Surface Pro 10 è tra i migliori 2-in-1 del mercato. Potente, versatile e con la chicca dello schermo OLED, in grado finalmente di fare la differenza rispetto al precedente pannello LCD. Microsoft è riuscita dunque a non stravolgere quanto di buono visto con le generazioni degli scorsi anni, attualizzando il tutto al 2024.
Ciò non significa però che si tratti di una macchina esente da difetti. Anche perché, è bene sottolinearlo, il suo concorrente principale è paradossalmente rappresentato dal Surface Pro Copilot Plus Pc, basato sui nuovi processori ARM. E potrebbe essere proprio l’intelligenza artificiale la grande mancanza di una macchina di questo tipo, soprattutto in ottica futura. Ma procediamo con ordine.
Il Microsoft Surface Pro 10 rappresenta un’evoluzione significativa nel design e nella qualità costruttiva della linea Surface, consolidando ulteriormente la reputazione del gigante di Redmond nel segmento dei 2-in-1 premium. Come i suoi predecessori, punta su materiali di altissima qualità e una progettazione raffinata, migliorando alcuni dettagli per offrire un’esperienza d’uso ancora più completa.
Il corpo è realizzato in una lega di magnesio, robusta e leggera, con un’eccellente finitura satinata che resiste alle impronte digitali. Lo spessore rimane di soli 9,3 millimetri, rendendolo facilmente trasportabile e perfetto per chi cerca un dispositivo versatile per il lavoro o lo studio. Nonostante la sottigliezza, la sensazione di solidità è invariata, e il kickstand posteriore – un tratto distintivo della serie Surface – è stato ulteriormente affinato per garantire un angolo di inclinazione più ampio e maggiore stabilità su superfici diverse.
Microsoft ha mantenuto la filosofia modulare: la tastiera Signature e la Surface Slim Pen 2 continuano a essere vendute separatamente, una scelta controversa ma comprensibile per chi desidera aggiornare solo il tablet. La tastiera si collega magneticamente e offre un’esperienza di digitazione ottimale, mentre la Slim Pen 2 trova alloggio in un vano apposito, dove si ricarica wireless. Tuttavia, è sempre evidente che il Surface Pro esprima il massimo del suo potenziale solo con questi accessori.
È stata confermata l’eliminazione del jack audio, presente fino al Surface Pro 8. Ci si deve dunque affidare a cuffie Bluetooth o a soluzioni con DAC esterno via USB-C. Le due porte USB-C 4.0/Thunderbolt 4 sono sufficientemente versatili per collegare monitor, archiviazione esterna e altri accessori, ma chi utilizza più periferiche potrebbe avvertire la necessità di un hub.
Infine, il Pro 10 si presenta in due sole colorazioni: Nero e Platino, pensate ad hoc per il mondo aziendale.
Uno dei punti di forza del Surface Pro 10 è senza dubbio il suo nuovo display OLED PixelSense. Rispetto al precedente pannello LCD, il cambio di tecnologia rappresenta un salto generazionale. Lo schermo da 13 pollici con risoluzione di 2880 x 1920 pixel offre colori incredibilmente vividi, neri profondi e un contrasto straordinario, ideale per chi lavora con contenuti visivi o semplicemente vuole godersi un’esperienza di visione superiore. La frequenza di aggiornamento dinamica, introdotta con il Pro 9, è stata perfezionata: ora spazia fluidamente tra 60 Hz e 120 Hz, adattandosi alle esigenze dell’utente per ottimizzare consumi e fluidità.
La differenza si nota soprattutto durante l’uso della Surface Slim Pen 2, grazie alla maggiore reattività e precisione. Disegnare o prendere appunti sullo schermo è un’esperienza ancora più naturale, amplificata dal feedback aptico che simula la sensazione di scrivere su carta. La compatibilità con il Dolby Vision IQ rende il Surface Pro 10 ideale anche per contenuti HDR, posizionandolo come un dispositivo eccellente per lo streaming o il fotoritocco.
Sul fronte delle prestazioni, Microsoft introduce i processori Intel Core Ultra. Questi chip offrono un miglior bilanciamento tra potenza e efficienza energetica, rendendo il Pro 10 un dispositivo capace di gestire carichi di lavoro vari e impegnativi.
