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Kit di Pronto Soccorso a casa: cosa non deve mancare?

Di Monica Torriani 6 Novembre 2020
kit di pronto soccorso

Oggi la fruibilità dell’informazione scientifica e la disponibilità di strumenti efficaci e performanti per la soluzione di molti problemi ci rendono più autonomi nella gestione dei lievi disturbi di salute rispetto al passato. Ma, per non correre rischi, dobbiamo sviluppare la sensibilità necessaria a riconoscere quali condizioni possono essere trattate a casa con farmaci (comuni lassativi, fermenti lattici, antinfiammatori…) e per quali, al contrario, è richiesto l’intervento di un operatore sanitario.

Prendere un antiacido per un bruciore di stomaco occasionale può essere una buona idea, ma assumerlo a tempo indefinito perché il sintomo non migliora non lo è. Applicare un collirio antistaminico come Polifarma Benessere Ketoftil Collirio 25 Flaconcini 0,5 mL 0,5mg/mL per trattare il fastidio prodotto da una congiuntivite stagionale già diagnosticata è una scelta corretta, ma prolungarne l’uso in un occhio che produce secrezioni e si arrossa sempre di più no.

Accanto ad una maggiore conoscenza dei prodotti farmaceutici che custodiamo ed utilizziamo nell’ambiente domestico, occorre sviluppare una adeguata consapevolezza sulle opportunità e sui rischi dell’automedicazione.

kit pronto soccorso

 Quali farmaci conservare nella cassetta dei medicinali?

Il pronto soccorso domestico è composto da farmaci da banco (per intenderci, quelli che è possibile acquistare senza prescrizione medica prendendoli anche direttamente dal bancone della farmacia, come Novartis Voltaren Emulgel 2%) e farmaci senza obbligo di prescrizione.

La prima categoria viene identificata con la sigla OTC, che significa Over The Counter (sul bancone), perché include prodotti raggiungibili dal pubblico, che può prelevarne autonomamente una confezione per l’acquisto. La seconda è indicata con l’acronimo SOP, che comprende i farmaci che possono essere acquistati senza ricetta ma devono essere riposti lontano dal pubblico e consegnati direttamente dalle mani del farmacista.

Si tratta, in entrambi i casi, di farmaci di uso consolidato, sui quali sono stati raccolti dati in quantità sufficiente per stabilire che il loro impiego è sicuro. Per assumerli non dobbiamo passare attraverso il medico, ma non dobbiamo dimenticare che sono farmaci, approvati per precise indicazioni e caratterizzati, oltre che dall’azione terapeutica, anche da effetti collaterali e interazioni con altri medicinali, integratori o alimenti.

Per quanto riguarda i medicinali soggetti a prescrizione, questi possono essere acquistati solo dietro ricetta medica e devono essere conservati solo se necessari all’uso cronico, nei pazienti che soffrono di una patologia che richiede una terapia continuativa, oppure se diretti al trattamento di una condizione che potrebbe presentarsi (come la penna di adrenalina in un soggetto a rischio di anafilassi).

Se può essere utile che teniate in casa una confezione di chewing gum anti cinetosi se avete un bambino che soffre il mal d’auto, non è consigliabile conservare gli antibiotici che avete avanzato dall’ultima tonsillite. Non perché non siano più validi in un secondo momento (compreso nell’intervallo di validità), ma perché un uso al di fuori della prescrizione medica potrebbe essere inutile o addirittura nocivo per la salute.

Ad ogni incidente il suo rimedio

Per fronteggiare i piccoli incidenti domestici è bene dotarsi di pochi elementi utili e versatili.

Le compresse di garza sterile non possono mancare in una cassetta del pronto soccorso, così come la benda tubolare elastica, ideale per fissare le medicazioni, e i cerotti, sia di dimensioni assortite che nella versione a nastro. Meglio avere sempre a disposizione qualche flaconcino di soluzione fisiologica per rimuovere detriti e impurità da una ferita, detergere il nasino di vostro figlio o i vostri occhi irritati oppure per preparare un aerosol.

Vanno bene anche i flaconi da 500 mL, ma solo se ne fate grande uso (ad esempio se avete ferite, piaghe o ustioni di grandi dimensioni da medicare ogni giorno più volte al giorno). In tutti gli altri casi, meglio le confezioni monodose, che minimizzano il rischio di contaminazioni microbiche.

Il disinfettante è indispensabile per garantire che abrasioni anche lievi non si infettino; se avete bambini piccoli potete usare l’acqua ossigenata, che non brucia.

