Come ChatGPT, Bard e le intelligenze artificiali del futuro (non) ci cambieranno la vita

Ormai non si parla d'altro che di intelligenza artificiale e di come questa cambierà le sorti del mondo. Scopriamo di più su ChatGPT e simili.
Di Irene Bicchielli 12 Febbraio 2023
chat gpt vs bard

Da qualche settimana non si parla d’altro che delle incredibili potenzialità di ChatGPT.

Questo chatbot basato su intelligenza artificiale è stato sviluppato da OpenAI, un’organizzazione di ricerca no profit che si adopera per promuovere le Ai amichevoli, ovvero quelle che contribuiscono al bene dell’umanità. Quello che lo rende diverso da tutti i prototipi precedenti è il modello di machine learning che utilizza e che gli regala eccellenti capacità di apprendimento. Rilasciato a novembre 2022, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione ed è diventato il passatempo preferito di milioni di persone che si divertono a mettere alla prova il sorprendente robot.

Scopriamo meglio cosa nascondono le intelligenze artificiali e come sono destinate a, se non cambiarle, almeno a entrare nelle nostre vite.

Come funziona ChatGPT?

ChatGPT è un sito web che permette letteralmente di dialogare con un sistema di intelligenza artificiale. Proprio come se tu stessi chattando con un amico, puoi rivolgere domande al bot e ottenere delle risposte. Su quanto queste risposte siano più o meno sensate, appropriate ed esaustive, dipende dalla domanda e dal vostro livello di aspettativa. Ricordate che si tratta sempre e comunque di un bot, per quanto accurato e avanzato possa essere.

La cosa incredibile è che ChatGPT dispone di oltre 175 miliardi di parametri, il che apre le possibilità praticamente a qualsiasi genere di richiesta. Il sistema di intelligenza artificiale è in grado di scrivere canzoni, racconti per bambini, poesie e persino ricette, oltre ad essere un abile traduttore e programmatore (sì, riesce anche a scrivere in codice). Non è ancora in grado di realizzare immagini, video e foto, e non è molto bravo in matematica. A parte questo, mettetelo alla prova a lasciatevi stupire (o deludere, dipende da voi).

Come se non bastasse, ChatGPT è dotato di apprendimento automatico: questo significa che più viene utilizzato e più diventa preciso nelle sue risposte.

Come usare ChatGPT

Se vi siete incuriositi e avete voglia di mettere alla prova ChatGPT, niente di più semplice.

Dovete semplicemente andare sul sito e seguire i passaggi. Dopo che avrete creato l’account (per il momento è ancora gratuito),  potrete fare la vostra richiesta. Basterà qualche parola chiave per indirizzare il bot verso la creazione di un testo o di una traduzione. Vi consigliamo di rivolgervi a lui come se steste davvero chattando con una persona: sarà divertente testare ancora meglio le possibilità del bot di conversare come un umano!

Se avete qualche dubbio sulle potenzialità di ChatGPT vi consigliamo di leggere la guida introduttiva. Inoltre, avete a disposizione anche un pratico motore di ricerca per trovare quello di cui avete bisogno. Insomma, sicuramente è un passatempo divertente che vale la pena provare.

chat gpt vs google bard

I limiti e i pericoli di ChatGPT

Ora che abbiamo capito meglio quali sono le potenzialità di ChatGPT, capiamo anche i suoi limiti e gli eventuali pericoli a cui ci espone questo tipo di tecnologia.

Innanzitutto, e ve ne accorgerete già dal primo utilizzo di ChatGPT, i testi che riesce a produrre non eccellono in creatività né tantomeno in profondità. Ma non potremmo aspettarci nulla di diverso da un robot. Ridondanti, banali e superficiali: che sia un articolo di attualità o una canzone, la mancanza di sostanza e di emozione è un carattere comune a tutti i testi prodotti con ChatGPT. Questo non significa che testi del genere non possano tornare utili a popolare pagine web che parlano al motore di ricerca e non all’utente, ma certamente ci rassicura che un robot ancora non è in grado di sostituirsi all’estro di un essere umano in carne e ossa. Insomma, per il momento non c’è pericolo che qualcuno si emozioni ad ascoltare una canzone scritta da ChatGPT!

E poi ci sono tutte le problematiche a livello di sicurezza, ben più pericolose di un testo vacuo e privo di senso. ChatGPT infatti è un ottimo strumento per creare contenuti malevoli, email di phishing molto convincenti, articoli di fake news e tanti altri prodotti interessanti per i truffatori. I programmatori dovranno quindi fare un grosso lavoro per evitare che il loro sistema di intelligenza artificiali si riveli la gallina delle uova d’oro per i truffatori del web.

Bard, il bot di Google fa un passo in più e scavalca ChatGPT

Ovviamente Google non poteva restare a guardare mentre la tecnologia faceva passi da giganti senza il suo contributo. Ed ecco dunque che da qualche giorno non si parla d’altro che di Bard, il bot di intelligenza artificiale rilasciato da Google. Al momento è in fase di test ma sembra che nelle prossime settimane verrà messo a disposizione del grande pubblico, che lo attende trepidante. Secondo le dichiarazioni di Sundar Pichai, amministratore delegato della società madre di Google, Bard non vuole essere tanto un sostituto dell’uomo quanto piuttosto “uno sbocco per la creatività e un trampolino di lancio per la curiosità”. Con queste nobili dichiarazioni d’intenti, Bard si appresta a superare ChatGPT con un bello scatto in avanti.

A differenza di quest’ultimo, infatti, il modello sviluppato da Google mira ad arricchire le conoscenze dell’interlocutore aiutandolo quindi a migliorare il proprio lavoro di ricerca o di studio. ChatGPT si collega sempre alla parola chiave fornita dall’utente mentre Bard non avrà questo limite ma spazierà ben oltre. Si parla già di un utilizzo applicato al campo medico o scientifico, oltre ovviamente a entrare nella vita quotidiana delle persone. Sembra infatti che Bard verrà integrato nella funzione di ricerca di Google: basterà digitare una parola chiave per ricevere una risposta accurata, precisa e completa da parte dell’intelligenza artificiale, non soltanto un elenco di siti web.

Il progetto, partito nel 2017, è quindi destinato a non essere semplicemente un competitor di ChatGPT ma qualcosa di completamente nuovo e diverso, che potrebbe davvero cambiare il nostro modo di approcciarci all’intelligenza artificiale.

Se ChatGPT non ci ha dunque sorpreso eccessivamente, ci aspettiamo qualcosa di più da Bard. Dovremo aspettare ancora un po’ di tempo ma potrebbe valerne la pena!

Pubblicato il 12 Febbraio 2023
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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