Samsung Odyssey S27AG300NU fa parte della gamma di monitor Samsung G3, ossia la serie entry level dedicata al gaming. Nello specifico, si parla di un monitor da 27 pollici di diagonale in formato 16:9, con un pannello di tipo VA con risoluzione Full HD di 1920 x 1080 pixel. Il design si adatta perfettamente ad ogni tipo di postazione e, grazie alle cornici ridotte su tre dei quattro lati del monitor, permette una comoda configurazione multi-monitor in caso di necessità. Il monitor, inoltre, si difende egregiamente anche per le diverse possibilità di regolazione, dando modo di modificare l’altezza dello schermo, la rotazione sull’asse orizzontale e quella sul pivot in posizione verticale. Parlando delle funzioni pensate in maniera specifica per i videogiocatori, Samsung Odyssey S27AG300NU integra un pannello con una frequenza di aggiornamento di 144 Hz, supportato da un tempo di risposta di 1 ms per ridurre al minimo la latenza con le periferiche collegate. Non mancano le tecnologie dedicate all’ottimizzazione del framerate, in particolare AMD FreeSync. Questa tecnologia permette, infatti, di mantenere la sincronizzazione dei fotogrammi in mancanza di V-Sync manuale, potendo quindi contare su un framerate sbloccato, ma senza il rischio di fastidiosi fenomeni di tearing. Gli utenti che utilizzano il monitor anche per attività come il lavoro o lo studio possono fare affidamento sulla modalità Eye Saver, che attiva un filtro per la riduzione della luce blu ed un conseguente miglioramento nell’affaticamento agli occhi; in particolare negli ambienti meno illuminati e nelle ore serali. Lato connettività, il monitor presenta sul retro una porta HDMI 1.4, una porta DisplayPort 1.2 ed un’uscita cuffie con jack audio da 3,5 mm, utile anche per il collegamento di altoparlanti esterni.
Samsung Odyssey S27AG300NU in pillole:
- Monitor da gaming da 27 pollici
- Risoluzione Full HD di 1920 x 1080 pixel in 16:9
- Refresh rate di 144 Hz e tempo di risposta di 1 ms
- Supporto AMD FreeSync Premium
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
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