Le stufe a bioetanolo portano design e calore in casa, richiedono una minima manutenzione e hanno costi contenuti. Scopriamole meglio.
Le stufe, o caminetti, a bioetanolo sono un ottimo elettrodomestico per riscaldare casa e allo stesso tempo portare un tocco di grande fascino e un po’ di magia. Oltre a poter contare su un combustibile ecologico ed economico, le migliori stufe a bioetanolo assicurano infatti lo stesso effetto del classico caminetto ma con meno manutenzione e costi più contenuti.
Scopriamo meglio questo pratico elettrodomestico per il riscaldamento di casa.
Cosa sono le stufe a bioetanolo?
Il bioetanolo è un combustibile ecologico che deriva dalla fermentazione degli scarti vegetali e che viene utilizzato in queste particolari stufe per produrre calore.
In generale le stufe a bioetanolo hanno l’aspetto di un caminetto chiuso. Ne esistono di ogni grandezza e di ogni design, di solito si tratta di oggetti molto raffinati ed eleganti. Possono essere piccole e compatte come un forno a microonde oppure elementi di arredo ingombranti, possono essere trasportabili oppure fisse, da attaccare al muro, da terra, da parete o da sospensione.
Come funziona una stufa a bioetanolo?
Il meccanismo di funzionamento delle stufe a bioetanolo è piuttosto semplice perché si tratta elettrodomestici composti da pochi elementi.
La stufa contiene un serbatoio, detto bruciatore (che viene riempito con il bioetanolo), uno stoppino e un ventilatore per distribuire il calore. Quando il liquido combustibile prende fuoco, si crea una fiamma e vengono rilasciati i vapori derivanti dalla combustione, che vengono immessi nell’ambiente circostante e lo riscaldano. Nei nuovi modelli, la fiamma è regolabile e la sua intensità e durata cambiano a seconda della potenza del bruciatore.
All’interno delle stufe a bioetanolo, spesso sono sistemate delle pietre porose, che hanno una duplice funzione: assorbono il bioetanolo e separano la fiamma dal bruciatore, in modo da rallentare il processo di combustione del liquido.
Teporus A301
Perché acquistare una stufa a bioetanolo?
I vantaggi della stufa a bioetanolo sono moltissimi.
- Richiedono una manutenzione minima: rispetto al classico caminetto a legna, non c’è bisogno della legna da ardere e nemmeno del conseguente smaltimento di cenere,
- Dal punto di vista estetico la resa è esattamente la stessa di un caminetto a legna: verrete conquistati dalla fiamma che danza e scaldati da un avvolgente e intenso calore!
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L’installazione è veramente molto semplice: basta collegare la stufa a bioetanolo alla corrente elettrica per far partire la ventola. Non è necessaria la canna fumaria perché la combustione non produce fumo, non superando i 400°.
- Si tratta di una soluzione ecologica: il bioetanolo infatti è una sostanza prodotta dalla fermentazione e distillazione degli zuccheri e dei glucidi presenti nelle biomasse. Viene prodotto dalle bucce di patate, dalle vinacce o da cereali: si tratta quindi di un prodotto completamente naturale.
- Assicurano un ottimo rendimento e il massimo comfort in casa perché sono in grado di raggiungere i gradi desiderati in modo omogeneo e di mantenere la temperatura senza sbalzi.
Infine, c’è un altro interessante vantaggio che riguarda l’aspetto economico: le stufe a bioetanolo possono essere portate in detrazione in dichiarazione dei redditi, con un vantaggio fiscale del 65% per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici oppure del 50% per quanto concerne le ristrutturazioni. Insomma, potrebbe davvero essere la scelta giusta per riscaldare casa!
Ci sono tuttavia anche alcuni svantaggi da considerare quando si decide di installare una stufa a bioetanolo. Innanzitutto, è bene ricordare che il bioetanolo è un combustibile altamente infiammabile e che le fiamme che si creano all’interno della stufa sono vere, quindi in caso di bambini o animali bisogna avere particolare attenzione. Inoltre, la combustione rilascia anidride carbonica nell’aria, per questo si consiglia di areare gli ambienti ogni due o tre ore per ripristinare la corretta ossigenazione nella stanza.
Quanti metri quadrati riscalda una stufa a bioetanolo?
Ovviamente la risposta cambia da modello a modello, tuttavia è doveroso specificare che le stufe a bioetanolo non possono essere utilizzate come fonte di riscaldamento principale. Possono invece diventare un’ottima integrazione al sistema di riscaldamento già esistente con caldaia o altri elettrodomestici più potenti.
Con una stufa a bioetanolo si possono scaldare spazi grandi all’incirca da un minimo di 25 metri quadrati a un massimo di 50 metri quadrati, non più grandi.
Quando conviene acquistare una stufa a bioetanolo?
Come abbiamo visto, una stufa a bioetanolo può diventare una soluzione molto utile per integrare il sistema di riscaldamento esistente se avete una casa medio grande. Se invece vivete in un monolocale o in un bilocale, potreste anche pensare si utilizzarlo come fonte di riscaldamento primaria.
Inoltre, le stufe a bioetanolo si rivelano molto vantaggiose per chi deve riscaldare un ambiente ampio come un openspace o una grande stanza dove convivono soggiorno e cucina, dove si trascorre la maggior parte del proprio tempo. In questo modo non sarete costretti ad accendere la caldaia ma potrete tenere accesa solo la stufa.
Perché la stufa a bioetanolo puzza?
Prima di tutto, è bene sapere che una stufa a bioetanolo dove tutto funziona correttamente, non dovrebbe emettere cattivi odori. Se vi ritrovate a sentire un odore non proprio piacevole in casa, c’è quindi qualcosa che non va.
Ecco le principali motivazioni.
- Avete scelto del bioetanolo di bassa qualità. Questo produrrà una fiamma più alta e più intensa ma rilascia anche sostanze nocive e vapori durante la combustione. Inoltre, lascia nell’ambiente un odore poco gradevole. Il bioetanolo di buona qualità invece non emana alcun odore né sostanze nocive.
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Il bruciatore non è di alto livello. Questo significa che non avviene una combustione corretta e, di conseguenza, dei residui di combustibile rimangono incombusti. Accumulandosi, questi produrranno un cattivo odore.
- La stufa a bioetanolo non viene correttamente pulita. La manutenzione e la pulizia periodica della stufa permettono di eliminare le particelle e i residui della combustione che potrebbero produrre odori sgradevoli. Non dimenticate quindi di prendervi cura della vostra stufa.
Inoltre, è sempre bene arieggiare regolarmente la stanza dove si trova la stufa, favorendo un corretto ricircolo d’aria che porta via eventuali cattivi odori dovuti alla combustione.
Qual è la migliore stufa a bioetanolo?
Ovviamente dovreste scegliere la migliore stufa a bioetanolo secondo le vostre esigenze. Noi abbiamo selezionato un modello che presenta un ottimo livello di qualità, prezzo e materiali.
La Tecno Air System Ruby è estremamente pratica, piccola ma dalle grandi prestazioni. Pesa solo 19 Kg e presenta un design molto gradevole, elegante e raffinato soprattutto nella sua versione bordeaux. Il bruciatore è removibile e regolabile, il che permette una pulizia e una manutenzione molto semplici. L’autonomia è piuttosto elevata perché il bruciatore riesce a contenere fino a 2 litri di combustibile quindi non dovrete preoccuparvi tanto spesso di ricaricare il serbatoio.
Pubblicato il 12 Gennaio 2023
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