Le configurazioni disponibili partono da 8 GB di RAM LPDDR5 e arrivano fino a 16 GB, mentre lo spazio di archiviazione è modulare, con opzioni da 256 GB a 512 GB su SSD NVMe. Durante i test, la versione con Intel Core Ultra 7 165U, 16 GB di RAM, 512 GB di SSD (2.149 euro prezzo di listino) ha garantito un’esperienza fluida anche con software intensivi come Photoshop e DaVinci Resolve. Il rendering video in 1080p è stato completato senza difficoltà, e anche il montaggio di clip in 4K ha mostrato solo lievi tentennamenti.
La grafica integrata Intel Arc continua a sorprendere, riuscendo a supportare con competenza attività creative e sessioni di gaming leggero.
Il Surface Pro 10 arriva con Windows 11, ottimizzato per sfruttare al meglio l’hardware. Microsoft ha lavorato per migliorare il supporto al touchscreen, ma il sistema operativo rimane concepito principalmente per l’uso con tastiera e mouse. Detto questo, alcune app, come Journal e OneNote, si distinguono per l’eccellente integrazione con la Slim Pen 2, offrendo una fluidità e una precisione che le rendono indispensabili per chi prende appunti o disegna.
Grazie al display OLED e alla maggiore potenza dei nuovi processori, il Surface Pro 10 gestisce multitasking e app pesanti con disinvoltura. Durante i test, abbiamo aperto contemporaneamente una dozzina di schede del browser, lavorato su documenti Word e PowerPoint, e utilizzato Photoshop senza alcun rallentamento.
Inoltre, l’integrazione con il cloud di Microsoft 365 è perfetta per chi lavora in team, permettendo di condividere e modificare file in tempo reale. Interessante anche l’inclusione di funzionalità di sicurezza avanzate come Windows Hello, che utilizza la fotocamera a infrarossi per il riconoscimento facciale, e la presenza del TPM per la protezione hardware.
Microsoft ha anche migliorato l’esperienza audio: i doppi altoparlanti stereo supportano il Dolby Atmos e offrono una qualità sonora sorprendentemente ricca, rendendo il Pro 10 perfetto non solo per il lavoro, ma anche per l’intrattenimento.
Uno degli aspetti più interessanti è inoltre la gestione dell’autonomia, che beneficia delle ottimizzazioni introdotte con i processori Intel Core Ultra e del display OLED. Microsoft dichiara una durata massima di 16 ore, ma i risultati reali variano in base all’utilizzo.
Durante i test, abbiamo registrato circa 9 ore di autonomia con un uso misto (navigazione web, suite Office, streaming video e qualche sessione leggera di Photoshop) impostando il refresh rate dinamico. L’uso esclusivo a 120 Hz riduce la durata a circa 7 ore, mentre bloccando la frequenza a 60 Hz, il Pro 10 ha raggiunto quasi 10 ore.
La batteria da 48 Wh (wattora) si ricarica tramite il connettore magnetico Surface Connect o le porte USB-C, entrambe in grado di supportare la ricarica rapida fino a 65 Watt. Durante i test, siamo riusciti a ricaricare il dispositivo dal 10% al 70% in circa 45 minuti, un risultato eccellente per un dispositivo di questa categoria.
Un aspetto da notare è l’ottimizzazione della batteria in standby: il Pro 10 consuma pochissima energia quando non in uso, rendendolo ideale per chi lavora in mobilità e ha bisogno di accendere e spegnere rapidamente il dispositivo durante la giornata.
Il Microsoft Surface Pro 10 è il 2-in-1 che spinge ulteriormente i confini della versatilità e della produttività. Grazie al nuovo display OLED, ai processori di ultima generazione e a una costruzione impeccabile, si conferma come uno strumento potente e raffinato per professionisti e creativi. Tuttavia, il costo elevato, soprattutto considerando la necessità degli accessori, lo rende un prodotto adatto a una nicchia di utenti disposta a investire per ottenere il massimo.
Se cerchi un dispositivo che unisca prestazioni eccellenti, un display straordinario e la versatilità di un tablet e di un laptop, questo dispositivo rappresenta una scelta difficile da battere.
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