Mettete da parte anche una confezione di siringhe sterili: l’ago vi aiuterà nell’estrazione di una scheggia o spina o per bucare una vescica che deve drenare. A proposito di vesciche, è sempre utile conservare nell’armadietto i cerotti specifici per prevenirne la formazione o rendere meno dolorosa la scarpa.

Avere in casa un pacco di guanti sterili può essere utile per realizzare le medicazioni in sicurezza.

Antinfiammatori sì, ma con grande attenzione

È opportuno tenere nell’armadietto dei farmaci un analgesico per lievi mal di testa e uno indicato per dolori lievi o moderati, utile in caso di artrosi cervicale o mal di denti. Altri antinfiammatori da avere sempre in casa sono gli . Se scegliete quelli a base di paracetamolo come la Tachipirina il dosaggio corretto per un adulto è quello da 500 mg, per questa indicazione terapeutica.

I dosaggi variano con l’età e il peso del bambino. È importante non somministrare ai piccoli dosi più ravvicinate di quelle riportate nel foglietto illustrativo o comunque prescritte dal pediatra. Nei bambini, che hanno sistemi metabolici ancora immaturi, il rischio di tossicità legata ad errori nella cura è molto elevato.

Nell’armadietto non può mancare un termometro, nella versione digitale o o, ancora meglio, nel modello termoscanner a infrarossi.

Le soluzioni ai problemi più frequenti

L’applicazione di una pomata antistaminica può venire in aiuto, insieme a quella del ghiaccio istantaneo, per la gestione delle piccole reazioni allergiche cutanee e delle punture d’insetto. Ricordate però che se l’eczema si estende dovete consultare il medico e se compare difficoltà respiratoria dovete recarvi in Pronto Soccorso.

In caso di ustione, potete stendere con movimenti attenti e delicati una crema riepitelizzante come Fidia Connettivina Bio Plus Crema 25 g.

Avete gli occhi irritati a causa del numero eccessivo di ore che trascorrete al computer? Una gestione della professione più attenta al benessere del vostro corpo può essere una soluzione a medio-lungo termine; intanto però ricordatevi di conservare nella cassetta dei medicinali un collirio idratante.

Se avete necessità di tenere misurata la pressione arteriosa, non può mancarvi un . Tenete però presente che, per massimizzare l’attendibilità della misurazione, è bene seguire qualche regola.

Anzitutto, effettuate la misurazione in un momento di calma, dopo esservi seduti. Perché la misurazione sia precisa, poi, ripetetela tre volte a distanza di 2 minuti l’una dall’altra. La frequenza ideale è di 1-2 volte alla settimana.

Annotate i valori associati alla data nella quale sono stati presi in un quadernino, che, all’occorrenza, potrete anche far consultare al medico.

Conservare correttamente i farmaci significa preservarne sicurezza ed efficacia

Per evitare che la cassetta del pronto soccorso diventi essa stessa una fonte di pericoli, deve essere posta lontano dalla portata dei piccoli, in un luogo asciutto, a temperatura costante inferiore a 25°C. Non osservare le opportune regole significa correre il rischio di un deterioramento del medicinale, un fenomeno che accorcia la sua validità rispetto alla data di scadenza stampigliata sulla confezione.

Le conseguenze? Un farmaco è garantito per sicurezza ed efficacia, grazie alle lunghe e complesse prove cui viene sottoposto in fase di approvazione e agli elevati standard di qualità della nostra industria farmaceutica. Ma, se conservato non correttamente, questa garanzia può annullarsi.

Una volta la posizione ideale era considerata il bagno, ma si tratta di una scelta sconsigliata. Il vapore prodotto dalla doccia e le escursioni termiche rendono la stanza da bagno poco indicata per la conservazione dei farmaci.

I farmaci devono, infine, essere riposti nel luogo selezionato nelle condizioni in cui sono stati acquistati: qualsiasi sconfezionamento può pregiudicarne la qualità. Devono essere avvolti nel loro confezionamento primario, ad esempio il blister delle compresse di integratore ad azione antiossidante che assumiamo abitualmente oppure quello delle o ancora delle capsule di venoprotettore. E anche nel loro confezionamento secondario, la scatola.

Pubblicato il 6 Novembre 2020
Monica Torriani
Monica Torriani

Laureata in Farmacia e abilitata alla professione presso l’Università degli Studi di Milano, è consulente (libero professionista) per la comunicazione nel settore healthcare, con attività ad ampio spettro che include farmaci, prodotti biotecnologici, dispositivi medici, integratori alimentari e cosmetici.

Si occupa della progettazione e realizzazione di contenuti destinati al web e alla carta stampata per diverse testate editoriali (articoli, podcast,...Leggi tutto

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