, pieghevole e leggero, provvisto di una borsa termica posteriore.
Prima di accettare un sacchetto quando hai comprato qualcosa, controlla bene e accettalo solo se è di carta oppure compostabile. Se riporta la scritta “compostabile” e il simbolo che certifica la sua totale biodegradabilità, non ci sono problemi, altrimenti cerca di farne a meno!
Se hai dei sacchetti in plastica a casa, cerca di riutilizzarli invece di buttarli subito dopo averli usati. A tutti capita infatti di essere fuori e di accettare qualcosa che ci viene venduto in un sacchetto di plastica: quando arrivi a casa, invece di buttarli via piegali e mettili da parte. Puoi utilizzarli per la raccolta differenziata della plastica oppure portarne uno sempre con te, per gli acquisti occasionali.
Questi sono solo alcuni semplici consigli ma c’è tanto altro che possiamo fare per combattere l’inquinamento da plastica. Per esempio, sempre parlando di spesa e di shopping, fai attenzione anche al packaging, non solo al prodotto che acquisti: evitare di comprare alimenti confezionati o contenuti in vaschette di plastica, farà una grande differenza per l’ambiente.
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Oltre al costume da bagno, alle creme solari, a comode e colorate infradito nella valigia da preparare per la partenza al mare non può certo mancare una borsa da portare in spiaggia.
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